3. «Aggressiva e provocatrice.»

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L'odore di alcool e la musica si potevano sentire bene anche al di fuori del locale.

L'Old Fashion è sempre stato il locale dove andavamo ogni Sabato sera, seppur nessuno avesse abbastanza soldi per entrarci, ma ci inventavamo sempre delle storie incredibili e riuscivamo ad entrare, seppur puntualmente a metà serata venivamo cacciati a causa di qualche rissa in cui si cacciavano gli altri.

«Pronta?.» mi chiese Anas, passandomi la sua sigaretta, sorridendomi.

«Da morire, ma chi stiamo aspettando?.» chiesi al mio amico, buttando fuori il fumo.

«Degli amici.» disse Anas, posandomi un braccio sulle spalle. «Sono dei tipi apposto, li conosciamo da ormai 1 anno.»

«Possibile che in solamente 2 anni siate cambiati così tanto, mi sento un pesce fuor d'acqua.» dissi, guardando i ragazzi dinnanzi a noi ridere.«Insomma, tutti voi siete cambiati e io rimango sempre la stessa di 2 anni fa.»

«Non dirlo mai più, lo sai che non sarai mai un pesce fuor d'acqua, sei una di noi.» disse Anas, posandomi un bacio sul capo. Io annuii semplicemente, per poi appoggiare la testa sulla sua spalla.

«Alla buon ora!.» esclamò Mattia, mentre vidi 2 ragazzi avvicinarsi al nostro gruppo.

«Ringraziate Simba, ho dovuto tirarlo fuori da una rissa.» disse un ragazzo, molto magro e dai capelli mori. «Oh Anas, ti sei finalmente trovato la tipa!.»

Lo guardai male, dando un rapido sguardo ad Anas, che anche a lui non era piaciuta questa affermazione.

«È una nostra amica che è uscita dal carcere, non è la tipa di nessuno.» intervenne Amine, prima che io o Anas potemmo aprir bocca.

«Meglio.» disse l'altro ragazzo, squadrandomi dalla testa ai piedi.

«Mani a posto.» disse Aziz, guardando male i due.

«Sono Zaccaria, mentre questa testa di cazzo è Mohamed.» disse il primo ragazzo, indicando prima se stesso e poi il suo amico, che mi teneva ancora gli occhi addosso.

«Marika.» dissi soltanto, per poi girare i tacchi e incominciare a entrare in discoteca, seguita da Anas.

• • •

Siamo nel locale da ormai quasi mezz'ora.
Sono seduta sui divani del privè, con un bicchiere di Vodka tra le mani e la testa completamente altrove.

Dovrei divertirmi insieme ai miei amici, ma perché non ci riesco?.
Guardo il mio gruppo di amici ballare, ridendo e scherzando insieme, la quale immagine mi provoca un senso di malinconia che non so nemmeno da dove provenga.

«Ti vedo pensierosa, douceur.» disse Mohamed, credo, sedendosi al mio fianco.

«Non ho voglia di parlare, Mohamed.» dissi, bevendo un sorso del mio drink, guardandolo con la coda dell'occhio.

«Simba.» disse, mentre io aggrottai le sopracciglia, non capendo cosa volesse dirmi. «Puoi chiamarmi Simba.»

Annuii semplicemente, tornando ad osservare i miei amici. Mohamed se ne stava seduto al mio fianco, osservandomi con la coda dell'occhio.

«Sei stata molto in carcere?.» chiese, mentre io sospirai, non amavo molto le persone che non sapevano farsi i cazzi propri.

«2 anni.» dissi soltanto, mentre vidi sul suo volto comparire una faccia sorpresa.

«Per cosa?.» chiese, nuovamente.

«Non ti hanno mai detto che chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni?.» dissi, sorridendogli senza mostrare i denti, posando il bicchiere sopra al tavolo.

«Aggressiva, già mi piaci.» disse, ridendo leggermente. Roteai gli occhi e mi alzai, dirigendomi verso il bagno.

Aprii le porte del bagno, vedendo che fortunatamente non c'era nessuno al suo interno.
Posai la mia borsa nera sul lavandino, per poi posare le mani ai lembi di esso, guardando la mia figura allo specchio.

"Io, che non sono più io." cantai mentalmente una delle frasi di una canzone di Marracash, che in questo momento sentivo particolarmente mia.
Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo;
era come se il mio corpo fosse estraneo, mentre i miei occhi erano quelli di sempre.

«Jolie che succede?.» sentii dire da Aziz, che venne verso di me a passo svelto, posando una sua mano sul mio fianco.

«Nulla, dovevo semplicemente rifarmi il trucco Aziz.» dissi, mentendo e lui se ne accorse, visto che non lo stavo guardando negli occhi.

«Simba ti ha fatto qualcosa?.» chiese, sentendo il suo tono di voce accigliarsi, così come il suo sguardo.

«No, assolutamente.» dissi, posando le mani sulle sue spalle. «Anzi, è abbastanza simpatico.» lo provocai, sapendo quanto gli dasse fastidio che un altro ragazzo che non facesse parte della compagnia mi parlasse.

«Già, ma io sono più simpatico, vero?.» disse, avvicinandosi pericolosamente al mio volto, facendo toccare i nostri nasi.

«Il tuo bisogno di stare sempre al centro dell'attenzione non è mai scomparso eh?.» chiesi, ridendo leggermente, allontanandomi dal suo volto.

«E il tuo bisogno di provocarmi non è mai scomparso?.» chiese, posando anche l'altra mano sul mio fianco.

«Sai solamente rigirare le cose che dico Aziz e poi vorresti essere più simpatico di Simba.» dissi, staccandomi completamente da lui, riprendendo la mia borsa.

«Sei una stronza, ma mi sei mancata anche per questo.» disse, ridendo, scuotendo il capo.

«Una come me non la trovi da nessun'altra parte Aziz, ricordatelo sempre!.» esclamai, uscendo definitivamente dal bagno, ritornando dagli altri.

𝗖𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗮𝘁𝗲𝗻𝗮𝘁𝗶 ; 𝗞𝗲𝘁𝗮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora