Sono alquanto nervosa, per fortuna Tommy mi consente di uscire prima, prendendo gli ultimi appuntamenti che mi rimanevano.
La mattinata era partita alquanto affollata, ma via via che l'ora serale ha iniziato a prendere il sopravvento abbiamo gestito il pomeriggio con più calma. Prima di andare a casa però, mi sono dovuta fermare nella villa di Melinda Baker, per controllare un cucciolo che sembra un po 'più rallentato degli altri. Francamente sembra star bene, anche se si sente un certo affaticamento cardiaco, cerco di rassicurarla che provvederò a fare accertamenti più specifici, aspettando in clinica il pomeriggio seguente." Niente interrogatorio da FBI"
Decido di mettere subito le cose in chiaro con Alexia:
"peccato! E io che volevo portarmi via libretto e penna! Avevo già due, tre domandine da farle." Alex
Sorrido tra me e me, cosa farei senza di lei?
Ogni tanto mi pongo questa domanda, sebbene tra di noi ci sia solamente un saldo rapporto d'amicizia, sembra come che le nostre vite siano state intrecciate dal destino: come se quest' ultimo sapesse, che avrei avuto bisogno di un carattere forte come Alexia, per affrontare i vari ostacoli che ho scavalcato fino ad ora. Non mi pento nel dire che molto spesso nella mia storia con Brittany, ho trovato più conforto o cercato maggiormente sostegno, più dalla mia migliore amica che dalla mia ex ragazza: e ora che ci penso, già questo mio comportamento doveva essere un campanello d'allarme.
Come andrà ora con Sam?
Mi ronzola ancora il suo cognome in testa, di Pitt conosco solo l'attore: non che sia un cognome poco diffuso, ma qualcosa non mi convince.
Sono appena uscita dalla doccia, e proprio non riesco a darmi pace: Mr George è stato tutto il tempo sul tappeto del bagno ad aspettarmi.
« Lo sai che ti dico... ora la cerco su Facebook!» Esclamo con entusiasmo al gatto digitando nome e cognome: niente.
Digito su Instagram, controllo che nome e cognome siano giusti: niente.
Digito allora direttamente in google: specificando anche " Samantha Pitt da New York". Niente. Nemmeno una foto che la collegasse o che la ritrae qualcosa che le assomigli. Niente di niente.
Chi ora, al giorni d'oggi, non possiede nessun social? Anche se fosse, ormai siamo su una società che dolente o no, ti getta nella rete anche senza accorgersene: amici o parenti che postando una foto di gruppo o associazioni, insomma se ci fosse stata anche l'ombra di una Samantha Pitt, presumo che l'avrei trovata no?
In questo momento sento la voce di Alexia che mi sprona ad indagare di più, ma no!
Io mi voglio fidare! Magari lei è veramente una di quelle poche persone che ancora non possiedono nessun social.
Sono pronta, passo per l abitazione di Alexia, e la prelevo salutando dalla macchina Emily:
« Oddio!» mi soffermo « Spero non si sia offesa per non averle chiesto di unirsi a noi!» sentendomi dannatamente in colpa per non averci lontanamente pensato
« Tranquilla! Deve trovarsi con sua mamma, non avrebbe potuto comunque venire. Sennò ti avrei detto di prenotare per tre anziché due.»
Tiro un sospiro di sollievo.
« E poi ora che ci penso mi manca una cena tra me te! Voglio bene a Emily, è mia moglie e sarà la mamma di mia figlia. Ma ho bisogno ogni tanto di uscire pure io.» sospira.
« Come ai vecchi tempi!» esclamo facendola sorridere.
« Sei nervosa?» Mi chiede notando la mia serietà.
« Un pochino.» ammetto senza freni.
« Di cosa hai paura? È una cena...»
« Di te!» lo esterno libera.
Alexia si mette letteralmente a ridere « Che onore!» si elogia. « Questa Samantha deve metterti veramente sulle spine, se hai così paura di un mio giudizio! Con Brittany non eri così agitata, sei sempre andata dritta per la tua strada, mal curante di quello che dicevo.»
Incasso la ramanzina.
« Samantha è come una ventata di aria fresca... Mi dispiacerebbe che finisse.»
« È giovane! Trovami chi, non troverebbe in una ragazza di dieci anni in meno, una ventata di aria fresca?»
Evito di puntualizzare nuovamente quell'errore, palesemente espresso per provocarmi.
« C'è chimica. Ma lascerò a te l'ultima parola. Questa volta...promesso, ti ascolterò.» credo, non lo so. Vedremo. « Samantha Pitt.» lo pronuncio, ingannandomi forse con la voce, per come mi è uscito di getto.
« Ok, e allora?» Alexia mi guarda sicuramente studiando la mia mimica facciale: sono sicura che la sua non sia una domanda fatta a caso
« Era così per dire...» provo a salvarmi « Ho scoperto il suo cognome!»
« Vuoi che cerchi nel database se esiste una Samantha Pitt?»
Resto in silenzio: lo voglio?
Il fatto di non averla trovata io per prima, ed avergli potuto dire: « Eccola! Guarda che è una persona ok...» mi rompe un sacco.
Ma « L'ho cercata sui social, e non c è.» affermo a denti stretti.
« Neppure io ci sono.»
« Non è quello... è stato strano.»
Le spiego tutta la conversazione e di come son venuta a sapere del cognome. Di come Samantha mi abbia detto che preferisce al momento non raccontarsi.
« Questa nasconde qualcosa!» Sbotta di colpo come se avesse trovato l'indizio mancante.
« Secondo me no! Magari ha un passato un po burrascoso, o gli è successo qualcosa»
« Perché devi uscire con tutti i casi sociali?!»
La guardo dritta negli occhi, pochi secondi, per tornare a concentrarmi sulla strada « Non è un caso sociale!»
« Mah.» si esprime giudicando senza un pretesto.
Il ristorante, affacciato alla strada, ci permette di parcheggiare quasi a ridosso dell'entrata: con grandi vetrate, cerco di scorgere da fuori se vedo anche lontanamente una figura simile a Sam. La scritta del locale si erge imponente, dai caratteri semplici, proprio sopra la porta d'ingresso: una lavagnetta posta ai lati, elenca dei piatti particolari che si possono consumare questa sera.
Quando entriamo il locale è illuminato con luce soffusa, ogni tavolo ha un candelina posta al centro e il clima che si respira è molto mite e romantico. Il tutto richiama molto a uno stile tra il casual e il rustico, con queste travi di legno che corrono per il soffitto, e una parete decorata interamente con foto d'epoca in bianco e nero. Provo a cercare nuovamente con lo sguardo Sam, ma non vedo nessuno che le assomiglia.
La signora alla reception ci riceve con una gran sorriso: questa deve essere la sicuramente la famosa signora Tolman, che non appena la informo del nome della prenotazione, lei guarda alle mie spalle e mi fa il cenno di voltarmi.
Il cuore si ferma.
Samantha è bellissima anche vestita da cameriera: i pantaloni attillati e neri, mettono in risalto il fondoschiena perfetto, e la camicia bianca nascosta sotto la cintura ne delineano la vita stretta. I capelli biondi sono a malapena raccolti, in quella piccola codina che svela la fila di piercing all'orecchio. Ha un velo di rossetto sulle labbra, facendomi provare una certa gelosia nel saperla libera e sulle grinfie di chiunque, in un posto troppo affollato.
Lei è mia, e ne vado fiera, killer o no, di essere la sua ragazza. Sempre se lo è, o se lo diventerà. Mi mordo le labbra, mentre la seguo, cercando di lottare nel non fissarle il culo come una depravata. Ma guardo Alexia, con la coda dell'occhio, certa di averla vista fare altrettanto.
La sua espressione è cambiata non appena Samantha gli si è presentata davanti: un espressione strana, confusa, di chi sicuramente aveva già immaginato un viso ancora prima di averlo visto; ma dalla faccia che ha fatto, quell'identikit non doveva combaciare con la sua idea.
Il posto che ci ha riservato Samantha, è su una stanza a parte rispetto al salone d'entrata, accessibile da una porta ad arco rivestita in legno grezzo: pochi tavoli, ben dispersi, profuma da legno e vino. Sembra quasi di entrare in una di quelle cantine da cartolina, con le pareti in pietra con ai lati enormi scaffali colme di bottiglie di vino.
« Wow» mormoro sottovoce.
Samantha ci conduce ad un tavolo nell'angolo più appartato, illuminato da una candelina in centro.
Educata, elegante e disinvolta, al contrario mio traspare una tranquillità da invidia.
« Se non vi dispiace al menù ho provveduto io, salvo non vi siano accortezze particolari come allergie o gusti sul mangiare» ci anticipa.
Guardo Alexia, che la guarda in silenzio, a mio parere studiandola non ancora soddisfatta della presentazione. Samantha intanto indifferente allo scanner nella mia amica, prende da uno scaffale una bottiglia vino di nero, la stappa e ne versa mezzo calice a testa.
« Allora?!» Ribatte.
« Offri tu?» le risponde Alexia iniziando a sorseggiare il vino, meravigliandosi subito per il buon gusto.
« Era l'intenzione.»
« Sam no!» la fermo.
« Sei una mia ospite stasera. Lasciami fare.» mi risponde dolcemente. « È un modo per ricambiare la tua disponibilità nel farmi dormire sul tuo letto!»
Alexia alza le spalle, acconsente a questa coccola e si guarda attorno.
Samantha mi guarda, sorride « E poi sei molto bella stasera.» si complimenta prima di dileguarsi.
« Sei arrossita...» mormora Alexia adocchiandomi.
« Allora...?» togliendo l'imbarazzo, sorseggio anch'io un po 'di vino, e come Alexia prima di me, ne resto ammaliata dal gusto buonissimo.
« È bella.» la risposta è secca
« Si lo so...! Ma volevo sapere che impressione ti ha fatto» son puntigliosa
« Mi sono appena seduta! Al momento si è solo presentata e sta lavorando. Se vuoi giudico il servizio...» e ride guardando il calice di vino « Come vino ci ha azzeccato! Credo di non averne mai bevuto di così buono!»
« Non credevo pagasse tutto lei.»
« Avrà voglia di fare bella figura. Ma questo non mi compra.» diretta, alza le sopracciglia.
Samantha arriva poco dopo con tagliere di affettati misti e verdure in agrodolce.
« Stasera c'è calma, forse riesco a finire ad un'ora decente.» Esclama liberando un po 'il tavolo per far spazio al quel mega piattone.
« Keyline mi ha detto che sei da New York...» Ed eccola la Alexia che conosco e che parte all'attacco « Voglia di sole e mare?!»
« Il mare al momento l'ho solo intravisto, ma voglia di aria meno caotica di una grande città, questo sì.»
« La gente viene a Los Angeles per cercare la celebrità! Sei molto bella... Non ti ha notato ancora nessuno?»
Samantha sorride e mi guarda:
« Keyline mi aveva accennato che mi avresti interrogato.» mi strizza l'occhio « Ma se avessi voglia di sfondare ad Hollywood credo che non sarei qui.» Talmente diretta, Samantha sembra sicura di se stessa e della possibilità di avere le carte da giocare semmai, l'affermazione di Alexia fosse veritiera. « Non cerco la celebrità. Anzi... al contrario. Preferisco evitarla.»
Tornando a lavorare.
« Ti ha spento.» commento cercando di non mettermi a ridere.
« Per essere bella così, dubito che qualcuno non l'abbia notata. È strana...» affonda la prima lama.
Sbuffo amareggiata.
« Ma sembra tranquilla.» mi consola « Però è giovane Key. Sei sicura sia gay? O per lo meno, qualcosa che si avvicini?»
« Che lo sia o no, non mi importa. Ieri sera, a letto è stato bellissimo, e il suo corpo fidati...non si è tirato indietro!» sorrido maliziosa facendogli intendere che sotto le lenzuola Samantha si è dimostrato tutt'altro che un etero riluttante.
Racconto ad Alexia della nostra serata, di come Sam ha affrontato Brittany. Mentre lei, ci fa recapitare due piatti colmi di spaghetti.
« Mi mandi a casa rotolando!»
« Tranquilla... che poi ci penso io a riportarti in forma!» sogghigna con un filo di voce. « Preferite continuare con il secondo o mi fermo così?»
« Ferma così!» la blocca Alexia « Ho un peso forma da mantenere.» esclama « ma devi togliermi una curiosità.» si espone. « Anzi, dovete togliermi!» guardandomi.
Rimaniamo entrambe in silenzio. Ci guardiamo, cerco di fare capire a Sam che sono del tutto ignara ad ogni cosa uscirà dalla bocca di Alexia.
« Non ho capito una cosa.» avanza « State insieme o no? Un conto è prendere in giro Brittany, ma... così giusto per sapere a cosa vado incontro semmai un giorno Keyline venisse a piangere a casa mia.»
Facendomi così arrossire, talmente tanto, che sommato alla gradualità del vino e al mio imbarazzo momentaneo, sento la pelle andare in fiamme. Istintivamente calcio leggermente la sua gamba, richiamandola senza parole, a riformulare quella frase.
Ma lei zitta, guarda Samantha, che guarda me e mi chiede: « Come mai sei tutta rossa?» innescando automaticamente una reazione della quale vorrei scomparire. « Stiamo assieme?» tornando a chiedermi con una innocenza da applausi.
« No.» affermo dritta, lasciandola taciturna. « Lo siamo?» ribaltando la situazione a mio favore.
Samantha si prende una sedia, si siede, mi guarda come se le avessi detto una parolaccia.
« Hai bisogno di una richiesta formale?» mi chiede seria.
Ma alzo le spalle, rido nervosa « Non ne abbiamo mai parlato.»
« Abbiamo fatto sesso.» poi ci pensa « Circa...Perchè sono quasi convinta che quel pene finto non riposerà ancora per molto.» afferma.
Guardo Alexia, che divertita, si distende sulla sedia, felice di assistere a una conversazione che stasera con Emily ci renderà protagoniste di un racconto della buonanotte.
Serro le labbra, indecisa sul cosa dire e cosa fare: ma vedendola rialzarsi, pronta ad andare via, mi alzo con lei.
« Stiamo insieme?» gli chiedo con voce timida.
« Mi prendi per una ragazza che regala la zona X a chiunque?»
«No.» lo balbetto.
« La prima sera, è stata impulsiva... il bacio con la tua ex, no! Non stiamo insieme ma... credo che nemmeno ci stiamo comportando da estranee. Non lo davo per scontato, ma se vuoi una richiesta formale per stare tranquilla. Vuoi essere la mia ragazza Keyline Rodriguez?» sottovoce, sfacciata ma sicura della domanda.
« Sì.» ridendo imbarazzata, tornando a sedermi.
« Allora porto il dolce per festeggiare!» inchinandosi ad Alexia per questo siparietto un po fuori dalle righe.
« Spiritosa!» la commenta divertita « È stato facile! Adesso se verrai da me piangendo, posso dare un altro nome ad un altro colpevole.» conclude.
Samantha ci raggiunge poco dopo con tre piatti, con sopra una fettina di torta: dietro di lei una ragazza alta, mora e giovane quanto Samantha ma dalla carnagione scura, ha con sé una bottiglia di vino bianco frizzante.
« È lei?!» gli chiede guardandomi.
« È lei.» gli conferma Sam soddisfatta, presentandomi così la famosa Natasha. La sua amica, mi regala uno sguardo compiaciuto « Sei molto bella! Trattamela bene! Le permetto di sedersi a mangiare il dolce solo perchè ho sentito che avete deciso di provarci!» servendomi il vino.
Ma Samantha non si siede, alza gli occhi al cielo « Non è il capo. Anzi, se mi vedrebbe seduta, mi licenzierebbe.»
« La terza fetta allora?»
« E per me! Era l'ultima... Me la conservi?»
Scomparendo nuovamente.
La serata prosegue, come promesso Samantha ci ha liquidate senza passare per la cassa. Chiedendo solo di poterla passare a prendere allo stesso orario di Cenerentola.
Accompagno quindi Alexia a casa, che tra le mille raccomandazioni e un « Non lo so, quando la conoscerò meglio in un contesto meno lavorativo ti darò il mio giudizio» è scesa dall'auto dopo avermi abbracciata.
La torta, posta in un contenitore di alluminio, giace dentro la mia auto e come promesso nel tragitto tra il portare a casa Alexia e ritornare al ristorante, lei stanca ma rallegrata nel vedermi sale in auto.
« Dio che fame! Non vedo l'ora di mangiarla!» esclama prendendola tra le mani e mostrando una forchetta rubata dalla cucina. « Non hai idea, di quanti avvoltoi ci sono quando rimangono fette di torta spaiate!» affondando la prima fetta, elogiando con un suono soave il gusto.
Mi metto a ridere, riparto « Ma quella è la tua cena?!»
« No! Ho mangiato un piatto sbagliato in velocità... è il mio dolce per festeggiare!»
La guardo innamorata, sebbene non ho idea di come possa essere un viso che esprime questo sentimento, allungo una mano per appoggiarla alla coscia.
« Insisto per pagare almeno metà di tutta questa cena!» Dispiaciuta che abbia pagato tutto lei « Solo i vini, ti saranno costati una fortuna!»
« Spero che Alexia non mi creda più una killer ora!»
« Dagli tempo, Alexia è sempre diffidente sulle persone... ma è simpatica una volta presa la confidenza.»
« In realtà speravo di togliere i sospetti su di me, in modo da ucciderti senza pensieri di essere la prima sospettata. Poi credo che con tutto quello che avete mangiato, dormi serena stasera. Così... giusto per sentirmi tranquilla nella fuga!»
« Avevi calcolato tutto!»
« Ovvio! Mi piace fare le cose fatte bene.»
Saliamo in casa, le permetto di farsi una doccia tranquilla, aspettandola in camera.
Lei esce, nuda, si infila sotto le lenzuola e mi cerca. Mi bacia, ricambio con passione.
« E ora?» mi sussurra all'orecchio, mordendo il lobo.
« Facciamo l'amore!» preparata nel farle vedere quel gioco che voleva provare.
Stanche, appagate, e forse innamorate, ho capito che a Samantha piace farsi avvolgere quando si sente pronta ad addormentarsi.
« Posso farti una domanda?»
« Se è così importante...»
« Si lo è!» puntualizzo « Abbiamo fatto l'amore...» cercando di farle capire che mi voglio indirizzare su i suoi gusti. « Fare l'amore con una donna...»
Samantha sorride, mi stringe le braccia per avvolgerla meglio.
« Strano.» risponde.
« Come strano?!» lotto per divincolarmi, ma lei stretta, si mette a ridere in quella battaglia che dura quei minuti che ci sfinisce.
« Sensuale, romantico...piacevole!» si arrende baciandomi le labbra « Ma credo che solo tu Keyline Rodriguez, riesca a tirare fuori questo lato di me!»
« Anche se è strano?»
« Anche se è strano!» afferma divertita.
Torniamo tranquille, silenziose, pronte forse, finalmente a dormire.
« Veramente sei la mia ragazza adesso?» le chiedo, bisognosa di sicurezza.
« Anche domani. Se vuoi.»
La stringo stretta.
« Sam, non farmi innamorare troppo.»
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Teach me to stay 🌈
RomanceUn'ironica coincidenza dà inizio ad un sentimento nuovo e mai provato prima, un sentimento che stravolge, che pone la vita di fronte a infiniti dubbi e alla propria verità. Ed che così che senza preavviso, ma in un modo naturale e passionale, viene...