Il Re dei Goblin (Parte 17)

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Quando i Goblin si allontanarono finalmente, il Re dei Goblin, con uno sguardo di puro disprezzo, chiese: "Cosa ci fate da queste parti?" Elenthaliel sentì un fremito interiore, il calore della gemma nascosta che rispondeva alla sua chiamata. Un'ondata di energia attraversò il suo corpo mentre pronunciava le parole mentite, nascondendo la verità, infilando un inganno nelle menti dei nani come un sussurro impercettibile, ma potente.

Il re, irritato, sbraitò: "Parlate!" Oin, fiducioso, rispose con voce forte: "Non preoccupatevi, ragazzi, ci penso io!" Ma proprio in quel momento, Elenthaliel si diede una manata in fronte, vedendo l'apparecchio che il nano usava per l'udito completamente schiacciato. La sua espressione divenne subito seria, mentre il Re dei Goblin, imbufalito, ringhiò: "Niente trucchi! Voglio sentire cose serie, non inutili chiacchiere!"

Oin, ora furioso, indicò l'apparecchio distrutto e, con un tono perentorio, esclamò: "Sarò costretto ad alzare la voce, i tuoi mi hanno appiattito la tromba!" Il Re dei Goblin, infastidito, rispose con uno sguardo carico di minaccia: "Ti appiattiremo ben altro che la tromba."

Nel frattempo, Bofur, spingendo via il vecchio nano, si fece avanti. Elenthaliel lo guardò, implorando Thorin con gli occhi. Bofur, ignaro delle sue preoccupazioni, si rivolse al re dei Goblin, dicendo con aria di sfida: "Se vuoi avere informazioni, sono io quello con cui devi parlare!" Il Re, scettico, gli rispose: "Va bene..."

Bofur sembrava convinto che Elenthaliel lo avrebbe fermato subito, ma continuò imperterrito: "Beh, eravamo lungo una strada... o meglio, nemmeno una strada, più un sentiero, e nemmeno un sentiero, forse più un viottolo." Il Re dei Goblin, ormai visibilmente impaziente, lo fissava con occhi che scintillavano di malizia, ma Bofur proseguì: "Comunque, eravamo su questa sorta di strada, tipo sentiero, tipo viottolo, e poi... non c'eravamo più..."

Dori, sempre fiducioso, aggiunse: "Perché dovevamo essere a Dunland entro la sera, a far visita a dei lontani parenti!" Elenthaliel sapeva bene che al Goblin non importava nulla di quella storia, ma Bofur, comunque, continuò: "Endogamici da parte di mia mamma, quello che non sapevamo..."

A questo punto, il Re dei Goblin non ne poteva più. "Zitto!" urlò, facendo accorrere i suoi sudditi, i cui urletti acuti riempirono l'aria. Il Re, irritato oltre ogni limite, ringhiò: "Molto bene, se non volete parlare, sarete costretti a strillare!" I Goblin esultarono, le loro risate malvagie echeggiando nella caverna, mentre il Re ordinò con un sorriso crudele: "Portate il maciullatore! Portate lo spezzaossa! Cominciate con i più giovani!" E, con un gesto del suo enorme dito grasso, indicò Ori.

Elenthaliel, il cuore che batteva forte, si alzò con grazia, facendo sì che i suoi movimenti fossero come una danza elegante in mezzo a quella scena infernale. Si posizionò davanti al Re, il suo sguardo fiero e implacabile. "Era diversa, un'era oscura, un diverso Re Goblin, e tu... sei quasi deludente," disse con calma. "Dimmi, hai mai sentito parlare di Ghasishiboruzum?"

Il Re dei Goblin tremò, il suo corpo grasso si scosse di rabbia. "No... non tu, strega!" urlò, con gli occhi che si spalancarono in un'espressione di odio. "Non mi spaventi nemmeno se usi il linguaggio nero. Ti useremo per moltiplicare la mia progenie, donna!"

Elenthaliel, con una calma glaciale, cominciò a parlare nel linguaggio nero di Morgoth. Le torce attorno a loro si affievolirono, l'unica cosa che brillava nella penombra era la sua pelle, luminosa come una stella, e i suoi occhi, che scintillavano con una luce antica. "Ashdugburz globishi borzumkripatuel pushdug skaisnaga!" disse, la voce profonda e potente. Il Re dei Goblin ruggì furioso: "Offesa!"

I Goblin, furibondi, cominciarono a picchiarla, a spintonarla, a graffiarla. Ma Elenthaliel non si mosse. Rimase lì, immobile e severa, mentre diceva con una calma glaciale: "Io, Elenthaliel, figlia di Maglor, della progenie di Fëanor, non mi sono piegata a Morgoth, e non mi piegherò a te, lurido, irrilevante essere!"

Tergan Tingilinde (l'erede delle stelle) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora