Capitolo 4

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Percy POV
Mi risvegliai all'improvviso, era ancora buio ma si iniziava a intravedere qualche raggio di sole. L'infermeria era completamente vuota a parte per me e la ragazza che si trovava nel letto affianco.  Mi guardai in torno cercando di capire cosa mi avesse svegliato, poi vidi la ragazza, era tutta sudata e si muoveva irrequieta nel suo piccolo letto, stava avendo un incubo, uno di quegli incubi orribili, e parlo per esperienza non è una bella cosa. Mi avvicinai a lei e iniziai a scuoterla gentilmente cercando di risvegliarla da ciò che la stava tormentando. All'improvviso lei iniziò a urlare:
X-TI PREGO LASCIAMI- qualche lacrima incomincio a scenderle dagli occhi e a bagnarle le guance rosee
X- NON FARLO, FARÒ TUTTO CIÓ CHE VUOI MA TI PREGO LASCIAMI TI PREGO, NON UCCIDERMI!-
Rimasi un po' sbigottito da quelle parole, non mi sarei mai immaginato che quella ragazza fosse sfuggita alla morte, era così piccola mi ricordava molto me quando avevo 16 anni, avevo anche io molti incubi causati dalle mie folli avventure per salvare l'Olimpo, ma con il tempo sono passati quasi completamente.
Continuai a scuoterla, aumentai un po' la forza ma di poco, avevo paura di farle male con tutte quelle ferite che aveva. Non  si svegliava ma continuava a dimenarsi e a urlare, le si era anche alzata la febbre, allora iniziai a chiamarla con una voce calma e dolce.
P- Ehy, EHY tranquilla sei al sicuro non sta succedendo nulla-
All'improvviso si alzò si guardò in giro mi vide e si mise in una specie di posizione di combattimento, i pungi chiusi davanti alla faccia pronti a sferrare un cazzotto a chiunque le si fosse avvicinato. Era evidente che non si aspettava di trovarmi davanti ai suoi occhi perché sposto la testa di lato per guardarmi meglio, poi la inclinò di lato e fece un espressione confusa.
X-chi sei e cosa vuoi da me? E dove sono?- disse un po' minacciosa.
P- stai tranquilla sei al sicuro-
X- non starò tranquilla finché non risponderai alle mie domande!-
P- impertinente la ragazzina- dissi ridendo un pochino per rompere la tensione che si era creata, ma lei non sembrò apprezzare, continuo a guardarmi con uno sguardo vigile e assassino pronta a combattere se c'è ne fosse stato il bisogno. In quel preciso momento mi ricordava molto Thalia e penso che se sarebbe stata qui avremmo riso tutte e due di quanto le assimigliasse.
P- allora  ti trovi al campo Mezzosangue ti abbiamo trovato al confine piena di ferite e quindi ti abbiamo portata qui per curarti e io sono...- non feci in tempo a finire le spiegazioni che la ragazza perse la forza nelle gambe, stava quasi per cadere ma fortunatamente la presi e la rimisi a letto. Meno male che avevo degli ottimi riflessi o sarebbe ricaduta a terra. Gli passai una mano sulla fronte per spostarle i lungi capelli corvini che le erano finiti sul volto e sentii che era bollente, perciò presi la mia felpa e andai a chiamare Will ma prima che me ne fossi andato sentii una voce:
X- dove vai non mi hai ancora risposto!-
Disse la ragazza con le ultime forze che le erano rimaste. E fece per alzarsi ma capì da sola che non era il caso.
P- tranquilla ragazza impertinente torno presto vado solo a chiamare un mio amico che ti può aiutare perché tu non stai affatto bene- feci un piccolo sorriso e uscii dalla porta. Iniziai a correre verso la capanna di Apollo stando attento a non farmi vedere dalle Arpie. Il sole ormai era alto, saranno state circa le sei e mezzo del mattino, arrivai alla capanna, stavano tutti dormendo così feci il più piano che potevo, mi avvicinai a quello che doveva essere il letto di Will, ma Will non c'era! Dove mai poteva essere andato alle sei e mezza del mattino? Stavo per tornare indietro e andare a chiamare Chirone quando con la coda dell'occhio vidi la capanna di Ade. Improvvisamente mi si accese una lampadina corsi verso la capanna e aprii con violenza la porta. Al suo interno c'erano Nico e Will che dormivano abbracciati. Erano coperti solo in parte delle lenzuola nere e indossavano solo dei Boxer. Will aveva le mani nei capelli di Nico e le loro gambe si intrecciavano.
P- WILL -
W- cosa.. come .... PERCY? -
Le sue guance divennero un po' rosse intanto aveva aperto gli occhi pure Nico che appena mi aveva visto era diventato più rosso di un pomodoro. 
N- amico ti sembra orario?-
P- no, non mi sembra orario, ma la ragazza ha la febbre alta e bhe il tuo ragazzo è il suo medico quindi...-
Ero molto in imbarazzo in fatti non li guardavo in faccia ma stavo osservando le mie scarpe. Non avevo mai visto quanto fossero belle, di un nero molto intenso.
Credo che Will percepì l'imbarazzo che ormai aveva riempito la stanza e allora si affrettò a infilarsi una maglietta e dei bermuda.
W- ho capito andiamo -
Andammo verso l'infermeria, mentre non c'ero la ragazza si era riaddormentata, Will la visitò velocemente cercando di non svegliarla e le diede qualcosa per la febbre.
W- allora le hai parlato?- mi chiese curioso.
P- si un po'. Era moto sospettosa. È davvero mooolto impertinente. Ma Credo che ne abbia passate tante e che abbia bisogno solo di un po' di aiuto-
Will annuì, rimanemmo li aspettando che lei si svegliasse, parlammo del più e del meno e quando aprii il discorso " cosa facevate tu e Nico nel suo letto" la conversazione iniziò ad essere parecchio imbarazzante, fortunatamente sentimmo dei versi provenire dal letto della ragazza, che tempismo mi aveva veramente salvato. Era passata circa un oretta da quando Will era arrivato, ci avvicinammo e lei ci guardò con una faccia curiosa:
X- mi stavate fissando mentre dormivo?- disse con una voce impertinente, quasi più impertinente di Annabeth quando faceva la saputella i primi anni che mi trovavo al campo.
Aveva ancora il volto nel cuscino e i suoi capelli neri erano sparsi dappertutto, aveva anche un po' di bava che le scendeva dalla bocca, mi ricordava me quando mi svegliavo.
P- no, stavamo solo aspettando che ti alzassi- dissi io tranquillamente.
Lei allora si asciugò la bava, si cerco di sistemare i capelli quanto più poteva, anche se erano ancora sporchi e annodati, si sedette sul letto si strizzo gli occhi per abituarli alla luce del sole che ormai splendeva e riscaldava la collina e poi ci guardò, uno sguardo travolgente, due grandi occhi verde mare, molto simili ai miei, devo dire sembrava un po' la mia fotocopia, ma sarà stata solo un impressione, chissà al mondo quante persone con i capelli neri e gli occhi verde mare esistevano. Will continuava a guardarla, poi guardava me, poi lei, poi me poi lei, poi me mi stava facendo venire il mal di mare e io non ho mai il mal di mare. Continuò così fino a che la ragazza non disse:
X- Ciao io sono Penelope Jackson, ma chiamatemi pure Penny-

Penny: la sorella perduta - fan fiction su Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora