Capitolo 15

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Percy POV
Ormai erano passati un po' di giorni dal compleanno di Penny. Il nostro rapporto era migliorato, di molto direi, avevamo parlato e ci eravamo chiariti e da quel momento eravamo molto uniti, come se ci conoscessimo da una vita. Non mancavano mai i litigi per cose stupide come chi doveva usare per primo la doccia o perché faceva entrare le sue amiche mentre io mi stavo lavando senza avvisarmi, lo facevo anche io certe volte, ma non era questo il punto. Sapevo anche che Penny passava del tempo con i miei amici e con la mia sapientona, mi rendeva molto felice sapere che andavamo d'accordo perché non avrei rinunciato a nessuna delle due. Giurerei, che qualche volta, Annabeth fosse gelosa del rapporto con mia sorella, forse perché avevamo iniziato a passere molto tempo insieme. Non avevo ancora capito se Penny fosse gelosa di lei. C'erano alcune giornate che urlava dalla gioia appena ci vedeva insieme, come facciamo io e Jason quando vediamo Nico e Will insieme, altre volte invece iniziava a fissarmi intensamente con uno dei suoi sguardi taglienti e mi faceva dubitare di star facendo qualcosa di sbagliato. Ero così tanto immerso nei miei pensieri che sentii Annabeth solamente perché mi stava toccando il braccio con insistenza. Avevamo appena finito di cenare e insieme agli altri avevamo deciso di passare una serata tranquilla a chiacchierare vicino al fuoco. Ognuno di noi aveva iniziato a raccontare vari aneddoti o storie riportando alla mente i vecchi ricordi belli e brutti, non era mai facile raccontare le nostre vecchie avventure, ma anche se ci avevano fatto soffrire molto ci eravamo divertiti ad affrontarle tutto insieme. Penny era con noi e stava ascoltando molto interessata le nostre storie, ci guardava sbalordita ogni volta che sentiva cosa avevamo affrontato. Mi faceva piacere vederla così presa dal nostro passato, avevo sempre voluto raccontarglielo, però non avevo mai trovato il modo, questo mi sembrava quello più adatto perciò non avevo protestato quando si era seduta vicino a Leo prima che iniziassimo il discorso.
A- ehi tutto bene- Annabeth mi accarezzò dolcemente la guancia. Di sottofondo si sentiva la voce di Jason che raccontava di quando lui era arrivato al campo dopo il magnifico scherzo di Era.
Feci cenno di sì con la testa e ricominciai ad ascoltare la storia del mio amico. Io avevo già raccontato la mia prima di lui.
A- mi daresti la tua felpa-
P- ci sono trenta gradi e hai freddo? Stai male ?-
A- no sto benissimo e solo che tira un po' di vento- le passai la felpa blu che avevo portato con me, lei se la infilò e si accoccolo tra le mie braccia.
A- grazie-
P- sei sicura di stare bene, chiediamo a Will di farti visitare-
A- sto bene tranquillo- gli diedi un bacio sui suoi bellissimi riccioli d'oro e ricomincia ad ascoltare le storie dei miei amici. Ora era Nico che parlava, stava raccontando di quando l'avevamo salvato dopo aver recuperato l'Anthena Parthenos. Le sue parole mi diportarono alla mente molti ricordi, soprattutto sapevo bene come si concludesse quella storia e non volevo che si riaprisse quella ferita, che ancora sanguinava sia per me che per Annabeth, era sempre difficile parlare della nostra "gita" nel Tartaro. In più Penny non sapeva nulla di questa storia e non avevo intenzione di raccontargliela, almeno per adesso. Quando Nico aveva quasi concluso lo guardai e con gli occhi gli intimai di non andare avanti, lui intuì subito e si fermò. Turai un sospiro di sollievo e rilassai i muscoli continuando ad accarezzare i capelli di Annabeth che si era addormentata tra le mie braccia . Evidentemente era molto stanca.
Pe- No Nico! Non lasciarmi in sospeso continua-
Nico mi guardò e io feci cenno di no con il capo. Lui allora si inventò un finale su due piedi, anche un bambino avrebbe capito che quella non era la vera storia.
Pe- dai voglio sapere cosa è successo?-
Penny mi guardò con gli occhi da cucciola. Aveva capito che ero io il motivo per cui Nico non aveva continuato la storia. Ma non era quella la sera in cui l'avrebbe saputa.
P- HO DETTO NO!- tutti mi guardarono, anche se la mia reazione era stata molto esagerata nessuno commentò, sapevano che per me e Annabeth non era facile perciò non taccavano mai l'argomento se noi non eravamo a nostro agio. Il mio urlo aveva ammutolito tutti, Annabeth era saltata e si era messa subito sull'attenti, cercando di capire il perché del mio cambio di umore. Dopo qualche secondo di silenzio Penny si schiarì la voce.
Pe- A ok scusa... io vado dai miei amici- disse timorosa poi si alzò mortificata e corse via da due ragazzi che si trovavano oltre l'enorme falò, non sapevo chi fossero, e il mio primo impulso fu quello di andare a controllare con chi si frequentasse mia sorella. Poi però capii che dopo la mia sfuriata non era il caso di combinare altri danni. Conscio del casino che avevo appena fatto con Penny mi alzai e mi liquidai dai miei amici dicendo che ero stanco. Mi incamminai verso la mia capanna, quasi a metà tragitto sentii la voce di Annabteh che mi chiamava. Sicuramente era venuta ad accertarsi che stessi bene. Mi fermai in mezzo alla via per raggiungere le cabine e l'aspettai.
A- ehi come stai?- mi mise le braccia intorno al collo e si appoggiò sul mio petto mentre riprendeva fiato dopo la corsa.
P- ho combinato un altro casino-
A- non dire così- mi passo una mano nei capelli scompigliati cercando di sistemarli
A- se le spieghi come stanno le cose lei capirà-
Le presi il volto fra le mani e le diedi un bacio poi ricominciammo a camminare verso le capanne che distavano ormai solo qualche metro da noi.
P- si ma le ho urlato contro, sono proprio un pessimo fratello!-
A- Percy per te è difficile tanto quanto è difficile per lei. È passato meno di un mese vi dovete dare tempo. Il vostro rapporto migliora di giorno in girono, lo vedono tutti, ci sta che qualche volta litighiate.-
P- si ma ho paura che ha furia di litigare alla fine ci perderemo-
A- non succederà se nessuno dei due vuole che succeda-
Mi stesi sul letto, Annnabeth si accoccolò accanto a me mettendo la sua testa sul mio petto. Iniziai ad accarezzarle i capelli dolcemente, mentre fisavo il soffitto pensando a cosa era successo poco prima.
A- non pensare troppo testa d'alghe-
P- le hai parlato?-
A- no, non è tornata dopo che tu sei andato via. Mi sono avvicinata ma stava parlando con un ragazzo e non ho...-
Mi sedetti sul letto facendo spostare bruscamente la testa ad Annabeth.
P- un ragazzo?!-
Lei scoppio a ridere, si spostò e si mise a cavalcioni sopra di me, mi diede un bacio rapido mentre ancora rideva della mia reazione.
A- Stai tranquillo, ha diciassette anni, può parlare con un ragazzo-
P- io invece dico che non può- lei ricominciò a ridere. Mi diedi un altro bacio, sul collo, poi di nuovo sulle labbra.
A- sei incorreggibile testa d'alghe-
P- e tu sei bellissima sapientona-
Mi avvicinai e le nostre labbra ricominciarono a toccarsi, sempre con più passione.
P- ti amo-
A- anche io- avvicinai il suo corpo al mio, facendo scontare i nostri toraci, il bacio divenne sempre più infuocato, i vestiti piano piano andarono via, prima la sua maglietta, poi la mia, poi i pantaloni. Le sciolsi i capelli e la stesi sul letto. I nostri corpi erano caldi ed eccitati, la cabina era vuota, e lo sarebbe stata ancora per molto...
( lascio spazio alla vostra immaginazione su cosa sia successo dopo)
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Penny: la sorella perduta - fan fiction su Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora