Penny POV
Felicità, era l'unica emozione che in quel momento riuscivo a provare. Ero tra le braccia di mio fratello, finalmente, dopo sedici lunghi anni eravamo riusciti a riunirci. Non mi importava più del mio passato, tutte quelle cose orribili che mi erano successe immediatamente scomparirono quando le braccia muscolose di Percy strinsero la mia esile vita ancora coperta di bende per la ferita all'addome che mi avevano inflitto. Io gli circondai il collo con le braccia e gli saltai addosso, a mo di koala, incastrando le gambe dietro la sua schema e poggiando la testa sulla sua spalla che fu coperta dalla cascata dei miei lucidi capelli corvini. Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, ma anche se durò poco mi sembrò di recuperare tutto ciò che mi ero persa in quegli anni, sentii finalmente di essere tornata a casa. Il suo cuore batteva veloce, evidentemente era emozionato, ma comunque quel rumore costante mi donava tranquillità e pace. Avevamo gli occhi di tutti puntati addosso, sentivo che ci stavano osservando ma non ne capivo il motivo dopo tutto chi non avrebbe reagito così se si fosse appena ritrovata con il proprio fratello!
Quando ci staccammo mi ritrovai davanti i suoi grandi occhi verdi pieni d'amore ma con una vena di tristezza, non so bene dovuta a cosa, ma un sesto senso mi diceva che si stesse sentendo in colpa per come mi aveva tratta nei giorni precedenti. Effettivamente visto dall'esterno il modo in cui si era comportato era da vero stronzo, ma io non gliene facevo una colpa, capivo la sua diffidenza nel fidarsi. Sicuramente nemmeno la sua vita deve essere stata molto semplice e ciò che aveva passato, spero che un giorno me lo dirà come io gli racconterò la mia storia, gli aveva dato insegnamenti da applicare sempre per non finire nei guai.
Gli feci un dolce sorriso tentando di scacciare quei pensieri dalla sua mente, facendogli capire che a me non importava, mi importava solo che ci eravamo riuniti. Mi misi sulle punte, che affondarono nella sabbia bollente, e mi avvicinai alla sua guancia per lasciargli un tenero bacio, ma non ci arrivai e il bacio dalla guancia si sposto al margine del viso, quasi sul collo.
Devo ammetterlo non sono l'altezza in persona, ma Percy, beh, lui è particolarmente alto in confronto a me. Mi sono sempre andati bene i miei 1.65 metri d'altezza e poi nella botte piccola c'è il vino buono, no?!
Passato questo tenero momento mi voltai verso la folla di gente che ci fissava come se fossimo una coppia di attori famosi sul red carpet. Le facce di tutti erano stupite e le loro bocche erano spalancate come se volessero far entrare dentro i moscerini. C'era chi si grattava la testa, chi si massaggiava la fronte, chi bisbigliava con il compagno al proprio fianco.
Non pensavo avrebbero reagito in quel modo, mi avevano subito accolta come se fossi una di loro perché questa notizia doveva cambiare le cose!?
Guardai allora Percy per chiedergli cosa succedesse ma quando lo guardai era nella stessa posizione di come lo avevo lasciato qualche secondo fa. Voi direte "cosa c'è di male sono passati solo pochi secondi!"
Ma il punto non era questo lui era ESATTAMENTE come lo avevo lasciato. Non un muscolo o un capello fuori posto, non un battito di ciglia. Sembrava come pietrificato da Medusa. Gli sventolai la mano davanti la faccia per farlo riprendere.
Pe- ma che vi prende a tutti quanti! Se era per il bacio dato a Percy era una cosa fraterna glielo volevo dare sulla guancia ma come vedete non ci arrivo!- iniziai ad alzarmi sulle punte per far vedere che non raggiungevo il punto preciso. Ma inaspettatamente mi risultò molto semplice raggiungere la guancia di Percy, infatti lui si stava piegando. La prima cosa che pensai fu "o ma che dolce si abbassa per farsi dare un bacino" poi però vidi che il suo busto si piegava sempre più giù come per fare un inchino. Mi girai verso gli altri cercando con gli occhi qualcuno che mi potesse spiegare cosa stesse succedendo. Ma anche loro si stavano inchinando.
Pe- ok.... Se volevate farmi uno scherzo devo dire: ci siete riusciti anche se non capisco quale sia lo scherzo-
Tra la folla si fece largo Chirone e mi venne incontro. Menomale finalmente qualcuno che mi avrebbe spiegato cosa succedeva. Fece anche lui un breve inchino e poi mi disse.
C- guarda sopra di te figlia di Poseidone-
Alzai leggermente il capo e notai sopra di me un piccolo tridente verde mare che luccicava, stava fluttuando sulla mia testa come se fosse un aureola. Riabbassai lo sguardo e guardai Chirone con fare interrogativo.
C- tuo padre ti ha riconosciuto figliola-
Mio padre aveva fatto cosa?
Mi aveva riconosciuto... come... come sua figlia. Quindi ero ufficialmente una figlia di Poseidone! Finalmente tutti mi avrebbero creduto. Mi guardai intorno, tutti si erano rialzati e il tridente sopra di me era scomparso. Si avvicinarono Annabeth, Will e altri ragazzi che ancora non avevo conosciuto.
H- Benvenuta al campo figlia di Poseidone. Io sono Hazel, lui è il mio ragazzo Frank. Lui è Leo. Mentre loro sono Piper e Jason-
W- e questo è Nico- mi disse trascinando per un braccio un ragazzo vestito tutto di nero con la carnagione chiara come un vampiro e i capelli scuri che gli ricadevano sulla fronte. Lo avevo visto un paio di volte in infermeria. Da quello che avevo intuito aveva una sottospecie di storia con Will e insieme erano molto carini.
Ci fu un momento di silenzio imbarazzante diedi un rapido sguardo ai ragazzi intorno a me per cercare di associare ai nomi che la ragazzina riccia mi aveva elencato prima, Hazel se non mi sbaglio, alle facce che mi si presentavano davanti.
Poi guardai istintivamente Percy. Cercavo sostegno e un po' di coraggio non sapevo cosa dire e non ero affatto brava a relazionarmi con altre persone. Ero brava in molte cose ma fare amicizia non era una di quelle. Dopotutto avevo passato quasi tutta la mi vita su un isola deserta come avrei potuto saper fare amicizia, o scambiare una conversazione!
Percy intuì la mia preoccupazione perciò ruppe il silenzio tentando di darmi tempo per formulare un discorso di presentazione. Nemmeno dovessi presentare il progetto che avrebbe salvato il modo dovevo solo salutare delle persone, avevo affrontato di peggio c'è la potevo fare, giusto ?!
P- ragazzi che ne dite se iniziamo ad incamminarci verso le capanne così posso mostrare a Penny la nostra-
A- penso che sia un ottima idea-
J- Bro non hai più la capanna privata!-
P- eeee sono le conseguenze di avere una sorella- i due si scambiarono uno sguardo complice poi lui fece un sorriso e mi passo un braccio dietro le spalle abbracciandomi poi si staccò e andò ad abbracciare Annabeth mentre ci allontanavano dalla spiaggia per dirigerci verso le capanne. Aveva perso il mio momento così mette il gruppo di amici si incamminava io rimasi un po' più indietro da sola in silenzio ascoltando ciò che dicevano. Il sole stava ormai calando e il cielo si stava colorando di rosa e arancione.
Mentre camminavamo il gruppo di amici chiacchierava tranquillamente raccontandosi mille stupidaggini. Mi sentivo molto fuori luogo perché io non c'entravo nulla con quel gruppo ero stata accolta solo perché ero la sorellina di Percy. Non mettevo in dubbio che fossero persone simpatiche però non sapevo veramente che dire o come comportarmi con loro. Mentre gli altri parlavano Annabeth si staccò da Percy e si avvicinò a me.
A- allora come ti senti?-
Pe- confusa e contenta e .... O non lo so, sta succedendo tutto troppo velocemente. Sono felice perché mi sono riavvicinata a Percy e perché mio padre mi abbia riconosciuto, però ho paura. Non so come andare avanti cioè ho passato sedici anni su un isola non so nulla della vita normale-
A- o Penny capisco le tue preoccupazioni ma devi stare tranquilla nessuno qui ti giudicherà se farai qualche errore.
Sei una ragazza forte e intelligente e anche molto sveglia, a differenza di tuo fratello a volte, sono sicura che ce la farai-
Risi alla battutina di Annabeth ma tornai subito seria.
Pe- si ma io non ce la posso fare c'è voi avete una vita perfetta, degli amici, tu hai un ragazzo. Io... beh io non ho parlato con nessuno per tutta la mia vita, la mia unica amica era una scimmietta che mi passava delle banane da un albero. Non ho idea di come comportarmi!-
A- Penny basta solo che tu sia te stessa. Non abbiamo la vita perfetta che pensi tu, è non siamo perfetti, per nulla ognuno hai i suoi difetti, io certe volte sono molto testarda Percy è abbastanza ottuso, Piper ottiene sempre ciò che vuole giusto o sbagliato, Leo cerca di stare sempre al centro dell'attenzione e potrei continuare all'infinito. Ma siamo amici e gli amici si aiutano, così con il tempo riusciremo a superare questi difetti. Perciò adesso togliti tutte queste preoccupazioni di dosso e presentati. Tanto sono sicura che diventerete tutti buoni amici in pochissimo tempo-
Pe- forse hai ragione ma non posso presentarmi così. C'è che faccio interrompo il discorso e dico: Ciao io sono Penny la sorellina di Percy che era rinchiusa su un isola-
La bionda scoppiò a ridere per come avevo appena detto quella frase.
A- stai tranquilla...- detto questo mi fece l'occhiolino e ritorno tra le braccia del suo ragazzo. Si scambiarono qualche farse poi Annabeth mi fissò. Il suo sguardo mi fece capire che non aveva nulla di buono in mente e che ciò che stava per fare non mi sarebbe affatto piaciuto.
A- Ragazzi Penny ci teneva a dire una cosa...-
Poi anche Percy mi guardò. O NO ERANO COMPLICI!
P- .... Beh prima non si è presentata perciò....-
Con una mossa veloce arrivò alle mie spalle e mi sollevò in aria. Inizia a dimenarmi ma la sua presa era forte e non riuscii a liberarmi.
Pe- PERCY METTIMI GIÙ IMMEDIATAMENTE!-
P-ai suoi ordini signorina-
Mi posiziono su una pietra in modo tale che fossi più in alto degli altri
P- Bene ecco a voi la presentazione di Penny!-
Lo guardai con uno sguardo assassino. Credo il peggiore che avessi mai fatto un vita mia. Di solito quegli sguardi erano indirizzati alle scimmie che si mangiavano il mio pranzo. Non li avevo sperimentati molto sugli uomini.
Spostai lo sguardo da Percy a Annabeth per un paio di volte poi mimai con le labbra un "dopo vi uccido" e mi passai il dito sotto il colo, per far capire che gli avrei staccato loro la testa.
In risposta a quel gesto i due piccioncini si misero a ridere, Percy lascio momentaneamente la mano della ragazza è la unì con l'altra a formare un cuore.
Dopo quello scambio di gesti guardai i ragazzi che mi fissavano. Se rimanevo zitta sarei sembrata un imbecile tanto valeva sembrarlo facendo un discorso.
Tanto la figura di merda me l'aveva già fatta fare Percy. Grazie!
Pe- Em... ciao io sono Penelope Jackson, Penny per gli amici. Anche se a dir la verità non ho molti amici tranne una scimmietta.
Se non lo aveste capito da ciò che è successo un'oretta fa sono figlia di Poseidone e sorella di Percy. E beh che dire ho vissuto, se si può definire vivere, per sedici anni su un isola deserta dopo che mi avevano rapita. Questo è tutto. Non dovete per forza parlarmi solo perché sono la sorella di Percy e se non lo fate vi strozza. - in quel momento il sottoscritto dissolse lo sguardo e ci fu una risatina tra la folla -però sembrate simpatici. Ecco tutto-
Dopo le mie parole silenzio. Mi sentivo molto imbarazzata. Fortunatamente il sole era quasi calato del tutto e perciò era diventato più difficile vedere la facci delle persone e quindi vedere le mie guance diventate rosse peggio di un pomodoro.
L- Percy tuo sorella è proprio figa. In tutti i sensi possibili!-
Un masso uscì dal mio stomaco in quel momento. STAVO SIMPATICA A QUALCUNO.
P- Valdez sta attento o perdi la testa! -
Subito Percy ammutolì il riccio con le orchite a punta. Ahhh la gelosia fraterna.
Pe- Percy so cavarmela benissimo da sola- e inizia a ridere, la tensione ormai si era abbassata e la situazione era diventata molto comica. Da che il tutto era iniziato con una mia presentazione ora era diventato un: prendiamo in giro Percy.
A- esatto possiamo cavarcela da sole non abbiamo bisogno di una testa d'alghe come te!- anche Annabeth mi aveva dato corda e dopo lei anche Jason e Piper e Nico. Sembravano tutti conoscerlo molto bene e tramite le loro prese in giro iniziai a conoscerlo meglio anche io.
Una delle cose che mi colpì di più fu la notizia che mangiava solo cose BLU! Come era possibile!
Ormai eravamo arrivati alle capanne. I ragazzi salutarono le rispettive ragazze e ognuno entrò nel proprio alloggio.
Per la prima volta vidi la capanna di Poseidone!
La capanna era molto spaziosa. All'interno c'erano pochi mobili, tre letti a una piazza e mezzo con le coperte color acqua marina, naturalmente non rifatti. Due di questi erano uniti mentre sul terzo si trovava una pila di vestiti. A terra c'erano cartacce, asciugamani, calzini e chi più ne ha più ne metta. Sulle preti, l'unica parte ordinata della capanna, erano appese foto dell'oceano, di Percy con i suoi amici, con Annabeth e con la sua famiglia.
Pe- PERCY QUESTA CAPANNA È UN PORCILE!- entrai nella capanna e iniziai a piegare la pila di vestiti che si trovava sul letto.
P- beh di solito non è così disordinata...-
Pe- SISTEMALA IMMEDIATAMENTE!-
Percy sbuffo rumorosamente e poi iniziò a raccogliere le carte da terra.
P- quando fai così sembri mia madre-
Avevo in mano un bermuda di Percy quando pronunciò quella frase e come se le mani mi si trasformarono in ricotta la usi cadere a terra il pantalone. Mi affrettai a riprenderlo senza fargli noterà che le parole che aveva appena detto mi avevano leggermente scossa. Piegai il bermuda e poi mi avvicinai a una delle cassettiere per rimetterlo a posto. Sopra di essa si trovavano varie fotografie. Fui colpita da una cornice di legno dipinta di più con all'interno la foto di Percy da bambino che abbracciava una donna, all'epoca più alta di lui. Aveva dei bellissimi capelli ricci color cioccolato e due grandi occhi azzurri colmi di amore e di felicità. Guardava il bambino che la stava abbracciando mentre rideva spensierata.
Istintivamente presi la foto e iniziai ad accarezzare il suo splendido volto.
P- sta bene. Ha passato anche lei brutti momenti ma ora è felice-
Mi girai di scotto posando la foto sul mobile e ritrovai dietro di me Percy che mi osservava con gli occhi comprensivi.
Pe- posso chiederti una cosa- gli dissi ritornando verso la pila di vestiti e ricominciando a piegarli
Pe- perché prima, quando papà mi ha riconosciuto si sono tutti inchinati-
P- perché sei potente Penny. Lo hanno fatto anche con me. Quando scoprono che sei figlio di uno dei pezzi grossi ti portano più rispetto. Alcuni ti temono pure e per questo cercheranno di farti cadere ma tu devi avere la forza di rialzarti sempre-
Pe- i tuoi amici sono simpatici, forse un po' strani, come vi siete conosciuti?-
P- è una storia lunga, forse poi te la racconterò-
Come poi, non gli andava di raccontare a me la sua storia. Stavo per ribattere quando suonò il corno per farci raggiungere il padiglione dove avremmo cenato.
P- ora andiamo a cena, ho una fame da lupi-
Pe- occhi ma quando torniamo finiamo di sistemare e sta attento che per la presentazione di prima te la faccio pagare, ANCHE AD ANNAEBTH!-
P- finito con la ramanzina?-
Mi disse in risposta alle urla mentre si dirigeva verso la porta pronto per andare a cena.
Pe- NON ANCORA PERCHÉ IL LETTO IN PIÙ CHE TI SEI RUBATO LO LASCIA, CAPITO!?- usci dalla cabina sbuffano e passandosi una mano nel tentativo di sistemarsi i capelli.
P- Penny ti prego smettila di fare LA MAMMA-
Mi prese il polso mentre rideva, poche ore e già mi comportavo da sorella rompi palle, non conoscevo questo mio aspetto. Iniziò a correre verso il padiglione con me dietro che cercavo di non inciampare mentre mi sistemavo la coda.
Pe- SEI PROPRIO UN BAMBINO. VAI PIANO PERCYYYYY!!!!-
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Penny: la sorella perduta - fan fiction su Percy Jackson
FanficOrmai regnava la pace sul campo Mezzosangue e stava per iniziare una nuova fantastica estate. Percy e i suoi amici si erano appena ritrovati dopo un lungo anno e non vedevano l'ora di raccontarsi ciò che era successo durante quel periodo. Improvvisa...