Capitolo 5

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Penny POV
Pe- Ciao sono Penelope Jackson, ma chiamatemi pure Penny- dissi sorridendo e giocherellando con i ciondoli del mio braccialetto.
I due ragazzi si guardarono con delle facce sconvolte poi iniziarono a fissarmi mettendomi un po' in imbarazzo. Erano ai piedi del mio letto uno affianco all'altro, quello più a destra aveva dei bei capelli biondi, sembravano fili d'oro e due occhi di un azzurro splendente. Un grande sorriso rassicurante gli copriva in parte la faccia e aveva la mano sulla spalla dell'altro ragazzo. Il secondo era qualche centimetro più alto, aveva una massa disordinata di capelli corvini che gli ricadevano un poco sulla fronte comprendo parzialmente due splendidi occhi verde mare, sembrava di guardare l'oceano, erano molto, ma molto simili ai.... AI MIEI! Non giungere a conclusioni affrettate Penny! La mia mente non riusciva più a ragionare, era un sogno? o un illusione? qualcuno mi voleva far credere che ero riuscita a scappare? Dovevo prima capire bene cosa era successo, poi avrei pensato al resto. I due ragazzi continuavano a fissarmi, e io fissavo loro. Avevo notato un particolare che poteva aiutarmi a capire dove mi trovassi. Indossavano due magliette uguali, erano arancioni con una scritta in greco antico, si so leggere il greco antico a dire la verità è più semplice dell' inglese, la scritta diceva "campo Mezzosangue" non avevo mai sentito parlare di questo campo, molto probabilmente perché ero stata rapita è fatta prigioniera per 16 anni, ma suppongo che sia un posto per passare l'estate.
I miei ragionamenti vennero interrotti, uno dei due ragazzi, il biondo, si vedeva subito che era il più intelligente, aprì finalmente bocca dopo essersi svegliato dal breve coma causato da non so cosa avessi detto o fatto.
W- io sono Will Solance- era un po' dubbioso nel parlarmi come se fossi un mostro e non capivo perché, così, con il mio solito tatto, decisi di chiedergli cosa c'era che non andasse.
Pe- che  c'è! Sono per caso un mostro che sputa fuoco con tre teste! Perché mi guardate così?- dissi con qualche risatina in mezzo per abbassare la tensione.
I due accennarono dei mezzi sorrisi.
P- No certo che no- poi sussurrò all'orecchio dell'altro cercando di non farsi sentire, con scarsi risultati perché capii tutto, lo avevo detto che era più sveglio il biondo
P - quel mostro è molto diverso- disse occhi verdi e poi entrambi ridacchiarono.
Pe- potete anche smettere di fare i misteriosi vi sento lo stesso.- spostarono lo sguardo altrove come per far finta di nulla -Comunque mi potreste dire dove mi trovo e cosa è successo?-
P- sei nell' infermeria del campo mezzosangue, un capo per giovani semidei... - poi si fermò, notai che Will lo guardava intensamente come per dirgli "questo non lo dovevi dire". Anche occhi verdi si era accorto di aver detto qualcosa che non doveva essere detta. Capii cosa intendevano allora cercai di tranquillizzarli.
Pe- non fare quella faccia da pesce lesso so chi sono, non sarei riuscita ad arrivare sana e salva se non fossi una semidea e bhe non sarei nemmeno mai stata rapita....-
Ci fu qualche secondo di silenzio. Non mi domandarono nulla sull'ultima frase che avevo pronunciato, forse avevano capito che per il momento non volevo parlarne. Si limitarono a guardarmi e poi il pesce lesso  continuò il discorso.
P- ti abbiamo trovato ieri sera al confine del capo piena di ferite.-
Will intervenne
W- una grave ferita all'addome, inflitta molto probabilmente da un pugnala, vari tagli molti lividi e la caviglia slogata- poi continuò l'altro ragazzo
P- hai perso i sensi però prima hai pronunciato un nome: Perc...- non lo feci continuare perché notai che non sapevo chi fosse. Non ripongo molta fiducia nelle persone, soprattutto dopo quello che ho passato
Pe- Aspetta, tu.. tu... non ti sei presentato, chi sei?- chiesi con voce interrogativa.
P- bhe credo che qui le domande le dobbiamo fare noi, ti sei presentata fuori al campo piena di tagli e di graffi a chiedere aiuto. Perché cerchi Percy Jackson?- spalancai gli occhi per qualche secondo, come se stessero svelando il mio segreto più nascosto, sperai che non avessero notato la mia reazione e tornai subito normale. Che carattere, insopportabile, non avevo intenzione di dire nulla finché non mi avrebbe detto il suo nome, cosa gli costava.
Pe- non ti dirò nulla finché non mi dirai chi sei- dissi decisa incorniciando le braccia al petto.
P- allora rimarremo qui per un po' perché io non lo farò- in tutto questo il biondino ci stava fissando ma noi sembravamo non notarlo, il nostro litigio era più importante. I miei occhi divennero più taglienti e inizia a fissarlo ma anche lui aveva un gran bello sguardo assassino. Come se fosse esperto nelle gare di sguardi, ma io non ero di certo una principiante!
Pe- Io ti ho detto chi sono ora tocca a te, non ti dirò nulla finché non saprò con chi ho il dispiacere di parlare- urlai
P- sei proprio un impertinente dimmi perché mi stavi cercando e io ti dirò chi sono!- urlo lui. Poi la mia faccia si iniziò a rilassare e un sorriso mi comparve sul volto, avevo vinto! Anche lui dopo un po' si accorse del suo stupido errore. Era stata una bella sfida, anche se molto breve, lo avevo detto subito non era tanto sveglio, sicuro non più di me. Poi realizzai completamente. Era lui, era lui che avevo desiderato di vedere da 16 lunghi anni. Ciò a cui mi aggrappavo per andare avanti girono dopo giorno. La speranza di rivedere mio fratello!
-PERCY...- varie lacrime iniziarono a scendermi sul viso ma lui rimaneva impassibile, mi avvicinai e lo abbracciai, molto forte, forse non respirò per qualche secondo.
Pe- non sai quanto ho sognato questo momento- stavo ancora piangendo sul suo petto quando la porta dell infermeria si aprì ed entro una ragazza bionda.
A- perché stai abbracciando il mio ragazzo!- urlò e si diresse tutta infuriata verso di me, uno sguardo assassino era stampato sui suoi occhi grigi come le nubi, sembrava che mi lanciasse mille pugnali addosso. Ora avevo capito con chi si allenava Percy nelle gare di sguardi! Io la guardai male, con una delle mie peggiori occhiate. Quell'imbranato di mio fratello aveva una ragazza! E io non avevo potuto approvarla! Aveva una ragazza, non ci potevo credere, però infondo era  un bel ragazzo, la bellezza era di famiglia, sarebbe stato strano se fosse ancora single. Mi ero appena fatta odiare dalla fidanzata di mio fratello bel modo per iniziare a far parte della sua vita!
Pe- non stavo facendo nulla di male e poi comunque che strana che sei non mi potrei mai mettere con mio fratello!- lei si fermò e fece una faccia sorpresa ci guardò un paio di volte, forse aveva notato la somiglianza, poi si soffermò su Percy e disse:
A- TU HAI UNA SORELLA! Mi avevi detto che non conoscevi questa ragazza-
P- e infatti non so chi sia credimi.-
Pe- è molto complicato c'è una lunga storia dietro diciamo solo che..-
P- smettila di raccontare frottole io non ho mai avuto una sorella!- sbottò Percy. I miei occhi persero la loro vivacità e mi iniziarono a bruciare. La mia voce si fece bassa e roca appoggiai una mano sul suo braccio, la ragazza mi lancio un'altra occhiata, poi lo guardai con uno sguardo dolce e gli occhi lucidi. Le lacrime sterebbero uscite a poco ma cercai di reprimerle il più possibile.
Pe- va bene capisco che tu ora abbia dei dubbi, so che non ricordi di quel poco tempo che abbiamo passato insieme, non potresti vi hanno cancellato la memoria, ma io mi ricordo ed è questo che mi ha aiutato ad andare avanti anche quando sembrava non esserci più speranza. Tu mi hai salvata Percy!-
Lui aveva lo sguardo sempre più confuso, insieme alla ragazza e a Will.
Pe- lasciate che vi racconti cosa è successo, così forse potrete capire meglio- ma Percy non sembrava tanto d'accordo con la mia idea, prese per mano la ragazza e disse:
P- NON MI IMPORTA COSA HAI DA DIRE SAI SOLO RACCONTANDO BUGIE!- le lacrime iniziarono a scendere silenziose. Se ne accorse ma non sembro importargli molto. Si girò verso la bionda -andiamo via Annabeth- disse e la trascinò via dalla stanza. La testardaggine e l'ottusità erano ereditarie a quanto pare.  Appena si chiuse la porta la diga che bloccava le lacrime si ruppe e iniziai a piangere, silenziosamente, non volevo farmi notare, ma Will se ne accorse, si avvicinò lentamente e mi mise una mano dietro la schiena iniziandola ad accarezzare.
W- devi lasciargli metabolizzare la notizia- mi disse con un sorriso e una voce tranquilla. Sembrava fidarsi di me anche se mi aveva conosciuto solo qualche minuto prima.
Pe- lo so non mi aspettavo subito rose e fiori, ma va bene- non era del tutto vero, vederlo andare via mia aveva ferita e credo che si fosse capito.
W- lasciagli del tempo se ciò che dici è vero allora avrebbe una sorella più piccola  che ha 16 anni e che non ha mai visto in vita sua e di cui nessuno sapeva l'esistenza-
Pe- già lo so un duro colpo. Ma sai ho aspettato per tanto tempo di rivederlo mi ricordo quando giocavamo sulla spiaggia li lo vidi per l'ultima volta....- ci fu un po' di silenzio, ripensai alle parole che aveva detto Will e ... ma aspetta!
Pe- comunque ciò che ho detto è vero, potrete anche non credermi ma io sono veramente sua sorella e MIA MADRE È VERAMENTE SALLY JACKSON- sentendo il nome di Sally la faccia di Will divenne strana è sempre più curiosa. Credo che una parte di lui stava iniziando a credermi.
Pe- e mio padre bhe... non ho mai capito chi sia ma credo sia qualcuno di potente, e anche molto- poi abbassai il tono della voce e dissi
Pe- e qualcuno che sapeva della mia esistenza c'era...- Will non sembrò sentirmi, fortunatamente. Mio padre, lui lo sapeva, sapeva che io ero nata e che esistevo. Non avevo mai saputo con certezza chi fosse, ma mi ero fatta un idea. Doveva essere un dio importante, poiché mi avevano rapita per fargli un torto o un dispetto, chi lo sa. Non gli è mai importato molto di me, non ha mai mosso un dito per venirmi ad aiutare, anche se era l'unico che avrebbe potuto farlo, era uno dei pochi se non l'unico a ricordarsi che esistevo, non si poteva togliere la memoria a un Dio. Poi sapevo che aveva a che fare con l'acqua. Adoravo il mare e l'acqua mi dava sempre molta energia. Perciò essendo molto sveglia ero arrivata alla conclusione che mio padre fosse Poseidone, e sapevo anche che Poseidone era un pessimo padre a cui non importa nulla di sua figlia che è stata rapita quando aveva solo un anno!
Mi persi per qualche minuto nei miei pensieri e le lacrime ricominciarono a scendere, poi vidi Will che si stava allontanando dal mio letto e dissi:
Pe- A e io non ho 16 anni ma 17 e non sono affatto piccola! Io e Percy ci passino solo due anni. DUE ANNI NON SONO TANTI!-  faci un sorriso e anche lui lo fece in risposata. Una strana emozione mi attraversò il corpo è il mio cuore si scaldò. Mi sentivo bene e molto felice, mi sentivo realizzata. Avevo appena avuto un litigio con mio FRATELLO! E so che non era molto bello litigare con il proprio fratello maggiore ma dopo che non lo vedevi per 16 anni qualunque cosa comune che facessero due fratelli, anche la più sciocca o banale mi sembrava magnifica!


Angolo autrice
Spero che vi stai piacendo la storia. 🥰
Nel prossimo capitolo ho intenzione di mettere la storia della vita di Pe  nny che parlerà con una persona del campo che sapeva della sua esistenza.
Chi sarà mai ...?

Penny: la sorella perduta - fan fiction su Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora