Calitolo 8

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Annabeth POV

Che casino. Erano passati solo due giorni dall'arrivo di Penny ma in quei due giorni tutto era ritornato di nuovo a farsi complicato. Percy non voleva parlare, rimaneva sul letto a fissare il soffitto, si allenava, andava a nuotare e mangiava. Ripeteva queste azioni per tutta la giornata come se si trovasse in un ciclo inarrestabile. Io, bhe io non sapevo cosa pensare. Sembravano tutti fidarsi di Penny e secondo il mio istinto il suo intento non era quello di farci del male. Però devo anche ammettere che l'ipotesi che fosse veramente la sorella di Percy è molto inverosimile.
-PER GLI DEI CHE SITUAZIONE- urlo per liberare la testa dai troppi pensieri che mi tormentavano tanto ero da sola, mi serviva un po' di tempo per me perciò avevo deciso di andare a fare una passeggiata lungo la spiaggia.
Mille idee mi frullavano il cervello, non riuscivo a non pensare alla scenata di gelosia che avevo fatto davanti a Penny. Che figura, se è veramente la sorella del mio ragazzo... CHE FIGURA!
Sono sembrata una sciocca fidanzata iperprotettiva e iper gelosa. Ma io non sono COSÌ!
Penny si sarà già fatta un idea orribile su di me. Lei al contrario di Percy è molto più sveglia, potrei dire che sembrerebbe una figlia di Atena. Se non fossimo in questa situazione credo che saremmo buone amiche, anzi ottime amiche.
Continuavo a camminare a testa bassa, immersa nei mie pensieri, "e se fosse tutto uno scherzo?" "O una trappola" "se avesse ragione e la stiamo solo trattando malissimo?". Ero troppo concentrata sulle mie paranoie che non notai la roccia che si trovava davanti al mio cammino così persi l'equilibro e caddi sulla sabbia cocente sporcandomi i miei riccioli biondi e i vestiti. Che maldestra meno male che non mi aveva visto nessu...
Pe- tutto apposto ?- come non detto!
Non feci molto caso alla voce del mio interlocutore la prima cosa che feci fu alzare di poco la testa e in quel momento vidi una faccia a me ben nota che mi compariva davanti. Due grandi smeraldi mi stavano fissando, e sapevo benissimo a chi appartenessero quegli splendidi occhi. Mi alzai velocemente in piedi e inizia a scrollarmi la sabbia di dosso e a risistemarmi i capelli.
A- o si Percy tutto ok- dissi mentre mi pulivo rispondendo alla domanda che mi aveva posto prima.
Pe- Em...-
A-cosa c'è tutto ok?- in quel commento alzai la testa e sgranai immediatamente gli occhi. La persona davanti a me non era Percy, ameno che in quei due giorni non si fosse fatto crescere i capelli e non gli sia venuta una terza di seno.
A- SCUSA PENNY CHE STUPIDA CHE SONO!- l'imbarazzo era chiaramente dipinto sulla mia faccia ma sembrava che a lei non importasse molto del malinteso, infondo credo sapesse anche lei che erano praticamente uguali e quindi era molto facile scambiarli. Certo che però mi aveva parlato e come avevo fatto a non sentire che fosse una voce femminile. STO PERDENDO COLPI!
A- sono proprio una stupida- dissi portandomi la mano sulla fronte in segno di disperazione.
Mi fece un sorriso per confortarmi poi si girò verso la grande distesa verde acqua che si trovava a pochi metri da noi e iniziò a fissare le onde che si infrangevano sul bagno asciugando. Le feci una saluto con la mano e continuai a camminare, non vedevo l'ora di andarmene, ero troppo imbarazzata per rimanere lì con lei, da sole.
Mi ero allontanata solo di un paio di metri quando però iniziai a sentire dei singhiozzi. Mi girai di scatto e vidi Penny che aveva la faccia affondata nelle ginocchia e con le mani le abbracciava. Sembrava veramente distrutta.
A- ehi tutto bene ?- alzò lo sguardo sentendomi tornare indietro. Aveva gli occhi rossi e gonfi. I capelli si erano un po' scompigliati dalla coda alta che aveva. Mi guardava con quelle due grandi perle verde acqua, ma nel suo sguardo vedevo solo il vuoto, come se avesse perso tutta la gioia e la voglia di vivere.
Pe- si... tutto apposto..-
La fissai per qualche secondo poi decidi di sedermi accanto a lei. Si vedeva troppo che non era "tutto apposto" e che aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi. Inizialmente si ritrasse un pochino, ecco sapevo di non aver fatto una bella figura nemmeno mi voleva parlare ora! Poi però appoggio inaspettatamente la testa sulla mia spalla e ricominciò a piangere. Le lacrime rigavano le sue guance un po' arrossate dal sole e poi andavano a bagnare la mia maglietta. Iniziai ad accarezzarle il braccio delicatamente per tranquillizzarla
A- cosa c'è che non va Penny?-
Pe- sapevo sarebbe stato difficile... cioè ne ero molto consapevole... però... però non pensavo così tanto- finì la sua frase con molte pause per riprendere fiato e cercare di calmare i singhiozzi però appena finì le lacrime cominciarono a riascendere come fiumi ed erano ancora più insistenti di prima. Mi venne una stretta alla pancia, non sapevo come calmarla e vederla in quello stato mi faceva stare male. Così le dissi ciò che ritenevo più giusto.
A- mi dispiace...-
Pe- perché ti dispiace, nemmeno mi conosci, sicuramente mi consideri una bugiarda come....- non disse il suo nome. Vedevo che era turbata è molto probabilmente, ansi sicuramente era Percy il motivo della sua tristezza. I nostri occhi si incrociarono e rimasero a guardarsi per qualche minuto. Io persa nel verde dei suoi smeraldo e lei nel grigio delle mie nubi. La sua tristezza mi faceva sentire in colpa, in colpa per tutte le cose brutte che avevo pensato su di lei, in colpa per la scenata che le avevo fatto. In colpa per averla giudicata troppo presto. In fondo nemmeno la conoscevamo non si meritava di essere trattata così!
A- mi dispiace perché siamo stati irrispettosi nei tuoi confronti. Abbiamo subito pensato che fossi una bugiarda senza chiedere nulla di te-
Lei mi sorrise dolcemente, si asciugò il viso e iniziò a contemplare il mare.
Pe- pensi che vorrà mai sapere la mia storia...- disse non distogliendo lo sguardo dalla distesa azzurra.
A- è ottuso ma pian piano ci arriva- dissi ridacchiando sotto i baffi
Pe- già è ottuso e testardo questo lo avevo capito molto bene- scoppiò a ridere e anche lei, sembrava essersi calmata. Rimango stupita a fissare la sua bellezza mentre ride. Anche dopo un pianto del genere riusciva a risultare una vera e propria dea. Come il mio Percy. Beh la bellezza è proprio di famiglia!
A- non sai quanto ci ha messo per dichiarasi. 5 LUNGHISSIMI ANNI- dico ancora in preda alle risate
Pe- ma come il grande Percy Jackson non si accorgeva di piacere a una ragazza bella e intelligente come te- le mie guance si tingono di un rosso pallido.
Pe- è proprio..-
A- una testa d'alghe- dissi io con gli occhi sognati mentre ridevo
Pe- testa d'alghe? Carino come nomignolo- e ricominciamo a ridere come due matte, come se fossimo due migliori amiche che non si vedevano da molti anni. Lo sapevo che saremmo andate subito d'accordo.
A- senti non siamo partite con il piede giusto ..- le dico tenendo lo sguardo sull'orizzonte
Pe- allora ricominciamo !- piegai leggermente il collo e la guardai con uno sguardo confuso. Penny si alzò di scatto allungo la mano e si stampo un ampio sorriso in faccia.
Pe- Ciao io sono Penelope Jackson, ma puoi chiamarmi Penny, sono super felice di aver fatto la tua conoscenza-
La adoro! Non me lo sarei mai aspettato perciò scoppiai a ridere mi alzo in piedi e le strinsi la mano.
A- io sono Annabeth Chase, anche per me è stato un piacere conoscerti sono certa divetteremo grandi amiche!- A quel punto mi avvicinai e la abbraccia lei rimase sbigottita per qualche istante da quel gesto ma ricambiò subito l'abbraccio.
P- Annabeth...- la sua voce mi riportò alla realtà. Era confuso non si aspettava di vedermi abbracciata a Penny e capii subito che non gli faceva piacere così mi allontanai un po' mortificata dalla situazione.
P- tu... tu hai fatto amicizia con questa BUGIARDA- gli feci uno dei miei sguardi taglienti poi guardai Penny. Le lacrime avevano ricominciato a rigare il suo bel viso, aveva i pugni serrati lungo i fianchi e le tremavano leggermente le gambe. Sarei voluta andarla ad abbracciare, ma non mi sembrava proprio il caso. Percy mi prese improvvisamente la mano e mi iniziò a trascinare via.
P- dai Annabeth andiamo prima che a questa pazza ci convinca a fidarci di lei-
Ma prima che potessimo allontanarci di più Penny si posizionò davanti a Percy, aveva ancora i pugni stretti, e la mascella serrata. Dai suoi occhi si potevano vedere uscire le fiamme dell'inferno.
Percy incrocio le braccia al petto, e si mise difronte a Penny lasciandomi qualche passo indietro. Si stava spazientendo. A quel gesto Penny iniziò ad urlare e non so perché mi ricordò Sally quando sgridava Percy per aver combinato qualche pasticcio.
Pe- TU ADESSO, PERSEUS JACKSON, MI ASCOLTI PER UNA CAZZO DI VOLTA!-

ANGOLO AUTRICE
Ecco finalmente il nuovo capitolo.
Ragazzi non so con quanta frequenza riuscirò a scrivere però cercherò di pubblicare almeno un capitolo a settimana.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
IL PROSSIMO SARÀ STREPITOSOOOOO
e anche un po' più lungo....
xoxo Marty🫧

Penny: la sorella perduta - fan fiction su Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora