Ariel la mattina seguente era ansiosa, non sapeva cosa voleva dirle il professore Falabella. Con lei aveva un comportamento strano, c'erano giorni che la guardava molto intensamente, giorni che non la calcolava nemmeno di striscio e giorni che cercava di parlarle.
Mentre Ariel percorreva i corridoi dell'università per recarsi in aula, sentì da dietro le sue spalle una voce famigliare.
«Ciao mio piccolo sorcio, che fai non mi saluti?»
La ragazza si fermò di colpo, si girò di scatto e lo vide.
«Ciao Sam, cosa ci fai qui?» Gli domandò quasi impaurita.
«È un piacere per me rivederti Ariel! Sto Frequentando anche io scienze giuridiche, sono al secondo anno fuori corso» le rispose Sam.
Ariel rimase per un attimo a guardare il suo vecchio amico/nemico, era cresciuto, ma aveva ancora il suo solito sguardo da bulletto. Era sempre più un bellissimo ragazzo, dai lineamenti dolci e delicati, i suoi capelli erano leggermente mossi di un color biondo miele. I suoi occhi cerulei erano di un grigio/verde, ma più profondi e molto sensuali. Aveva il naso leggermente più pronunciato e labbra sottili.
Mentre Sam notò che la sua amica era diventata più carina, aveva dei bellissimi lineamenti del viso che si accentuavano con le sue lentiggini, i suoi capelli rossi erano quasi ramati e i suoi occhi azzurri sembravano due diamanti.
Sam voleva baciarla ancora una volta, così si avvicinò a lei, i loro occhi si fusero diventando un unico colore. Le sfiorò le labbra, stava per baciarla. Ma all'improvviso passò davanti ai due ragazzi il professore Falabella.
«Buongiorno» borbottò.
«Buongiorno professore» ribadì Sam.
Ariel appena lo vide sentì come un brivido lungo la schiena, e fece un respiro profondo. Samuel capì che provava qualcosa per lui, e si sentì quasi geloso.
«Ti piace il professore di diritto per caso?» le domandò Sam.
«No! Mi piace solo come spiega, riesce a farmi amare il diritto ancora di più. Ma ora devo andare, ho lezione con lui. Ci becchiamo in giro Sam!» Gli diede un bacio sulla guancia, e se né andò.
Il ragazzo rimase fermo, a guardare la sua amica di infanzia andare via, sperava che un giorno sarebbe diventata la sua ragazza.
A lezione il professore Falabella, non si preoccupò che Ariel fosse seduta in ultima fila, non le disse nulla. E questo le fece molto male, subito pensò che forse Fernanda aveva ragione, le chiese di mettersi in prima fila solo per umiliarla.
Quando spiegava per Ariel la sua voce era musica per le sue orecchie, prendeva appunti di ogni singola parola che diceva. Così quando sarebbe ritornata a casa, leggendo le sembrava di sentirlo.
Finita la lezione il professore Falabella andò via, Ariel era intenzionata a corrergli dietro, ma Fernanda la fermò.
«Oggi non ti ha degnata di uno sguardo, perché continui a stargli dietro?!» Le chiese.
«Perché devo scoprire cosa nasconde!» E corse da lui.
Ma fuori nei corridoi non c'era, così provò al bar, ma non era neanche lì, allora provò in cortile, ma di lui nessuna traccia. Ariel si arrese, si andò a sedere sotto una grande quercia, che la riparava dai raggi solari di un caldo quasi estivo.
Il professore Falabella invece, si trovava in ufficio professori. Non aveva il coraggio di parlare con Ariel, dopo che vide che si stava quasi baciando con Sam.
Che chance ho con lei? Giustamente và dietro ai ragazzi della sua età, di certo non và dietro a uno come me. Che poi con tanti ragazzi, proprio con quello si doveva andare a mettere!?
Ariel era ancora in cortile, guardava l'entrata, con la speranza di vedere il suo professore venirle incontro,
ma al suo posto venne Samuel Sabbá.«Ti disturbo? Posso sedermi vicino a te o aspetti qualcuno?» Le domandò.
«Fai come vuoi, ormai il danno è stato fatto!» Gli ammise senza guardarlo negli occhi.
«Quale danno, non capisco! Puoi essere più chiara?»
«Il mio danno sei tu! Non dovevi provare a baciarmi... non ti permettere mai più di farlo. Che poi ti ripresenti nella mia vita dopo 5 anni, potevi almeno venirmi a trovare. Rio de Janeiro non è così distante da San Paolo» Gli sbraitò arrabbiata.
«Hai ragione Ariel e ti chiedo scusa, ma ho avuto così tanti problemi e cose da fare... che non ci sono riuscito. Ma non ti ho mai dimenticata, speravo che un giorno ti avrei rivista ed infatti è accaduto» Le confessò il ragazzo.
All'improvviso, però, Ariel vide il professore di diritto entrare in cortile, e si sentì un peso in mezzo al petto. Lui si accorse di lei e la guardò, stava per avvicinarsi, il suo amico non si accorse dell'arrivo del professore.
«Baciami, Sam, subito!» Gli ordinò senza pensare.
«Ariel, sul serio? Stai scherzando?» Le domandò confuso. Subito capì che stava arrivando qualcuno, così stava per girarsi.
«Non ti girare, baciami, ti ho detto!»
Così, Samuel, senza più pensarci la baciò, quel bacio fu più profondo e sensuale, rispetto a quando erano due ragazzini. Il suo professore, vedendo la scena da dietro le spalle di Sam, rimase senza fiato. Ariel, mentre baciava con passione il suo amico, guardò Falabella con la coda dell'occhio e lo vide andare via scioccato, allora spinse il suo amico sul prato in modo che si staccasse da lei.
«Wow, Ariel, è stato fantastico... baciami ancora!» le disse, avvicinando ancora una volta le sue labbra.
La ragazza lo respinse di nuovo, gli aveva chiesto di baciarla solo per far ingelosire il suo professore. Voleva capire cosa provava realmente lui per lei, e soprattutto se anche lui era innamorato.
Sam mentre era disteso a terra, si girò, e vide il professore Falabella entrare nell'università, subito capì tutto.
«Hai voluto che ti baciassi... solo per far ingelosire il professore!?» Le sbraitò sconvolto.
«Sì, in un certo senso è così!» Gli affermò Ariel.
«Sei una stronza! Pensavo che ci tenessi a me! E invece mi sbagliavo, era meglio quando ti trattavo come un misero sorcio!» Le urlò, davanti a tutti gli studenti presenti.
«Sam, mi dispiace tantissimo. Ma io credo di amarlo, tu non puoi capire come mi sento!» Gli manifestò.
«Nessuna ragazza mi ha mai trattato così!»
«Perché tu come mi trattavi a scuola? Ti sei comportato anche peggio con me!»
Sam provava davvero dei sentimenti per lei, ma corse via, senza voltarsi indietro.
Così Ariel rimase da sola, e si avviò nell'ingresso dell'università. Ma nei corridoi, incontrò il professore Falabella, era appoggiato alla porta del suo ufficio, la stava aspettando.
Ariel si fermò per guardarlo, era paralizzata dalla paura, non sapeva cosa fare, se scappare o parlargli.
Erano lì entrambi fermi, il professore e la studentessa. Per un attimo si fissarono negli occhi, ed erano dello stesso colore, azzurro chiaro. In quegli occhi Ariel ci vedeva quelli di suo padre, mentre Miguel ci vedeva paura e sofferenza. Si creò la stessa atmosfera di un tempo, quando la bimba e l'uomo biondo si incontrarono per la prima volta. Solo che non si guardavano più come padre e figlia, ma come due innamorati.
Miguel nonostante la guardava molto profondamente, non riusciva a dirle ciò che provava per lei, si sentiva come uno studentello alla sua prima cotta. Ma lui era un uomo adulto, e in quel momento si trovava davanti ad una ragazzina, che poteva essere sua figlia. Così preso da l'emozione, entrò frettolosamente nel suo ufficio, sbattendo con forza la porta. Rimase immobilizzato, appoggiato sull'uscio, che lo divideva dal suo amore.
Ariel rimase pietrificata da quella scena, voleva entrare per dirgli il perché del suo comportamento, ma non ci riuscì e così scappò via. Il professore aprì la porta e la vide andare via da lui.
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La ragazza invisibile
RomanceQuesta è la storia di Ariel, una ragazza di ventuno anni, studentessa di Scienze Giuridiche in Brasile. È molto timida e sola, con un passato difficile alle spalle. Nel corso del suo cammino, incontrerà il professore Miguel Falabella, un uomo arroga...