La Fenice tatuata ⚠ 🔞

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«Non sono più il tuo Papai Miguel?» Le domandò Falabella.
«Sì che lo sei, ma sei anche il mio professore di Diritto!» Gli rispose la ragazza.

Il professore con un ghigno di desiderio, sbottonò con delicatezza la camicia della sua studentessa, le alzò il reggiseno e si tuffò a baciare e a mordere i suoi seni piccoli e sodi.

«Avevo proprio voglia di gustare due buonissimi bignè alla crema!» Ansimò Miguel. «Mi piace quando lecchi i miei bignè.... ti prego non fermarti!» Ansimò Ariel. Falabella le tolse la camicia e il reggiseno con maestria e gettò entrambi a terra sulla sabbia. I due amanti sentirono i loro corpi accaldati, così anche il docente si tolse la camicia, ma sentì che il suo amico era pronto ad esplodere fuori dai suoi pantaloni. Così si alzò e si tolse tutto restando completamente nudo, fece lo stesso con Ariel. Si rimise sopra di lei, prontissimo ad entrarle dentro. Ma la ragazza era attratta dalla Fenice tatuata sui suoi pettorali, cominciò a toccarla e le sembrava che fosse viva, l'uomo poteva vederla attraverso i suoi occhi azzurri.

«Mi fanno impazzire i tuoi pettorali, la Fenice tatuata poi mi abbaglia ogni volta. Cosa significa per te?» Gli domandò Ariel ansimando. Falabella le sorrise, «vuoi proprio saperlo cosa significa per me, amore mio?»
«Sì, voglio saperlo Papai Miguel!»

L'uomo restando sopra di lei cominciò a raccontare: «Questa Fenice lo tatuata il giorno della tua nascita, perché da quando sei nata tu, io sono rinato!» Una lacrima rigò il volto del docente, che cadde sulle labbra della sua amata studentessa. Ma prima che lei potesse dire qualcosa, lui continuò. «Quando ho perso mia figlia ero distrutto, per me tu eri nata dalle sue ceneri, proprio come fa la Fenice!»

«Tua figlia si chiamava Ariel, vero? Io porto il suo nome!»

«Come hai fatto a capirlo amore mio?»

«Lo letto attraverso i tuoi occhi... e invece il tatuaggio di San Michele cosa significa?» Continuò a dirgli la rossa, mentre gli toccò il bicipite.

«Ha un significato tratto da una preghiera, che dice “dove ci sono due 'Miguel' il diavolo non entra”. Ho fatto questo tatuaggio quando mi lasciai con mia moglie» le spiegò.

Ariel rabbrividì, sapeva che la sua ex moglie, era la professoressa di informatica. «Io la odio la professoressa Pereira, non fa altro che puntarti gli occhi addosso. Secondo me è ancora innamor...»

Miguel la prese alla sprovvista, con un solo colpo la penetrò, «Io invece sono innamorato di te Ariel, basta parlare... facciamo l'amore!» La fanciulla annuì.

La baciò, con avidità, ficcandole tutta la lingua in gola. Lei si lasciò andare e si avvinghiò a lui afferrandogli la nuca, spinse il suo viso contro il suo e si lasciarono travolgere da quel bacio. Le mise una mano in mezzo alle cosce, e le stuzzicò il clitoride con le dita, lei gemette e lui si eccitò. Miguel continuò a baciarla per tutto il corpo, baciò il suo collo, baciò i suoi seni, fino ad arrivare al punto del piacere. Infilò la sua lingua nelle sue grandi labbra, mentre lui assaporava, Ariel gemeva dal piacere.

Dopo tanto eccitamento e divertimento, i due innamorati si addormentarono abbracciati, sopra quei morbidi e caldi cuscini. Quando si fece l'alba, Miguel si alzò in piedi ed aprì le tende del gazebo. «Andiamo a fare il bagno?» Le domandò. Ariel notò che il suo professore era veramente uno spettacolo. Completamente nudo si mise a camminare verso il mare, sembrava un adone, un Tritone che ritornava nel suo ambiente naturale. Ariel lo seguì e lo sfidò a chi arrivava prima nell'acqua. Si mesero a correre, e in pochi secondi gli schizzi dell'acqua fredda si inondarono fino a che non furono costretti a tuffarsi e a nuotare veloci, per cercare di riscaldarsi un po'.

Si ritrovarono dove l'acqua era piuttosto alta. Miguel, dall'alto del suo metro e ottanta riusciva a toccare bene, mentre lei non toccava più. Felici e contenti si ritrovarono a scherzare e a giocare con l'acqua, fino a che Ariel si attaccò al suo collo, con la scusa di essere stanca e di volersi riposare.

Al contatto con la sua pelle nuda, Miguel rimise in funzione la sua erezione, che era stata mandata a benedire dall'acqua fredda.
Sentì le punte dei suoi capezzoli spingere contro il suo petto e per aiutarla a stare a galla, la sosteneva con le mani sui suoi glutei. Lei si abbarbicò attorno a lui, rimasero così per un po', si baciarono e le loro lingue si scambiarono colpi di scherma umidi.

Era una bellissima situazione, lei percepiva che sotto stava succedendo qualcosa e mise una mano sott'acqua per verificare il suo stato. «Sempre pronto, eh?» Disse in fase di eccitamento. «Già, ma anche tu non sei da meno!" Le rispose. Infatti sentiva attraverso la sua pelle, che si stava riscaldando l'ambiente. Lei si fece toccare, lui la vide chiudere gli occhi per il godere del suo contatto, con maggiore intensità.

La mano di Ariel toccò lentamente il suo membro maschile, iniziò un lento su e giù, ricambiando il servizio che le stava facendo. Poi si fermò, aprì gli occhi, lo guardò con sguardo lascivo e guidò la sua asta in mezzo alle sue gambe. Lo imboccò e si lasciò trafiggere, lasciandosi sfuggire un mugolio di godimento. Era dentro di lei, in piedi nell'acqua, la fanciulla non disse nulla, ma si strinse con le gambe a lui e si lasciò penetrare completamente, le loro labbra si incollarono dal piacere intenso.

Scoparono così per qualche minuto, lei era super eccitata ed ad un tratto lui la sentì irrigidirsi, stringendosi ancora più forte. Aveva raggiunto il suo orgasmo nell'acqua, era la prima volta che facevano una cosa del genere. Le lasciò godere il suo momento, assecondandole i movimenti, fino a che non la sentì rilassarsi appagata e soddisfatta. Lei era contenta solo quando anche lui godeva, così si sfilò dal suo uccello e ricominciò a maneggiarlo velocemente.

Poi fece una cosa che Miguel non si aspettava. Si immerse, prese bene il respiro ed arrivò proprio lì. Improvvisamente Falabella risentì del calore, era la sua bocca che si era impossessata del suo scettro. Sentiva la sua lingua che saettava velocemente sulla cappella, ed era ubriaco dal piacere. Sapeva che non poteva durare troppo sott'acqua, infatti tornò su. Lo guardò e disse: «Ti piace così?» intanto continuava a segarlo. «Vorrei che non finisse mai» le rispose. Ormai sentiva che la sua resistenza era al limite. Lei gli sorrise dicendogli: «Mi ci vorrebbero le bombole!» E si immerse di nuovo. Con pochi colpi di lingua ed un veloce su e giù, tenendolo stretto fra le labbra, Miguel esplose in un orgasmo strano quanto travolgente.

Ariel fece giusto in tempo a risalire per prendere di nuovo fiato, con la bocca piena del seme bianco del suo professore, mentre il suo uccello ancora eruttava getti biancastri, che si scioglievano in mare come tanti vermicelli pieni di vita. Lei inghiottì e respirando affannosamente, disse: «È salato!» e scoppiarono a ridere.

Rientrarono lentamente sulla spiaggia, mentre si incamminarono per rientrare nel gazebo, notarono che un'altra coppia si trovava a pochi metri da loro, guardavano con maggior attenzione, come se avessero visto quello che avevano fatto. Per Ariel fu il compleanno più bello della sua vita, per entrambi fu un'esperienza bellissima.

La ragazza invisibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora