Mi prenderò cura di te

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Ariel si ritrovò distesa su un lettino di ospedale, sentiva dolore da per tutto. L'unica cosa che ricordava era di essere in auto con suo fratello, dopo quella sua confessione di avergli detto di amare Miguel Falabella per Gonzalo fu come una pugnalata alle spalle.

«Buongiorno signorina Santos, sono il Dottor Gomez, ha dormito bene?» Domandò il dottore del reparto ad Ariel. Era un uomo sulla quarantina, abbastanza alto e robusto, con capelli neri e occhi castani.

«Buongiorno dottore, in quale reparto mi trovo? E dov'è mio fratello?» Gli domandò la ragazza confusa.

«Signorina lei è ricoverata da ieri sera in ortopedia, ma non ha nulla di grave, ha solo delle contusioni e una frattura composta al malleolo sinistro. Ma vedrà che tra qualche settimana starà meglio. Mentre suo fratello è ricoverato in medicina, deve essere operato per un trauma cranico!»

«Cosa? E non è venuto nessuno per noi?»

«Sì, sua madre e sua cognata prima erano qui!»

Ariel pensò che stava facendo uno dei suoi soliti incubi, sì doveva essere per forza così. Ma perché non si svegliava? Perché tutto le sembrava così vero?

Quando il medico andò via, Ariel prese il telefono e chiamò Miguel, che si trovava ancora nella stanza segreta. Il professore appena fu avvertito dalla sua amata studentessa, si precipitò immediatamente da lei in ospedale.

Nel frattempo nella stanza della ragazza entrò Samuel Sabbá, era sopra ad una sedia a rotelle.

«Ciao Ariel, ho saputo che eri qui anche tu. Io dovrò operarmi, perché per colpa di tuo fratello... ho avuto una frattura del testicolo destro. Ho solo ventuno anni, sono fregato!» Le obbiettò il ragazzo.

«Ciao, mi dispiace. Ma è quello che ti meriti... insomma non mi hai nemmeno chiesto il motivo del perché mi trovo anch'io qui?! È tutta colpa tua, vattene e non farti mai più vedere!» Gli urlò.

«Scusami Ariel, ma non...»

«VATTENE! Fra poco arriverà Miguel e saranno guai per te!»

«Quindi è vero che tu e il professore Falabella avete una relazione!? Ma ti dirò di più, Marisa Pereira nonché la professoressa di informatica... e la sua ex moglie!»

Ariel rimase incredula da quelle parole, era sicura che Sam le stesse mentendo. Dopo un ghigno di soddisfazione, il ragazzo fece marcia indietro con la sedia a rotelle, e ritornò nella sua stanza.

Dopo qualche minuto venne la signora Santos, Ariel appena la vide scoppiò a piangere, sua madre nonostante tutti i suoi problemi mentali riuscì a tranquillizzare sua figlia. Dora la compagna di Gonzalo, era accanto a lui nella sua stanza e gli stringeva la mano, con lei e suo figlio, l'uomo si comportava come un agnellino, mentre con sua sorella come un orso. Anche se l'aveva salvata da Sam, e ora era su un lettino di ospedale tra la vita e la morte, Ariel continuava a provare un forte disprezzo per suo fratello.

Clara rimase accanto a sua figlia, non voleva lasciarla sola. Ma Ariel stava aspettando il suo professore, aveva l'ansia alle stelle.

«Mamma, non ti preoccupare per me, sto bene. Ho solo qualche livido, vai da Gonzalo è lui che sta male». Ariel provò a mandare via sua madre prima che arrivasse Miguel, non voleva che si incontrassero. Ma la donna non fece in tempo a risponderle, perché Falabella era sulla soglia della porta.

«Amore mio, cosa è successo?» domandò appena entrò. Si diresse verso di lei, e la baciò sulla bocca, senza notare sua madre.

Ariel era paralizzata, non riusciva a emettere nessun suono vocale, guardò entrambi spaventata. L'uomo si accorse della donna, che lo guardava imbambolata. C'era una forte tensione in quella stanza, calò il silenzio, Ariel poteva sentire i loro cuori battere.
Ma fu Miguel ad interrompere quel silenzio assordante, «Clara, non credevo che ti avrei rivisita qui, sei proprio come ti ricordavo... sempre più bella!» La sua voce tremava.
Ariel provò un sensazione strana in quel momento, era forse gelosa di sua madre?

La ragazza invisibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora