Come è morto Daniel Santos? Cosa è successo realmente quella sera, quando venne trovato a terra nella strada su cui affacciava il suo ufficio. Le circostanze della sua morte non sono mai state chiarite, nonostante la giustizia brasiliana abbia archiviato la sua causa ben tre volte, sancendo la pista del suicidio. Dopo le prime indagini, però, la famiglia di Daniel ha posto moltissimi interrogativi che, ancora oggi, rimangono senza risposta.
Dopo una breve pausa di venti minuti, il giudice Fernando Horn in compagnia del cancelliere e della giuria, fecero ritorno nell'aula del tribunale di San Paolo, dove si stava svolgendo il processo del caso Santos.
«Silenzio in aula! Rientra il giudice Horn!» Gridò il cancelliere al mormorio di voci. Una volta seduto dietro l'altare il magistrato cominciò a dichiarare: «Con la delibera svolta sulla morte di Daniel Santos, ci concentriamo su tutto quello che è accaduto in questi anni, dalle testimonianze delle sentenze precedenti fino ad arrivare a quelle di oggi. L'avvocato Gabriel Sabbá è stato nominato più volte dai testimoni, e quindi lo dichiaro sotto accusa. Ma visto che i fatti ancora non tornano, guarderemo delle immagini riprese da una telecamera di sorveglianza. Queste immagini sono state già viste in privato dai famigliari del giudice Santos, oggi è la prima volta che verranno mostrate pubblicamente!»
Dopo qualche minuto l'aula si oscurò, Ariel istintivamente abbracciò Miguel, restando tra le sue braccia si sentì al sicuro. Quando la piccola della famiglia Santos, vide le immagini degli ultimi minuti di vita di suo padre scoppiò a piangere. Falabella la baciò istintivamente sulle labbra, era buio, non tutti videro quel gesto così premuroso tra il professore e la sua allieva, gli unici che si accorsero di tutto erano Samuel e l'avvocato Martinez.
Ma Ariel capì che forse la morte di suo padre non era stato un suicidio. Così asciugandosi le lacrime agli occhi, sentì una forza dentro di lei ed intervenne per la prima volta.
«Mi scusi vostro onore, vedendo questo filmato, si può notare che mio padre sia stato letteralmente buttato dalla finestra. Secondo me la sua caduta è diritta, senza slancio e rotazione, non è quella di un suicida».
Il giudice Horn diede ragione alla piccola Santos, avevano già notato quei particolari citati dalla ragazza.
«Signor giudice, se rimandate al rallentatore il filmato» intervenì Miguel, «si vede anche un segno profondissimo sul polso sinistro, dove Daniel portava l'orologio. Quel segno è il risultato di una presa, qualcuno gli ha afferrato il polso prima di farlo cadere! E poi nelle immagini si vede chiaramente che ha della ferite sul labbro, sul naso e contusioni sul viso, che non sarebbero riconducibili alla caduta!»
«Signor Falabella, i dubbi sono sempre più numerosi, le ferite che riporta Santos sotto le ascelle e sulle braccia da l'autopsia è stato accertato che si tratti di ematomi. Secondo i periti di parte dei famigliari, erano frutto di costrizioni e afferramenti da parte di terzi. Secondo i pm invece, erano stati causati dal davanzale al quale Santos si sarebbe aggrappato, prima di lanciarsi nel vuoto. Sul suo corpo è stato trovato anche un ematoma sulla pancia, come quello lasciato da un pugno e una contusione all'inguine.» Dichiarò Horn.
«Vostro onore, questo evidenzierebbe che prima di volare dalla finestra Daniel Santos è stato picchiato. Non credo che si tratti di autolesionismo, anche i segni sul volto lo evidenziano!» Concluse Martinez.
All'improvviso Samuel Sabbá scattò in piedi, era affannato come se avesse eseguito una corsa olimpica. «Mi scusi, vostro onore. Mi sono ricordato di una cosa!» Commentò il ragazzo. Suo padre si innervosì più del solito, era come se già sapeva cosa avrebbe voluto dire suo figlio.
«Cosa ricorda signorino Sabbá? Venga a sedersi accanto a me!» Chiese il giudice Fernando Horn.
Sam prima di eseguire ciò che gli era appena stato detto, guardò Ariel ancora una volta, la ragazza era distrutta, i suoi occhi azzurri erano gonfi per lacrime che aveva versato per suo padre. Così per l'amore che provava per la sua amica, Samuel decise di mettersi contro suo padre, del resto lo aveva già fatto.
Senza nemmeno degnarsi di guardare il suo temuto genitore, il ragazzo andò a sedersi accanto al giudice: «Signor presidente, vedendo quel filmato mi sono ricordato di una cosa, che con il tempo mi ero dimenticato... ma ora ricordo perfettamente quel giorno. Mi ricordo che mio padre mi portò con lui, perché mia madre era a lavoro, avevo solo sei anni e tanta voglia di passare più tempo con il mio papà. Quando siamo arrivati mi disse di aspettare in macchina, io non volevo, ma lui mi promise che se facevo il bravo mi avrebbe portato al McDonald. Così mi rassegnai e rimasi ad aspettarlo dentro l'auto. Passò quasi un'ora, ma mio padre non si degnava di ritornare. All'improvviso però vidi...»
«Samuel ora basta! Stai dicendo un mucchio di frottole... solo per fare colpo sulla tua amica! Dove vorresti arrivare?» Contestò Gabriel Sabbá.
«Avvocato Suarez, tenga a freno il suo assistito. Altrimenti sarò costretto a sbatterlo fuori dall'aula e condannarlo senza un perché!» Ribadì Horn severamente.
«Gabriel, calmati per favore. Nessuno crederà a tuo figlio!» Constatò Suarez al suo assistito.
Dopo quel dibattito l'intera aula rabbrividì, non si sentì più volare nemmeno una mosca.
Sam riprese la sua testimonianza: «Come stavo dicendo prima, all'improvviso vidi qualcuno cadere dalla finestra del terzo piano, e da come si è visto anche nel filmato era proprio il giudice Santos. Non potevo uscire dall'auto per soccorrere il povero malcapitato, perché mio padre aveva messo il blocco bambini. Ricordo che il papà di Ariel era ancora vivo... alzava le braccia verso l'alto, come per chiedere aiuto. Così guardai sopra dal parabrezza e vidi mio padre affacciato alla finestra. Poi passò dal retro, ed entrando in macchina mi disse che quell'uomo si era lanciato dalla finestra per soldi, così invece di aiutarlo partì a tavoletta».Il ragazzo scoppiò a piangere all'improvviso, il giudice Horn chiese un bicchiere d'acqua per il giovane, sembrava che stesse soffocando con le sue lacrime. Ariel e Miguel erano rimasti sbalorditi da quelle parole, non si aspettavano quella testimonianza così dettagliata da parte di Sam.
«Signor Sabbá, cosa ha da dichiarare sulla testimonianza di suo figlio?» Domandò Horn.
«Vostro onore, mio figlio sta mentendo. Vuole solo fare colpo sulla figlia di Daniel Santos!» Si difese Sabbá.
«Non è vero, tu sei un bugiardo. Tutti lo devono sapere, che sei stato tu ad uccidere il giudice Santos!»
«Mi stai accusando? Tu queste accuse non me le devi fare?»
Dopo quel tira e molla tra padre e figlio, l'avvocato Suarez si alzò di scatto e rivolto a Horn disse: «Vostro Onore, ho qualcosa da dichiarare anche io. Mi fa male vedere i due ragazzi soffrire, è arrivata l'ora che si sappia la verità!»
«Luis, smettila! Stai diventando ridicolo!» Obbiettò sottovoce Sabbá.
Il giudice Fernando Horn, acconsentì la testimonianza dell'avvocato Suarez e lo invitò a sedersi accanto a lui.
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La ragazza invisibile
RomanceQuesta è la storia di Ariel, una ragazza di ventuno anni, studentessa di Scienze Giuridiche in Brasile. È molto timida e sola, con un passato difficile alle spalle. Nel corso del suo cammino, incontrerà il professore Miguel Falabella, un uomo arroga...