La stanza segreta

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Gonzalo era ancora in casa, quando si accorse che sua sorella non era nella sua cameretta, diventò furibondo.

«Mamma, dov'è Ariel?» Chiese nervosamente.

«È venuto il suo principe azzurro a prenderla, sono andati via insieme con un cavallo bianco, verso il castello» gli rispose la donna.

«Mamma ti prego smettila con questi cavalli bianchi, Ariel potrebbe essere in pericolo lo capisci?» Le urlò suo figlio.

Ma la donna sembrava non dargli ascolto, era incantata a guardare il
quadro di suo marito nel soggiorno. Gonzalo era disperato aveva un brutto presentimento, sentiva che la sua sorellina era davvero in pericolo, provò a chiamarla sul suo cellulare ma risultava spento.

Il ragazzo si recò fuori al giardino di casa e notò delle tracce, c'erano delle impronte di ruote di una moto, così subito capì che sua sorella era andata con qualcuno su di essa. Chiamò Fernanda per avere delle informazioni a riguardo, e lei gli raccontò di Samuel Sabbá e della sua ossessione che aveva per Ariel. Dopo quelle preziose informazioni, Gonzalo si recò di corsa con la sua Toyota Yaris a casa di Sam.

Per strada correva come un pazzo, tanto da non fermarsi neanche al semaforo rosso. La sua rabbia cresceva sempre più, indossava una felpa rossa con cappuccio, perché così si sentiva sicuro di sé.

«Sto venendo a salvarti sorellina, lo so che sei in pericolo, lo sento» esclamò Gonzalo alla guida.

Arrivato a casa di Samuel, vide la moto parcheggiata nel vialetto, quindi era nel posto giusto al momento giusto. Suonò il campanello a gran velocità, ma nessuno aprì. Cominciò a sentire delle voci, così preso dalla rabbia incontrollata diede un calcio alla porta e riuscì ad aprirla. Quello che vide fu uno shock tremendo, il ragazzo era sopra la sua sorellina con i jeans calati, lei che si dimenava per allontanarlo. Sam si girò per guardarlo, i suoi occhi erano rossi dalla rabbia, sembrava come infuocato.

«Fratellone, aiutami ti prego» gli implorò Ariel.

Il fratello afferrò Sam per i capelli, e lo strattonò lontano da sua sorella, i suoi jeans caddero insieme ai suoi boxer, così rimase mezzo nudo. Il rosso ne approfittò per tirargli un calcio nelle palle, Samuel cadde violentemente a terra dolorante.

«Questo è quello che ti meriti brutto bastardo!» gli urlò Gonzalo.

Ariel era distesa sul divano con le lacrime agli occhi, suo fratello l'aiutò ad alzarsi e a sistemarsi, lei scoppiò a piangere e lo abbracciò, ma lui si distaccò subito dall'abbraccio.
Dopo che la ragazza ebbe preso tutte le sue cose, si diressero fuori da quella casa, Sam era ancora disteso a terra dolorante e sofferente.

In auto i due non dissero nulla, erano entrambi spaventati e agitati. Gonzalo guardava sua sorella in un modo strano, Ariel si rese conto che da quell'esperienza, suo fratello sarebbe stato ancora più protettivo e arrabbiato nei suoi confronti, avrebbe voluto che fosse stato Miguel a salvarla. Ed era anche sicura che fosse stato Sam a spegnere il suo telefono, in modo che nessuno l'avrebbe chiamata durante i suoi sporchi giochetti. Ma quando lo accese le arrivarono dei messaggi di chiamata, Miguel aveva provato a chiamarla ventidue volte, mentre suo fratello quattro volte.

«È stato quel bastardo a spegnerti il telefono?» Le domandò Gonzalo.

«Sì credo di sì, scusami ma ero andata da lui perché... mi ha chiesto di studiare insieme» Gli rispose Ariel tremando.

Gonzalo le lanciò il suo solito sguardo da orso, «Invece lui voleva studiare il tuo corpo, ma ora credo che sia rovinato per sempre! Non frequentarlo mai più... e ti ordino di non frequentare nemmeno quell'uomo che ti ha regalato il cellulare!»

«Intendi Miguel Falabella? Lui è il mio professore di diritto, dopodomani ho il suo esame. Ma puoi stare tranquillo, lui è diverso e io... lo amo» gli confessò Ariel senza pensarci.

Ma quando se né rese conto era troppo tardi, aveva svelato a suo fratello che amava Miguel. Sentiva che era spacciata, sarebbe rimasta in castigo per sempre e molto probabilmente il suo amato professore avrebbe passato dei guai per colpa sua.

Dopo quella confessione Gonzalo sbandò con la sua auto, uscendo fuori dalla carreggiata della strada.

Nel frattempo il professore Falabella, si trovava nel suo appartamento, era seduto alla scrivania del suo studio, era nervoso perché la sua piccola Ariel non gli rispondeva. Guardava nervosamente la libreria difronte a lui, così si alzò e si diresse verso quella fila di libri. Era una comune libreria ad incasso nella parete, ad un certo punto l'uomo spostò lo scaffale di libri verso di sé, e si aprì un passaggio segreto.

Miguel così entro in un'altra stanza, l'illuminazione era molto scarsa, l'ambiente era freddo, oltre che buio.
Non c'era oggetto che non fosse coperto da uno spesso strato di polvere, la finestra era chiusa da sbarre di ferro dall'esterno e dall'interno era sigillata. Avanzò fino ad arrivare ad un letto, dove era sdraiato un uomo, era legato e imbavagliato, anche lui era su per giù sulla sessantina.

Il professore si avvicinò all'uomo minacciandolo, «Tra una settimana ci sarà il grande processo, dovrai dire tutta la verità e se ti azzardi a fare il mio nome... farai una brutta fine!»

Ariel e Gonzalo dopo l'incidente finirono in ospedale, l'auto andò a sbattere sul cavalcavia e si distrusse. La ragazza ebbe solo qualche contusione, ma suo fratello ebbe un trauma cranico.

Sam riuscì a rialzarsi da terra, ma era ancora sofferente. Era sicuro che quell'uomo dai capelli rossi, gli aveva provocato una frattura del testicolo. Prese una borsa per il ghiaccio e la posò in mezzo alle sue gambe, sentì un senso di piacere, pensò subito ad Ariel.

«Se solo quel bastardo non fosse intervenuto, avrei fatto l'amore con Ariel e l'avrei resa felice»

Subito dopo cominciò a sentire un forte dolore addominale, sentì anche delle vertigini e un forte mal di testa. Riuscì a chiamare i soccorsi e subito dopo il loro arrivo, portarono urgentemente il ragazzo in ospedale.

La ragazza invisibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora