Capitolo 9

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Stamattina arrivo a studio presto, mi sento rigenerata dalla lunga dormita fatta dopo che Baris è andato via da casa. Nell'androne del palazzo incontro Barbara e la rimprovero per aver dato il mio indirizzo a Baris, ma lei mi spiazza dicendo: "Cosa? Baris è stato a casa tua? Quando? Io non ho dato il tuo indirizzo a nessuno!".

Sto per incazzarmi ancora di più con lei, non c'è bisogno di fingere, né di fare la finta tonta quando arriva Vittorio e mi chiede se sto meglio e se la cena era di mio gradimento... e allora capisco, è stato lui, lui in realtà conosce il mio indirizzo ma io non ci avevo pensato. Mi meraviglio che abbia spiattellato tutto a Baris, è sempre stata una persona molto discreta, egli stesso riservata, e sto per chiedergli come mai lo abbia fatto quando arriva un suo cliente e scusandosi se ne va con lui.

Entro in ufficio, mi tolgo il cappottino e chiamo subito mia figlia: Federica dovrebbe arrivare stasera per trascorrere le vacanze pasquali con me e Fabrizio, ma ancora non mi ha detto che treno prenderà e a che ora arriverà, così subito la chiamo per informarmi, ho bisogno di uscire prima da lavoro per fare la spesa e prepararle qualcosa di buono. Fede risponde al primo squillo e subito infila una valanga di parole una dietro l'altra: è una ragazza solare, positiva, sempre allegra e sentirla ogni volta da una carica positiva anche a me.

 Mi racconta di quanto è stronza la sua prof di filosofia e storia, di quanto è bello il suo prof di motoria e poi di come i suoi amici le hanno fatto un regalo a sorpresa.... insomma mi tocca interromperla e chiederle dell'orario del suo arrivo altrimenti di sto passo rischio di passare la mattinata a telefono con lei. Mi dice che per le 20,00 arriverà in Centrale ma che non devo preoccuparmi perché la passerà a prendere Federico.

Sono felicissima di poter passare qualche giorno tutti insieme e inoltre ho una sorpresa per loro: da qualche giorno sto pensando di acquistare casa e non buttare più i miei soldi in affitti e ho già visto qualche appartamento carino, certo non basterà il bilocale per noi....spero tanta piaccia anche a loro l'idea!

Mi metto subito a lavoro, perché devo terminare un sacco di cose visto che per tre giorni non verrò in ufficio e quando arriva l'ora di pranzo Barbara si affaccia alla porta per chiedermi di andare con lei a pranzo ma declino l'invito, altrimenti non ce la farò a terminare per le 17.

Mi concentro sulla memoria da depositare tra al massimo 2 ore e non mi accorgo di Baris che chiama: ha notato che non sono uscita a pranzo e mi ha portato un sandwich e un succo in stanza. "Ti ringrazio ma non ho molto tempo" gli dico e lui fa una faccia stranita, così gli spiego che uscirò prima e che prenderò due giorni di ferie perché arriva mia figlia e voglio stare con i miei figli qualche giorno. Lui sembra spiazzato, di sicuro non sapeva che avessi due figli, così cerco di raccontargli sommariamente il mio passato.

Fabrizio e Federica, i miei angeli, le uniche persone per le quali sono sopravvissuta a tutto, alla tristezza, al dolore, alla depressione, alla solitudine, al rancore, all' indifferenza, alla presunzione.....Ho superato i giorni di silenzio, quando mi sarebbe bastata anche solo una parola urlata, ho superato la rabbia, quando mi sarebbe bastata una carezza, ho superato l'incoerenza, quando mi sarebbe bastato un confronto, ho superato tutta la sofferenza facendomi bastare l'ironia, la mia unica compagna dei tempi passati, ho superato la mia vita passata, un continuo conflitto senza tregue, senza resa. 

In passato ho amato senza argini, senza confini, senza limiti; il mio cuore stupido era un illuso, batteva ogni volta più forte quando invece avrebbe dovuto fermarsi difronte all'indifferenza; a causa sua continuavo ad elemosinare una briciola di tenerezza alla volta, perché rifiutavo la rigidità dei sentimenti, mi sentivo non abbastanza, mi faceva sentire non abbastanza per tutto. L'amore non può essere rigidità, contegno, silenzio, abitudine ...non c'è routine se ci sono i sentimenti in gioco: oggi sei al settimo cielo, ti bei dei colori, di un raggio di sole e domani sei a terra, soffri per una mancanza, per una parola sbagliata, ma sempre dopo risali in cielo, felice per un sorriso, un abbraccio. I sentimenti sono intensità, sono coraggio, rispetto, orgoglio sì ma comunione, partecipazione, a volte sfinimento, altre esaltazione, ma comunque sempre sono vita, quella che mancava a me. Dietro di me ho lasciato un mondo di paure e fragilità e sono stanca di accudire, di proteggere, ora voglio solo ricostruire, e non potrei mai farlo senza Fabrizio e Federica.

Dopo qualche mia parola di spiegazione lo vedo confuso ma onestamente non mi sento di dirgli altro, né come, né perché....

Mentre il mio matrimonio si deteriorava nel tempo il mio amore si rafforzava sempre di più, e il mio cuore ne usciva sempre più straziato, rassegnato e la mia anima stanca e sconfitta.

Mi chiede dove sia mio marito, se sono divorziata o separata, io cerco le parole ma non riesco più a parlare, ho forti conati di vomito e mi alzo in fretta per scappare in bagno.

Mi raggiunge subito, raccoglie i miei capelli e mi accarezza di continuo la schiena mentre cerco di cacciar via dallo stomaco quello che non c'è, perché non ho pranzato e non pranzerò.

Imbarazzatissima per la scena pietosa che gli ho mostrato lo ringrazio e gli chiedo di uscire ma lui riprende i miei lunghi capelli e mi passa dell'acqua sul viso e sulle labbra, poi mi asciuga con una salvietta e infine mi stringe forte al suo petto, sussurrandomi di stare tranquilla e di godermi i miei ragazzi nei prossimi giorni. 

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