Sono in Toscana, in un casolare bellissimo: ha un terrazzo immenso e sto prendendo un caffè con mia madre che mi dice di avere pazienza, che presto tutto andrà bene e che lei si prenderà cura di Federica. All'improvviso arriva Whisky, il mio beagle matto che inizia a leccarmi le mani e a farmi le feste, così decido di accontentarlo un po' altrimenti non ci lascerà in pace.
Mentre lo accarezzo ripenso a quando Fabrizio e Federica litigavano perché dovevano scegliere un cane della cucciolata da tenersi: Whisky era quello che correva di più, che si faceva coccolare sempre mentre quello che voleva Fede era più pigro, quando mangiava entrava nella ciotola con tutte le zampe e poiché si abbuffava tanto poi non riusciva a correre, era davvero buffo. Non ricordo davvero perché scegliemmo lui, ma sono felice di averlo con me: in realtà è lui che mi fa le coccole, è lui che mi viene incontro quando torno a casa, è lui che mi accompagna nelle lunghe passeggiate: si fida solo di me e io mi fido di lui.
Mamma mi sta parlando ma io mi sono persa nei ricordi così cerco di cambiare argomento perché non capisca che non la sto più ascoltando.
Le spiego le motivazioni che mi hanno indotto a partire per Milano, condivido i miei dubbi con lei che, come sempre, mi sprona a fare quello che mi fa star bene, a migliorarmi ogni volta e la abbraccio fortissimo perché so che mi mancherà da morire.
Mi sveglio di soprassalto: sono tutta sudata ho il cuore che batte all'impazzata e un dolore fortissimo alla testa, non sono sola in stanza, al mio fianco c'è Baris che dorme rivolto verso di me e si accorge che sono sconvolta: "Lara, che succede? Ti senti male?" Baris, io ho sognato la mia casa, ho visto mia madre, Baris io credo di aver ricordato chi sono e .... O mio Dio Baris, non capisco niente, che razza di vita ho? Perché non vivo in Toscana con la mia famiglia?"
"Non lo ricordi ask?"
"Non lo so, ho dei flashback ma è come avere tanti pezzi di un puzzle e non riuscire ad inserirli al posto giusto" dico tristemente.
Baris mi accarezza il viso e mi dice che non può aiutarmi, che quando è iniziata la nostra storia più volte mi ha chiesto di parlargli di me ma io sono sempre stata evasiva in merito, che solo toccare l'argomento mi faceva stare male e che ha conosciuto i miei figli per caso: "Hai un rapporto bellissimo con loro ed entrambi ti adorano Lara, ma non so dirti altro, soltanto che ti amo infinitamente e che non permetterò a nessuno più di farti del male".
"Vorrei poter chiamare i miei figli, che dici è tardi vero?"
"Lara, sono le due di notte, magari dormono, anzi sicuramente, li chiamerai domani, in pomeriggio, quando anche Federica potrà risponderti perché sarà uscita da scuola, ok?"
"Ma sicuramente sono preoccupati per me, per quello che è accaduto e io .."
"Stai tranquilla, ho spiegato tutto a Fabrizio, lui sapeva che partivamo per un viaggio di lavoro insieme: quando ho visto le chiamate perse sul tuo cellulare mi sono deciso a dirgli la verità anche sulla tua perdita di memoria, l'ho tranquillizzato e lui mi ha pregato di non dire nulla a Federica, che avrebbe chiamato lei la sorella e le avrebbe raccontato di un viaggio di lavoro urgente. Domani, quando li chiamerai potrai sincerarti che stanno bene e deciderai tu cosa dire loro, ora però rilassati, vieni qui"
"Di te mi ricordo benissimo, sei il mio capo e ti amo alla follia, ma pare che non sia l'unica" e mentre lo dico gli do uno schiaffetto sulle braccia.
Lui alza gli occhi al cielo e poi dopo un sorriso mesto mi dice che Leyla è stata arrestata per sequestro di persona all'aeroporto di Barcellona, che il padre e la sua banda sono in stato di fermo per traffico di armi e che Vittorio sta collaborando con Il Procuratore della DDA affinchè non possano mai più vedere il cielo oltre le sbarre di una prigione.
"Allora possiamo tornare a casa, giusto?"
"E se invece restassimo qualche altro giorno qui? Potrai schiarirti la mente con calma e riprendere in mano la tua vita più forte di prima e poi potrai godere della mia compagnia per tutto il tempo" e mi strizza un occhio.
Lo abbraccio forte, perché so per certo che posso fidarmi di lui, del suo amore, perché lui mi da speranza e forza, perché con lui mi sento serena, mi sento al sicuro, e mentre rifletto sul nostro rapporto, mentre ricordo i nostri primi giorni insieme, mi riaddormento sotto l'effetto delle sue carezze, vicino al calore del suo corpo.
Siamo soli in casa, abbiamo riso e scherzato a lungo e ora abbiamo finito di cenare: io sto asciugando le stoviglie e tu sei sul divano, stai leggendo uno dei miei libri preferiti e all'improvviso lo chiudi di scatto e mi chiedi chi sia l'uomo con cui prima ho parlato a telefono.
Io ti guardo male, incredula, sai benissimo che non ho parlato con un uomo, mi ha chiamata Laura, la mia vecchia e cara collega romana e abbiamo fatto due chiacchiere, ti ha mandato anche i saluti e tu hai fatto un cenno con la testa per dirmi di ricambiare.
Nel mentre whisky mi si avvicina, mi chiede le coccole e io lo accarezzo come piace a lui, grattandogli testa ed orecchie, ma tu stai continuando, dici che ti ho mentito, che sono bugiarda.
Io mi blocco a pensare a quello che stai dicendo, davvero non capisco, che bugia!!???
Poi mi volto a guardarti: sei una maschera nera, mi fai paura, i tuoi occhi sono due pietre nere fredde, mi guardi con disprezzo e alzando la voce mi chiedi chi sia l'uomo con cui parlavo a telefono poco fa.
Quale uomo, penso io, e non capendo cosa sia successo ti ribadisco che parlavo a telefono con Laura ma tu no, tu niente, mi dici che sto mentendo, che sono una bugiarda e mi guardi con odio.
Davvero non capisco cosa stia succedendo, cerco di spiegarti la telefonata con Laura, la richiamo perché tu possa parlarle e chiedere a lei ogni singola parola ma non c'è verso, non mi ascolti più, non sei più qui con me, la tua mente è in un posto buio e triste che non conosco.
Inizio ad aver paura, sei irremovibile, ti senti tradito, ma io non riesco a farti capire che è un film che ti sei fatto nella tua mente, che non ho parlato a telefono con nessun uomo, che mai ho pensato ad altro uomo oltre te, che mi stai trattando ingiustamente, che non mi merito questo trattamento e che non capisco da dove esca ora questa storia.
Whisky inizia a ringhiarti contro e sono costretta a chiuderlo sul terrazzino, poi mi giro verso di te e cerco di calmarmi: sento che mi sta venendo un attacco di panico ma devo resistere, devo cercare di farti capire che hai immaginato qualcosa che non esiste perché non posso credere che dopo tanti anni tu possa immaginare una cosa simile, perché non posso credere che dopo tanti anni tu ancora non sappia quanto ti amo, perché non posso nemmeno immaginare una vita senza di te.
Sei irremovibile, è come se un demone ti sia entrato nelle vene, non ascolti nulla, non senti nulla e allora io cedo, cedo alla disperazione, cedo al pianto, cedo alla tua pazzia e impazzisco a causa tua: ti prego gridando forte di credermi, ti imploro in silenzio, ti schiaffeggio, ti strattono, cerco di abbracciarti, di baciarti, ma mi respingi con disprezzo, con rabbia, con odio.
Mi ritrovo tutta raggomitolata sul divano, tu non ci sei più, mi hai lasciata lì e sei andato via: io sono bagnata fradicia di sudore, mi sono vomitata addosso e ho perso la speranza di riabbracciarti.
Mi sveglio dopo ore, sono in uno stato pietoso, Whisky abbaia dal terrazzo, cerco di alzarmi ma inciampo nei miei stessi passi, tu non ci sei più, dove sei? Che cosa ci è successo? Come potrò vivere senza di te? Chiudo gli occhi e ripenso ai nostri abbracci, ai nostri sorrisi, alle tue labbra morbide, agli occhi profondi nei quali mi imprigionavi, c'è il tuo profumo dappertutto in questa casa, ogni oggetto mi ricorda te e io non potrò più vivere senza di te.
Ho perso mio marito in una notte per una cosa inesistente, nata nella sua testa; è bastata una sola notte di disperazione a cancellare la nostra vita, la mia vita, a mandare in frantumi il mio cuore e non riuscirò mai più ad amare, no mi fiderò mai più di nessuno, non crederò più a nessuno.
Mi sveglio di soprassalto e sveglio in malo modo anche Baris, che mi guarda dapprima stranito e poi mi sorride: "Hai ricordato ancora qualcosa, vero?"
"Baris, Roberto, il padre dei miei figli, è mio marito.... io sono sposata".
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SENZA RESPIRO
RomanceOgnuno di noi, nel corso della vita incontra ostacoli, a volte si superano senza scossoni, altre volte è necessario scegliere di cambiare. Ma cambiare cosa? Un semplice punto di vista? Un modo di comportarsi? Lara sarà costretta a cambiare totalment...