Federica stamattina è partita presto e non ha voluto che l'accompagnassi anch'io in stazione così sono rimasta sola in casa e per non pensare a nulla, per non intristirmi, ho cercato di rassettare la mia piccola casa: Federica ha disseminato le sue tracce dappertutto però: elastici per capelli, targhettine di vestiti acquistati qui, scontrini vari e infine ha dimenticato una sua maglietta.....
Oh figlia mia, non oso immaginare le condizioni dell'appartamento a Roma!! Alla fine il mio pensiero corre a lei, a quanto mi manca, a come vorrei che stesse qui con me, con noi, a come sarebbe bello vivere tutti insieme, ma ognuno di noi ha un sogno diverso ed è giusto che tutti inseguano il proprio.
E il mio? Il mio sogno qual è?
Nella mia vita si sono rincorsi diversi sogni, ma tutti puntavano ad un unico fine, la felicità, mia e delle persone che amavo, e ancora oggi resta quello, vedere i miei figli felici e chissà, ci riuscirò anch'io. Mentre rifletto su questo mi squilla i telefono e mi accorgo che è il mio sogno: "Buongiorno Baris", "Gunaydin tatlim, come stai?"
"Bene, ma cosa vuol dire quella roba che hai detto?" "Buongiorno tesoro, questo vuol dire". Oddio, un po' imbarazzata cerco di scherzarci su e dico subito:" Eh, è vero, chi trova un amico trova un tesoro!". "Smettila Lara, sai cosa vuol dire, allora tua figlia è partita?"
"Purtroppo si..".
"E tu sei triste, vero?"
"Già, è così evidente?"
"Lo immaginavo, da quello che ho visto l'altra sera a cena, siete una famiglia bellissima, si nota subito che siete molto uniti, siete legati dalla complicità, il rispetto, l'amore, la fiducia......... "Baris?", lo interrompo.
"SI?", risponde.
"Mi manchi, sono triste perché mi manchi anche tu", dico tutto d'un fiato.
"Ma io sono qui, ci sono Lara" risponde pronto lui.
Ma io non posso legarmi, non voglio legarmi, non a lui, non merita di vivere i miei tormenti, i miei dubbi.
"E' quello il problema Baris, tu non devi esserci, non devi entrare nella mia vita, è incasinata, difficile, ti stancherai delle mie paturnie e poi mi odierai".
"Che stai blaterando Lara? Non farmi incazzare, stai dicendo stronzate, permettimi di conoscerti, non chiuderti, dammi una possibilità, diamoci una possibilità"
Chiudo gli occhi, ascolto la sua voce calda e un po' arrabbiata, trattengo il respiro e una lacrima scende sulla guancia, vorrei rispondergli, dirgli che ha ragione, che sono felice di averlo vicino, ma la voce non esce, le mie labbra non si muovono, sono rimasta bloccata in un ricordo......
"Lara, sto arrivando" sento dirgli all'improvviso, "sono uscito, sono per strada". Interrompo la chiamata un po' confusa, è come se vedessi la scena dall'alto, da un punto distante: ci sono io immobile, appoggiata al piano della cucina con un telefono in mano, lo sguardo vuoto, incapace di muovermi, di reagire, braccata dalla paura di innamorarmi, di sbagliare ancora, bloccata nel passato, spaventata dal presente.
Non so quanto tempo passo così, so soltanto che ad un certo punto sento il campanello e solo allora mi accorgo di avere braccia e gambe intorpidite,
A fatica vado ad aprire la porta e c'è lui, affannato, imbronciato, bellissimo.
Mi faccio da parte e lo lascio entrare: ha indossato un abito blu bellissimo, è magnetico e non riesco a fare a meno di guardarlo, non riesco a distogliere lo sguardo, nemmeno mentre si avvicina sempre più a me, così lo abbraccio, lo stringo forte a me e nascondo il mio viso nell'incavo del suo collo.
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SENZA RESPIRO
RomanceOgnuno di noi, nel corso della vita incontra ostacoli, a volte si superano senza scossoni, altre volte è necessario scegliere di cambiare. Ma cambiare cosa? Un semplice punto di vista? Un modo di comportarsi? Lara sarà costretta a cambiare totalment...