Stai giocando col fuoco

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Santana:
Dopo aver chiamato i miei genitori, esco fuori pronta per uscire .
Ho un appuntamento con theo.
Ho deciso di dargli una possibilità, visto la sua insistenza.
"Dove la porto" mi chiede jack ancora con aria fredda.
Dopo quello che è successo alla festa, tra di noi c'è ancora più imbarazzo.
In pratica l'avevo chiamato per farci venire a prendere, ma lui era nella sua auto difronte a noi, come se da l'esterno spiasse tutto.
Già è un tipo possessivo, così gli ho chiesto cosa ci facesse già li.
Sono scoppiata perchè in fondo questa sua ossessività mi spaventa.
Lui non mi ha risposto ma mi ha presa in mali modi. Menomale che poi è uscita jenny e lui magicamente si è calmato.
"Portami al bar in piazza"
"Quello dell'altra volta" risponde guardandomi fisso
Annuisco notando la sua impeccabile memoria
Ci rechiamo verso la macchina, lui mi apre lo sportello facendomi sedere davanti.
Non ci vuole molto per arrivare al bar, ma a me sembrano minuti interminabili.
Lui mi mette timore ma nello stesso momento mi attira.
Ha lo sguardo totalmente pazzo.
Arriviamo. Scende e mi apre la portiera.
Theo è già li che aspetta.
"Ti aspetto difronte" mi dice jack.
Io annuisco e poi mi siedo al tavolo.
Theo mi accarezza la spalla abbracciandomi.
Subito mi viene istintivo guardare jack, che nel frattempo ha la mascella irrigidita e la mani in tasca.
"Hai portato i rinforzi" dice ironico theo
Io rido e poi rispondo a tono.
"Io porto sempre rinforzi"
"Quando possiamo uscire io e te senza nessuno"dice poi serio
Da quel momento cambio atteggiamento. Il modo in cui l'ha detto mi ha talmente infastidito che non gli ho dato nemmeno risposta.
Cambio argomento, facciamo colazione e quattro chiacchiere su i suoi progetti.
Guardando l'orologio noto l'ora e guardo jack.
Gli faccio segno perché all'improvviso il modo di approcciare di theo è cambiato.
Ha iniziato a toccarmi la coscia e a parlare troppo esplicitamente di sesso.
Il volto di jack è arrabbiato, molto arrabbiato.
Liquida theo in un batter d'occhio.
"Senti ho da fare" mi dice obbligandomi a venire con lui.
"E tu cosi parli vicino a lei" dice theo con aria minacciosa
" io vicino a lei parlo come mi pare, piuttosto non ti azzardare mai più a toccarla hai capito" minaccia avvicinandosi sempre di più
Mi alzo e mi prende per mano.
Io in quel momento perdo tipo vent'anni. Il contatto con la sua pelle mi ha fatto un effetto stranissimo, tipo come se stessi per prendere la corrente.
Le sue mani grosse e calde mi stringono forte.
Mentre ce ne stiamo andando si gira.
"Anzi mi sbagliavo, non ci sarà una prossima volta"
Io ancora sbalordita mi fiondo in macchina.
Non parlo, ma i miei occhi lo fanno.
Lui lo vedo più rilassato.
"E tu mi raccomando, la prossima volta esci direttamente in mutande"
Io perplessa lo guardo
"Non è poi così corto il mio vestitino"
"No per carità" dice parcheggiando l'auto per poi farmi scendere.
"È solo talmente trasparente che noto il pizzo rosso delle mutandine" dice all'orecchio mentre attraversiamo la porta d'ingresso di casa.
Io arrossisco.
Mi  batte forte il cuore e ho le farfalle nello stomaco.
"Se fossi mia non permetterei mai che uscissi cosi"
"Ma non lo sono"  rispondo
"E chi te lo dice " si avvicina sempre più.
Io indietreggio finendo contro il muro dell'entrata.
Il suo corpo è sempre più unito al mio e me ne accorgo solo quando sento sempre più forte il classico  odore del tabacco e vaniglia.
Ho i brividi e non respiro.
Inizio a sudare e avere il cuore in gola mi mette una mano sotto al vestitino.
Mi bacia il collo continuando a  farmi provare sensazioni mai provate.
Ci guardiamo e poi ci baciamo.
Non succede nulla, perchè mi stacco appena sento che la situazione sta per degenerare.
Mi abbasso il vestito e mi sistemo i capelli.
"Che non ricapiti più" dico prima di andarmene in camera mia.
Sbatto la porta ritornando a respirare.
Ma cosa cazzo mi è preso, non è da me.
Mi siedo sul letto ancora sconvolta.
Suona il cellulare è Miguel.
"San stiamo al village , raggiungici"
"Ma non eravate a scuola"
" siamo usciti prima e ora siamo tutti lì"
Io sto per rifiutare, quando mi viene una specie di idea.
"Si arrivo" 
Voglio far arrabbiare jack, quindi ci andrò sola.
Metto il costume sotto al vestitino che avevo prima.
"Esco" dico senza dare spiegazioni.
Lui mi rincorre e mi blocca
"Vengo pagato per seguire ogni tuo passo" dice per poi seguirmi.
Chiama gli altri uomini della sicurezza, poi subito dopo si ferma in un negozio, per acquistare un costume.
Arriviamo al village in solo dieci minuti.
Appena siamo li mi tolgo il vestito e mi butto in piscina.

"Ricordati quello che ti ho detto""Anche tu" rispondo voltandogli le spalle

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"Ricordati quello che ti ho detto"
"Anche tu" rispondo voltandogli le spalle.
Si leva la maglietta mostrando il fisico palestrato e i moltiplici tatuaggi
Si siede sul bordo, mentre tutto lo fissano.
È sempre lì a guardare e  assicurarsi che nessuno guardi me.

È sempre lì a guardare e  assicurarsi che nessuno guardi me

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Ogni volta che poi lo guardo io, lui gira la faccia.
Miguel da lontano mi fissa e mima un " ti spacco la faccia"
Rido per la sua gelosia.
Si avvicina jenny.
"Mi devi raccontare tutto"
Furba mia cugina, ha già capito
"Più tardi, appena siamo a casa.
Un po' facendolo apposta, mi godo la giornata e le compagnie

Un po' facendolo apposta, mi godo la giornata e le compagnie

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"Stai giocando col fuoco"

"Finora peró quello che si è bruciato sei proprio tu"

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"Finora peró quello che si è bruciato sei proprio tu"

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