Infastidito

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Santana:
Credo di non aver dormito mai dormito così male come stanotte.
Ero preoccupata per Jennifer.
Lei è la mia migliore amica dalla nascita e il pensiero che possa stare così male, mi lacera dentro.
Sono circa quattro o cinque mesi, che il suo carattere è scoppiato.
Attenzione è sempre stata così socievole, ma negli ultimi mesi è come se volesse attirare l'attenzione.
A lei non frega niente di nessuno, è cosi. Per questo le voglio bene, perchè con me è sempre stata totalmente un'altra persona.
Mi sveglio , anche se stanotte, ho come avuto l'impressione di essere guardata mentre dormivo.

Trovo jack in giardino.

"Posso aiutar

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"Posso aiutar.." cercando di darmi del lei.
È impacciato e a stento sa cosa dirmi. Da un tipo come lui non me lo sarei aspettata.
"Dammi del tu jack" dico tranquilla
Lui annuisce e torna a scrivere, su un foglio delle cose.
Mi avvicino a lui, e gli chiedo una cosa.
"Dovrei andare a prendere un caffè con un amico, mi potresti accompagnare?" Domando
Sono talmente stanca che non mi va di guidare, e poi mi sento più sicura se c'è qualcuno con me.
Ieri sera una volta tornati a casa, theo quell'amico di miguel, mi ha invitata a prendere un caffè, avrei voluto non accettare.
Non avevo molto da fare, quindi gli ho promesso dieci minuti del mio tempo.
"Ti avrei accompagnata lo stesso" mi risponde
" ci sono altri cinque uomini che lavorano qui e non ci sono solo io" stuzzico
" gli altri si occupano di altri, quindi ti avrei comunque accompagnata" dice tranquillo per poi recarsi verso l'auto.
Ed io per la sessantesima volta da quando lo conosco, mi domando chi sia realmente.
Per tutto il tragitto non parla.
Si limita a fissarmi dallo specchietto quando ne ha l'opportunità.
"Fermati qui" dico e lui lo fa.
Parcheggia, scende e mi apre la portiera.
Theo è già li che aspetta e nel frattempo assiste a tutta la scena.
"Io sarò al tavolo dietro al tuo" avverte andandosi a sedere.
"Anche di mattina sei bellissima" complimenta theo.
Io gli sorrido.
"Mi sono permesso di ordinare anche per te"
"Va bene"
Poi azzarda avvicinandosi per sussurrarmi qualcosa
"Quel tizio dovrà stare con noi tutto il tempo"
Mi giro e jack ci fissa, ha un espressione quasi infuriata.
"Si, è la mia guarda del corpo" dico a tono normale.
Lui mi sente, e lo noto leggermente più tranquillo.
"Bene, è solo che mi fissa come se volesse uccidermi, ho quasi paura a parlare con te"
"Tranquillo" dico
Passiamo circa un oretta a parlare. Lui mi racconta dei suoi interessi dopo il diploma ed io gli racconto ció che studio da quando mi sono diplomata.
È quasi orario di pranzo, quando decidiamo di salutarci.
"Vorrei invitarti a pranzo, ma ho un impegno"
"Ma no, stai sereno" dico per poi seguire jack in macchina.
Prima di andarsene theo mi lascia un altro bacio.
È li che rivedo jack di nuovo con l'espressione infastidita.
Capisco sia il suo lavoro, ma non credo debba preoccuparsi o addirittura infastidirsi.

"Dove ti porto" mi chiede con voce ancora arrabbiata
" a casa" rispondo
Lui posa lo sguardo sulla strada e parte.

LA FIGLIA DEL BOSS 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora