Mia figlia

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Santana:

Come ogni mattina da quando so di essere incinta, accarezzo amorevole la pancia

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Come ogni mattina da quando so di essere incinta, accarezzo amorevole la pancia.
Le parlo, le faccio ascoltare musica e l'ammiro allo specchio.
Questa mattina però la vedo solo leggermente bassa.
Sono scaduti da due giorni i nove mesi ed ho il termine proprio domani.
Sono talmente spaventata da dormire due ore a notte e poverino quel santo di jack deve sopportarmi.
Scendo in cucina trovandolo ai fornelli a prepararmi la colazione.
Gli vado vicino abbracciandolo.
"Buongiorno amore mio" dice girandosi e contornando il mio viso con le sue grosse mani.
Chiudo gli occhi godendomi quel momento e godendomi i suoi baci.
Sento una leggera fitta, come se fosse una contrazione.
Non gli do peso più di tanto.
Ma nelle successive due ore pare proprio che celine stia scalciando troppo.
Io e jack siamo sul divano facendo zapping quando una strana sensazione attraversa il mio corpo.
Ho giusto il tempo di alzarmi e allarmare jack che a quanto pare stia partorendo lui.
"Oddio santana ho paura, sbrigati che ti porto in ospedale" impreca facendo frettolosamente avanti e indietro per recuperare le cose necessarie.
Un'altra fitta o meglio, un calcio di quella stronzetta.
"Ohh jack non ne posso più" urlo dolorante dopo aver avvertito dolori lancinanti.
Un liquido mi attraversa le gambe come la cascata del Niagara.
Jack suda freddo ed è in panico.
Respira caricandomi in macchina mentre io continuo a sentire l'inferno sfondarmi l'utero.
Arrivo in ospedale poco dopo, facendomi stendere su un lettino e volendo procedere con un tracciato.
Non gli do tempo.
"Ho bisogno di spingere" dico spremendomi senza nemmeno rendermene conto.
È istintivo e incontrollabile.
Una delle ostetriche alza di poco il mio vestitino a fiori trovandosi davanti metà testa della mia bambina.
"Oh mio dio è in travaglio" dice alle altre muovendosi con fretta.
Brutta stronza del cazzo è quallo che sto cercando di dire da un ora.
Vedo la figura di jack impaurita che nel frattempo ha mandato un messaggio a tutti oer avvertire.
"Signorina garcia spinga" mi incita l'ostetrica.
"Dai piccola" dice jack stringendo la mia mano sudata.
Do una spinta forte, talmente forte che sono convinta di aver sfondato tutto.
Che dolore atroce che sento.
Poi tutto svanisce, quando sento anche un pianto.
È quello di mia figlia.
Mi mettono un esserino piccolo e sporco sul petto. Non smette di piangere, proprio come jack.
La sua mano trema mentre taglia il cordone.
Mi sento libera e felice.
Mia figlia, è più bella di quanto immaginassi.
Me la portano dopo circa un ora e ho il cuore che batte all' impazzata
"Si jack ti sposerei anche ora" gli confesso sfinita.
Dopo un ora sono ancora profondamente stanca.

Ci raggiungono tutti, ancora imbambolati da celine

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Ci raggiungono tutti, ancora imbambolati da celine.
Celine cartier, sembra quasi il nome di una star.
Tutti si concentrano poi su jack.
Lui la tiene in braccio come la cosa più preziosa al mondo.
E lo è.

"Ti somiglia molto" fa notare jenny a jack

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"Ti somiglia molto" fa notare jenny a jack.
Lui reagisce come se gli avessero detto di aver vinto alla lotteria.
È trionfante vederlo così innamorato.
Miguel ha gli occhi lucidi ed è cosi dolorante vederlo in questo stato.
Per quanto sia diventato bravo a nascondere, in questo momento posso percepire il suo dolore.
Il dolore di amare qualcuno che ti ricorderá per sempre di una persona che hai lasciato andare.
"Prendila"gli dico vedendolo voglioso di farlo.
I suoi occhioni non smettono di fissarlo.
Nemmeno dopo tre giorni, quando finalmente usciamo dall'ospedale.

Miguel ha tenuto celine in braccio tutto il tempo e lei non voleva staccarsi da lui

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Miguel ha tenuto celine in braccio tutto il tempo e lei non voleva staccarsi da lui.
Ho come l'impressione Che questa bambina gli sia entrata nel cuore.
Va da giorni avanti e indietro senza fermarsi. Lui dice che noi abbiamo bisogno di riposare ed è proprio così.
Siamo terribilmente stanchi e affamati.
Faccio notare al mio futuro marito.

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