Il problemino di Bucky.

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La mattina seguente mi svegliai ma non a causa della sveglia, anche perché era domenica, ma da degli strani sussurri a cui inizialmente neanche feci caso da dove provenissero, aprii gli occhi e notai che mi ero addormentata sopra di lui, lo guardai, dormiva ancora tranquillo e spensierato, era bello anche di mattina, la luce del sole entrava nel complesso era tutto così paradisiaco, se non fosse che mi sentivo un po' osservata, mi girai verso la tv dove la sera prima avevamo guardato la cassetta ma davanti ad essa vidi tante gambe, alzai lo sguardo e feci un enorme salto, c'erano un totale di 8 persone che ci fissavano e bisbigliavano tra di loro "ma io dico, siete scemi!?" dissi quasi urlando "vi abbiamo fatto una fotografia" disse Scott sorridendo ingenuo ma ricevendo un'occhiataccia che gli fece chiedere scusa con un cenno del capo, mentre tutti gli altri mi guardavano con sguardo compiaciuto, sentii il ragazzo steso di fianco a me mugugnare nel sonno così decisi di parlargli per capire se era sveglio, feci segno agli altri di non fiatare o li avrei sgozzati "Buck?" "mhh?" "abbiamo un problema credo" "che succede?" disse ancora tenendo gli occhi chiusi "guarda tu stesso" fece un sospiro e si strofinó gli occhi, guardò me e mi sorrise ma la sua attenzione fu catturata dagli altri "vi faccio fuori tutto quanti" disse in tono serio e portandosi una mano dietro la testa "siete carini ragazzi" fece per dire Thor sorridendo per poi essere guardato male da Bucky come al solito, questo odio nei suoi confronti ancora dovevo capirlo, "Barnes ti do tempo per dire la verità su quello che è successo ieri sera entro l'ora di pranzo poi guarderò i filmati e le tue valige in caso le troverai già fuori di qui" disse mio padre sorseggiando il suo caffè con nonchalance allontanandosi seguito da visione che fluttuava fissandoci ancora incuriosito "papà devi smetterla" gli urlai più tosto innervosita "ed in quanto a voi altri vedete di sparire e togliervi quei sorrisetti prima che vi faccia volare dalla finestra" tutti si guardarono e facendoci l'occhiolino andarono via, poggiai la testa sul cuscino e mi portati le mani in volto "scusami" sussurrai esasperata "di cosa?" chiese lui girandosi verso di me "di loro e di questa situazione" "non devi scusarti, anzi, grazie ancora per ieri sera" mi girai a guardarlo anche io "non devi ringraziarmi, a proposito buongiorno" dissi sorridendo e provocando la stessa reazione in lui "buongiorno" restammo qualche minuto a fissarci negli occhi, quei suoi bellissimi occhi blu che ti scrutavano anche l'anima, ti ipnotizzavano, però stranamente dalle altre volte era uno sguardo rilassato ma che sembrava cercare risposte, ma non capivo a cosa "che c'è?" chiesi timidamente, scosse la testa "nulla" mi diede velocemente un bacio sulla guancia e si alzò "non fai colazione?" chiesi tirandomi a sedere "no sono ancora pieno da ieri sera, se mi cerchi sono in camera di Steve che gli devo parlare" annuii e poi mi diressi in cucina per fare la mia amata colazione.

Bucky:

Sinceramente non sapevo cosa pensare, scattai in camera di Steve e mi chiusi la porta alla spalle sedendomi rassegnato sul suo letto "non dire niente" dissi fissando un punto sul pavimento ma vedendo con la coda dell'occhio che il mio amico alzò mani e sopracciglia rassegnato mentre si dirigeva verso il bagno, passò qualche secondo "Steve" tornò in camera "non è successo nulla" "beh menomale sennò Tony ti uccideva" scossi la testa "no, letteralmente nulla" gli cadde il dentifricio svitato dalle mani e spalancò la bocca "tu non hai..." disse perplesso "già..." dissi finalmente guardando e facendo un sorriso che neanche io sapevo descrivere, si venne a sedere di fianco a me, passarono interminabili minuti, "Buck" "mmhh" "quand'è stata l'ultima volta che hai dormito senza incubi?" iniziai a sudare freddo fin quando con un sospiro tra l'impaziente e lo stravolto confessai "nel 1945..."
Passarono 15 minuti senza parlare, ne io ne lui sapevamo cosa dire, ogni notte ricorreva un incubo diverso o talvolta anche simile, ma stavolta nulla, zero totale, ero riuscito a dormire senza svegliarmi o pensare cose orribili, qualsiasi persona avrebbe potuto pensare che fosse stata un' incredibile casualità, ma io e lui sapevamo che non era così, "ora capisci perché dicevo che lei ha questo enorme controllo su di te?" mi limitai ad annuire, lei era...era semplicemente lei, ed io davvero non capivo com'era possibile "hai intenzione di dirglielo?" quella fatidica domanda mi bloccò, ma nonostante tutto, non avevo il coraggio di farlo " no neanche tu lo farai, puoi informare gli altri perché è loro dovere saperlo ma tieni lei fuori, te lo chiedo per favore" "perché?" abbassai lo sguardo e cercai di evitare in tutti i modi quello di Steve poichè sapeva leggermi come un libro aperto, ma come al solito non avrei risposto "devo andare" dissi con passo svelto e sicuro "non osare uscire da quella porta prima che tu mi abbia risp-" troppo tardi che ero già uscito ed entrato nella mia stanza con l'intendo di fare una doccia sperando che i problemi di un'eternità mi sarebbero scivolati addosso come l'acqua.

Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora