Tra le Margherite.

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Bucky:

Già da quel giorno stesso si ristabilì la pace tra di noi e quando scendemmo per pranzo mano nella mano tutti tirarono un sospiro di sollievo e riprendemmo così nei giorni seguenti la nostra routine, la mattina la passavamo ad allenarci mentre provavo a mantenere la concentrazione anche se fallendo miseramente, mentre il pomeriggio lo si passava a coccolarci mentre guardavamo film oppure facendo giri in moto nelle calde giornate ormai primaverili, non c'erano state più molte missioni rischiose per fortuna soltanto 3 anche molto semplici. Eravamo ad aprile e maggio si faceva sempre più vicino così come il giorno del suo compleanno, mancavano all'incirca due settimane ed io come al solito mi ero ridotto a non sapere ancora cosa regalarle, tuttavia quel giorno la risposta arrivò soltanto guardandola.
Quella mattina mi svegliai al quanto sereno, era un sabato e per fortuna non erano previste feste questa settimana, la sveglia segnava le 10:30 e lei dormiva a pancia in giù tenendo una mano sul mio petto ed una sotto il cuscino, restai a guardarla per dei lunghi minuti mentre con una mano le accarezzavo la guancia fin quando lentamente non iniziò ad aprire quegli occhi color miele, sbattè ripetutamente le palpebre e poi fece un piccolo sbadiglio, sembrava proprio una bambina tanto che mi venne spontaneo sorridere mentre la osservavo, dopo qualche secondo si accorse che la stavo guardando, fece incrociare i nostri sguardi, e mi sorrise a sua volta, era così... Così pura "buongiorno amore" disse per poi lanciarsi su di me a cavalcioni e stringermi forte "buongiorno piccola" mi riempì la faccia di baci facendomi ridere, quando arrivò alle mie labbra le misi una mano dietro la nuca per trattenerla allungando il bacio facendo sfiorare le nostre lingue, "che bel risveglio" disse poi guardandomi negli occhi, sorrisi e senza riuscire a staccare lo sguardo dalle sue labbra le lasciai un altro bacio, dopo un po' scese tornando a distendersi al mio fianco facendo combaciare i nostri corpi, "che programmi abbiamo per la giornata?" mi chiese mettendo le mani sotto la mia maglietta iniziando a farmi dei grattini sulla pancia delineando i miei addominali, ormai era sempre più difficile resistergli, a volte non se ne rendeva neanche conto ma altre lo faceva di proposito quando anche io la stuzzicavo sapendo la mia bassa dose di autocontrollo, li era tragica, tuttavia cercai di mantenere la calma prendendo ad arricciare una sua ciocca con l'indice vivacemente "non so hai qualche idea?" un sorriso apparve su suo volto, "sono felice tu me lo abbia chiesto, sta volta tocca a me portarti in un posto" "e come pensi di arrivarci sentiamo" chiesi ridendo per sfotterla un po' "Buck per quanto sembri assurdo ho la patente" sgranai gli occhi "cosa? Perchè non me lo hai mai detto?" "non mi piace molto guidare, avrò guidato massimo 2 volte da quando la ho" "quindi mi stai dicendo che devo aver paura e che rischiamo di fare un incidente giusto?" mi tirò una cuscinata "finiscila, più tosto va a preparati che io devo organizzare tutto, mettiti comodo, staremo all'aperto, ti dico solo questo, ci vediamo alle 12:00 di sotto" così mi spinse via dal letto ed andai nella mia stanza per cambiarmi indignato, mi feci una doccia rilassante ed optai per dei pantaloncini neri ed una maglia a maniche corte bianca, presi al volo anche una felpa dello stesso colore dei pantaloncini in caso fosse servita e dopo aver messo gli occhiali da sole scesi di sotto, mentre scendevo le scale alzai lo sguardo verso la figura che mi guardava dalla hall, appena mi vide fece una giravolta, appena il mio sguardo si posò su di lei mi fermai nel bel mezzo delle scale, rimasi come imbambolato, l'unica cosa che riuscii a fare fu togliermi gli occhiali per guardarla meglio, indossava un vestitino in cotone con i motivi floreali di una tonalità arancione pesca con dei sandali bianchi che andavano ad intrecciarsi sui polpacci, le ciocce davanti erano appuntate da una mollettina dietro e aveva sotto braccio un cesto di quelli in corda, spalancai leggermente la bocca per poi sbattere le palpebre e far nascere un sorriso a 32 denti, la vidi arrossire ed abbassare lo sguardo, sentii qualcuno darmi una pacca dietro la schiena e senza girarmi capii chi fosse "senza sbavare amico" disse Steve per poi sorpassarmi e salutando con un cenno lei per andare in cucina, mi decisi a scendere senza toglierle gli occhi di dosso, la raggiunsi piazzandomi di fronte a lei ancora molto provato, la guardai meglio da vicino, sembrava una principessa, anzi era la mia principessa, le parole iniziarono ad uscirmi da sole "piccola io- cioè tu... ecco sei- sei bellissima" sembrava uscita da un film della Disney, le accarezzai una guancia che si fece rossa e bollente sotto il mio tocco, sorrisi, lo sguardo mi cadde di nuovo sulle sue labbra carnose ora delineate da un lucidalabbra che andava a riprendere il colore del vestito, e notai che lei ebbe la stessa reazione, misi l'altra mano sul suo fianco avvicinandomi lentamente per poi lasciarle un bacio a fior di labbra, nonostante si fosse alzata in punta di piedi rimaneva parecchio bassa rispetto a me, ci staccammo e prendendomi per mano uscimmo andando verso le macchine di Tony.
"Amore sei sicura che non vuoi che guidi io?" "stai tranquillo puoi fidarti" girò le chiavi ed almeno la macchina si accese, iniziò ad andare in retromarcia ma la macchina non si mosse di un centimetro "piccola-" "ci sono quasi aspetta dai" "t/n hai il freno a mano alzato" si fermò nel fare quello che stava provando a fare, guardò prima il freno e poi me scettica, con uno sguardo ci capimmo e uscendo contemporaneamente dall'auto ci invertimmo di posto "molto meglio" dissi sedendomi e allacciando la cintura, lei roteò gli occhi e mise il navigatore, lessi che ci avremmo messo meno di 30 minuti così mettemmo un po' di musica e partimmo.
Arrivammo addirittura prima del previsto e scendemmo dalla macchina "dove siamo?" chiesi dopo essermi guardato intorno ed aver visto solo campi di grano "adesso tocca a me a bendarti" così mi mise una benda sugli occhi e mi prese per mano iniziando a camminare "attento che ci sono degli scalini" mi alzò di poco la benda in modo che potessi scendere in sicurezza la lunga ed infinita scalinata fin quando non finì "siamo arrivati?" "si ma devi essere paziente, devo fare un' ultima cosa" rimasi li fermo ad aspettare ed iniziai a sentire una specie di fruscio a cui prima non avevo fatto caso e un leggero venticello molto paradisiaco devo dire, dopo alcuni minuti sentii nuovamente la sua voce "ho finito puoi togliere la benda, senza neanche slacciarla, la tolsi impaziente sfilandomela da sopra la testa e quando aprii gli occhi rimasi a bocca aperta, eravamo immersi nella natura, aveva messo due teli a terra su cui aveva posato tutto il cibo che probabilmente era nella cesta, mentre a pochi metri da essi c'era un laghetto con l'acqua che risplendeva alla luce del sole, "wow, io- è stupendo t/n" dissi con una luce nell'anima mentre guardavo una farfalla arancione che volava qua e la, lei mi raggiunse e mi prese entrambe le mani per dirmi di seguirla ma prima che potesse fare qualsiasi cosa la tirai a me posizionando le sue mani dietro la mia nuca per poi sollevarla facendo intrecciare le sue gambe al mio busto e posare lentamente le mie mani sulle sue natiche e attaccarmi immediatamente alle sue labbra carnose che oggi sapevano proprio di pesca, poco dopo ci staccammo e dopo aver poggiato le fronti l'una contro l'altra ci guardammo negli occhi sorridendo "ti amo piccola" "anche io James" quando mi chiamava così mi faceva impazzire tanto che mi fiondai nuovamente sulle sue labbra mordicchiandogli quello inferiore sentendolo sospirare in un sussulto, senza staccarmi la feci scendere e dopo essermi staccato ed averla vista arrossire andammo sui teli per pranzare, aveva preparato diversi toast e snack da sgranocchiare, ed infine aveva portato anche delle fragole ricoperte di cioccolato, " cioè tu hai preparato tutto questo in meno di un' ora?" "si probabile" disse addentando uno dei panini, mangiammo assorti nel cinguettio degli uccellini e il fruscio delle foglie degli alberi in fiore, il cielo era limpido oggi e faceva anche molto caldo. Quando finimmo di mangiare mettemmo il tutto nella cesta e ci stendemmo sui teli illuminati dal sole primaverile "sta volta tocca a me la domanda, come hai scoperto questo posto" dissi mettendomi su un fianco per guardarla, era allungata a pancia in giù mentre dondolava le gambe e raccoglieva delle margherite, era così bambina, sorrise e mi rispose iniziando a comporre un mazzolino "sai ci si annoia molto a stare in una stanza quasi 24h su 24h così magari quando mio padre era in riunione, prendevo l'armatura e cercavo nei posti nei dintorni giusto per passare il tempo, un giorno mentre volavo su questo campo di grano vidi delle scale che andavano verso il basso, e fu così che mi ritrovai qui, da allora ci venivo spesso per passare il tempo prima di conoscere tutti voi" disse per poi alzare le spalle e sorridermi furtivamente tornando a concentrarsi sui fiori, la guardai per un po', se ci fosse stato un pittore in quel momento, l'avrebbe immortalata sicuramente su una tela, guardai i fiori con cui giocherellava mentre se li girava fra le dita e mi venne in mente un'idea, guardando le margherite le porsi la mano e lei mi passò il mazzolino curiosa, iniziai ad intrecciarle fra loro e dopo alcuni minuti finii sotto il suo sguardo sognante, avevo creato una coroncina di fiori che le andai a posare sui capelli mossi "come hai fatto!?" chiese guardandomi con una bellissima luce negli occhi, sorrisi al ricordo anche per camuffare un minimo la tristezza, " me lo ha insegnato mia madre quando ero piccolo, non abitavamo proprio al centro di Brooklyn come Steve, ma in un paesino a 10 minuti di distanza tra la campagna, ci piaceva passare il tempo anche così" le sorrisi distogliendo subito dopo lo sguardo e poggiando la testa sul telo iniziando a guardare il cielo blu sopra di noi, la sentii avvicinarsi  e poi distendersi di fianco a me sostenendosi su un gomito e guardandomi "sai le margherite sono il mio fiore preferito" sorrisi a quella affermazione "erano anche le sue" dissi poi facendo un cenno verso la volta celeste "ricordi cosa mi hai detto qualche tempo fa?" mi girai leggermente per guardarla aspettando che continuasse " lei ti ama e ti proteggerà sempre e sono sicuro che è orgogliosa di te" disse imitando la mia voce per strapparmi un sorriso, ci riuscì, mi accarezzo una guancia "questo vale anche per te d'accordo?" annui e le lasciai un bacio sulla mano poggiata al mio viso, allargai le braccia e lei ci affondò salendo su di me e poggiando la testa sul mio petto mentre le lasciavo le solite carezze tra i capelli, respirai tutto il suo profumo di lavanda, poco dopo sentii il suo respiro farsi regolare e capii che si fosse addormentata, adoravo quando succedeva, mi faceva intuire che si sentisse al sicuro, al sicuro tra le mie braccia, di solito la gente rabbrividiva solo a sentire il mio nome ormai, assolto da i miei pensieri, iniziai anche io lentamente a chiudere gli occhi cullato dal fresco venticello.
"Bucky...amore dai sveglia" sentii dire mentre mugugnavo nel sonno "dai che ho un' idea!" sentii dire dalla mia ragazza che a quanto pare aveva deciso di porre fine alla quiete "sentiamo allora" dissi aprendo gli occhi e sollevandomi in modo da mettermi seduto su telo con lei ancora seduta su di me a cavalcioni, "facciamo il bagno nel lago?" in un attimo i miei occhi furono del tutto spalancati così come le mie orecchie, "cosa? Ma non abbiamo neanche il cambio" "non fa nulla con questo sole ci asciugheremo" ripensai al braccio "non lo so t/n io..." ma mi lesse nel pensiero "so a cosa stai pensando quindi smetti di farlo, amore ne abbiamo già parlato" disse accarezzandomi proprio la spalla sinistra, mi rassegnai "se proprio devo" si slacciò i sandali e li mise da parte, e allora iniziai a riflettere, se dovevamo farci il bagno lei doveva... Oh mio dio lo stava facendo davvero,  alzai lo sguardo e vidi che si sfilò il vestitino da sopra, rimasi incantato, era la prima volta che la vedevo così scoperta, il massimo che avevo visto fu con quella gonna quando era ubriaca, ma mai così tanto, i seni alti e sodi così come il fondoschiena indossavano un completino a due pezzi di pizzo nero, nonostante avesse quasi solo 18 anni il corpo era ormai quello di una donna matura, la pancia piatta ma tonica si sposava perfettamente con le gambe snelle, sembrava non avesse neanche un'imperfezione e più la guardavo più ne avevo la conferma, finì di sfilarsi il vestito dalla testa e quando tornò a guardarmi distolsi lo sguardo prima che potesse notare che la stavo mangiando con gli occhi, lo lanciò sul telo "dai andiamo Buck" mi prese per le mani facendomi alzare e afferrò le estremità della mia maglietta ma non fece nulla, cercò il mio sguardo che le concedesse il permesso, e cercando di mantenere il controllo acconsentii, mi sfilò la maglietta e dopo aver contornato le cicatrici con un dito vi lasciò un bacio, un brivido mi percosse fino ad arrivare alle ossa, "allora? Andiamo?" disse per poi andare verso il laghetto sculettando in una maniera tale che mi fece stringere i pugni, si tuffò come una sirena incantatrice per poi risalire a galla, mi lanciò un sorriso e fece gesto di andare da lei, fu allora che mi si accese la lampadina soltanto guardandola, mi ricordai di quel discorso al tramonto, per il compleanno potevo regalarle una vacanza al mare, decisi così sul momento di mandare un messaggio a Steve avvertendolo di non prendere impegni così mi avrebbe accompagnato in agenzia "Buck mi sto per offendere se non mi raggiungi subito" rassegnato lasciai cadere il telefono sul telo, mi tolsi scarpe e pantaloncini rimanendo soltanto in boxer e la raggiunsi, mi tuffai e nuotai verso di lei che una volta raggiunta, non toccando il suolo, si aggrappò a me avvolgendo alla mia vita le sue gambe che presi ad accarezzare, per un' istante le nostre intimità si sfiorarono tanto da far aumentare la reazione che fino ad allora ero riuscito quasi a nascondere sotto i pantaloncini, nell'ultimo mese mi era successo più volte rispetto a prima tanto che lei ormai aveva iniziato ad accorgersene e quasi a prenderci l'abitudine, mi chiedevo quando sarebbe finita quella tortura, "se vuoi mi stacco" disse provando a mantenere una risata "non preoccuparti" dissi sospirando "e non ridere che è colpa tua mocciosa" "colpa mia?" disse scoppiando a ridere definitivamente " si colpa tua stronzetta" dissi ridendo per poi fiondarmi sulle sua labbra e tirarla sott'acqua con me in un bacio salato tra le bolle dei nostri respiri che andavano a fondersi, quando tornammo su continuammo a baciarci fin quando per mancanza di aria non ci fermammo, mi scostò i capelli bagnati che mi ricadevano sugli occhi, le lasciai un bacio sulla fronte e poi andai a sprofondare nell' incavo del suo collo lasciando dei piccoli baci prima sul collo e poi sulla clavicola mentre la sentivo stringersi sempre di più a me mentre mi faceva delle carezze dietro la nuca, restammo in quella posizione cullati dall'acqua per un lungo periodo fin quando non decidemmo di uscire prima che iniziasse a calare il sole, ci asciugammo con i teli e poi ci stendemmo per far asciugare anche la biancheria, poggiò la testa sul mio braccio in metallo e prese a farmi dei grattini sul fianco sinistro, dopo un po' ci rivestimmo ed iniziò a calare il sole "sono le 19:0, dovremmo tornare" disse mentre l'aiutavo ad intrecciare i sandali al polpaccio, " si ora andiamo" le rubai un bacio e mi alzai porgendole le mani per aiutarla ad alzarsi "senti freddo?" "non preoccuparti tanto tra poco siamo a casa" roteai gli occhi e le infilai la felpa che le faceva quasi da gonna "finiscila di fare l'orgogliosa" sorrise e mi abbracciò forte per poi incamminarci verso la macchina. Durante il tragitto le posai una mano sulla coscia nuda, restammo in silenzio, ma non uno di quei silenzi disagianti, bensì uno di quelli complici, quando arrivammo mi girai verso di lei che non si era mossa di un millimetro da quando ci eravamo fermati, risplendeva alla luce ormai arancione del sole, aveva le gambe incrociate al petto, la felpa nera aveva fatto scomparire ormai il suo grazioso vestito e i capelli erano raccolti in uno chignon spettinato che aveva improvvisato lungo la strada di ritorno, guardava ancora verso il parabrezza in direzione del tramonto, e lei beh, sorrideva, le feci scivolare una mano sulla coscia "a che pensi?" chiesi incuriosito, fece un sospiro nel sorriso "a tutto" mi appoggiai allo schienale del sedile sempre con il viso rivolto verso di lei aspettando che continuasse "ad oggi, a noi, insomma, per me questo è il tutto, non potrei desiderare altro, Buck finalmente sono felice" disse quest'ultima frase girandosi a guardarmi e posando la sua mano sul dorso della mia che le stava lasciando lievi carezze, sorrisi a quelle parole, non dissi nulla le avvicinai la testa alla mia bocca e le lasciai prima un bacio sulla fronte e dopo averla guardata negli occhi uno sulle labbra mentre le accarezzavo una guancia, aspettammo che il sole tramontasse del tutto e poi rientrammo in casa con le mani intrecciate.

T/N:

"Alla buon ora voi due, vi stavamo per dare per dispersi" disse mio padre quando ci vide entrare in cucina in cui ancheggiava odore di bistecca "non è vero, era il paparino che era preoccupato" replicò Nat andandosi a sedere, mentre io andavo ad abbracciare lui "tutto ok? Hai fame? sei ferita?" scossi la testa rilassata "papà sta tranquillo" ma poi mi notò fin troppo tranquilla "che cos'è questo sorrisetto scimmietta?" "ma nulla" guardò verso Bucky che nel frattempo aveva raggiunto gli altri a tavola "allora il soldatino qualcosa di buono la sta combinando" roteai gli occhi e dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia andai a sedermi a tavola con il sonno che già si faceva sentire dopo una delle giornate più belle di tutta la mia vita.

Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora