Videocassetta.

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Ero a casa da ormai un mese, fossi stata un'altra persona avrei dormito nella mia stanza cercando di evitare il più possibile la sua, ma non potevo, e nonostante facesse incredibilmente male, era il minimo che potessi fare per sentirlo anche solo un po' vicino, quindi ogni notte dormivo li, circondata da cose che mi ricordassero lui e dal suo profumo nonostante lui non fosse con me. Però domani sarebbe stato il mio compleanno, e se l'unica persona con cui avrei voluto passarlo non poteva raggiungermi, beh lo avrei raggiunto io.

"Amica è ora di cena, dovresti alzarti, è tutto il pomeriggio che sei chiusa qui" disse la mia amica sedendosi sul letto e scostandomi una ciocca dalla fronte "altri 5 minuti ti prego" sorrise "d'accordo" e le feci segno di distendersi al mio fianco così entrambe prendemmo a fissare il soffitto in silenzio "Wanda?" "si?" feci un sospiro "domani lo rivedo" "si tesoro, domani lo rivedi" un piccolo sorriso mi crebbe sul viso ma che fu spazzato via da i mille pensieri "ancora non lo dico a mio padre" "faresti meglio a dirglielo presto, voleva organizzare una festa" "credi che se la prenderà?" "è tuo padre, nonostante adori le feste capirà, lo sai" annuii nonostante ancora un po' di incertezza, infondo durante queste settimane eravamo tornati ad avere un bel legame ed era tutto risolto tra noi, però sappiamo tutti che nominare il nome di Bucky e quello di mio padre nella stessa frase era un tasto dolente, "e se quando si risveglierà non vorrà più sposarmi?" "ma cosa stai dicendo, perchè non vorrebbe? Al massimo dovrebbe essere il contrario" sbuffai strofinandomi la mano sugli occhi "più tosto la domanda è se tu vuoi" mi girai per guardarli in viso per la prima volta da quando avevamo iniziato quella conversazione "ho solo 19 anni, io e lui stiamo insieme da poco più di un anno, non so se tutto questo durerà..." alzai l'angolo della bocca in un sorriso " però sono certa di volerlo, Wanda io sono felice solo se sono con lui, io ora sono qui, ma il mio amore è fermo a prima che iniziasse tutto questo casino, so che ci saranno litigate e tutto il resto, ma io sono sicura di volere lui" vidi sul volto della mia amica, che nel l'ultimo mese aveva sopportato tutto il mio malumore, un enorme sorriso "io aspetto solo di diventare zia" roteai gli occhi per poi fare una leggere risata "andiamo a mangiare va".

Durante la cena nessuno parlò più di tanto, ormai eravamo solo io, Sam, Wanda, papà, Scott, Visione e di tanto in tanto passava Clint a salutarci, nonostante alcuni di noi a volte facessero battute non era più lo stesso senza gli altri, fin quando mio padre non decise di parlare "allora scimmietta, stavo pensando di dare una piccola festa domani per il tuo compleanno, non so magari potremmo invitare anche qualche tua amica d'infanzia, è da tanto che non vi vedete" smisi di mangiare e posai lentamente la forchetta nel piatto alzando la testa "non sono molto in vena di festeggiare papà" mi guardò un po' afflitto ed annuendo riprese a mangiare ma io continuai sta volta riferendomi a tutti i presenti "Però domani pomeriggio tornerò in Wakanda, non vi chiedo nessun regalo, vi chiedo soltanto di accompagnarmi, ci saranno anche Steve e Nat, sarei davvero felice di riavervi tutti nella stessa stanza per una volta" pian piano tutti annuirono "certo ci saremo volentieri" disse Sam al mio fianco facendomi un sorriso di conforto, guardai verso mio padre temendo la risposta, ma lui mi guardò negli occhi annuendo nonostante non fosse molto sicuro e soprattutto entusiasta.
Finito di cenare mio padre andò in laboratorio per anticiparsi delle cose che avrebbe dovuto fare domani ed io restai a sparecchiare con Sam, "non abbiamo parlato molto da quando sei tornata, come stai? Va meglio?" scrollai le spalle "so solo che si sente la sua mancanza" "si sveglierà prima che tu ne possa sentire altra" abbassai lo sguardo "lo spero tanto Sam" restammo a chiacchierare e cercò di tirarmi su il morale con dei video divertenti su Youtube fin quando verso le 23:30 non decise di andare di sopra "tu non vai a dormire?" "tra un po' vado non preoccuparti" "D'accordo allora buonanotte" "Notte Sam, grazie" "quando vuoi Stark".
Mi andai a sedere su divano in soggiorno guardando davanti a me al di la del grande muro vetrato, New York sta notte sembrava stranamente tranquilla da lontano, mi alzai avvicinandomi alla parete trasparente, "eppure adesso un giro in moto con te lo farei volentieri" ci posai la fronte chiudendo gli occhi, fin quando la voce di papà non mi riportò alla realtà "ehy cosa stai facendo li?" mi scostai velocemente andandomi a sedere sul divano " nulla di importante" camminando verso di me mi raggiunse mentre beveva qualcosa dalla sua tazza, probabilmente una delle sue tisane, "come mai ancora sveglia?" si sedette al mio fianco, esitai un attimo "volevo parlarti di una cosa" aggrottando le sopracciglia e posando la tazza sul tavolo mi dedicò tutta la sua attenzione "che succede?" abbassai lo sguardo giocherellando nervosamente con il laccetto della felpa di Bucky, ormai indossavo solo i suoi vestiti, sentii il braccio di mio padre avvolgermi in un abbraccio "sai che a me puoi dire tutto vero?" mi girai a guardarlo con le lacrime agli occhi "papà io non voglio un regalo nemmeno da te domani" scossi la testa "vorrei soltanto che lo perdonassi" mi guardò abbastanza frustato e distolse lo sguardo strofinandosi gli occhi con la mano "so che ci sono di mezzo i tuoi genitori, se fosse successo a me avrei reagito allo stesso modo, ma io ero arrabbiata con lui perchè non me lo aveva detto, non per altro, perchè non è stato lui, è stato il soldato d'inverno, e tu sai che sono due persone completamente diverse, il soldato d'inverno ha tentato di uccidere anche noi diverse volte, ma quello non era Bucky, quello non era lui" non ci fu alcuna risposta, solo lui che cercava di trarre una conclusione "papà...Ti prego..." tornò a guardarmi e mi accarezzò una guancia "a che ora partiamo domani?" "Nat e Steve ci vengono a prendere con uno dei Jet invisibili alle 3" annuì "d'accordo ci penserò" non era molto ma fui comunque un tantino sollevata, mi lasciò un bacio sulla testa e poi si alzò porgendomi le mani e facendo fare a me la stessa cosa, "adesso però vai a dormire che è tardi" "buonanotte papà" lo abbracciai forte e lui ricambiò "notte scimmietta".

Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora