Bambina per un giorno.

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Le due settimane passarono velocemente tanto che domani sarebbe stato proprio il mio compleanno, nel frattempo mi stavo godendo la giornata di sole con il mio ragazzo e gli altri Avengers sul balcone mentre chiacchieravamo "allora t/n? Ultimo giorno da minorenne, come ti senti?" chiese Sam sorseggiando la sua limonata "ma in realtà è strano, però sono felice dai" "tuo padre sta dando di matto" aggiunse poi Steve in una risata "lo so a proposito vado da lui un'attimo almeno allevio il mio senso di colpa" mi alzai e Bucky fece lo stesso "devo andare un attimo in camera ti accompagno" così lui salì per le scale e io andai da mio padre che girovagava per il salotto, "oh ciao scimmietta scusa ma sono molto impegnato per dom-" disse passandomi davanti ma lo fermai strattonandolo leggermente "papà" fece una smorfia "sono disperato" disse poi in un lamento "mancano ancora 50 palloncini per riempire il soffitto e quegli idioti non sanno se arriveranno in tempo e-" "esattamente 50 palloncini su quanti in totale?" chiesi ironica per farlo riflettere "3000" trattenni una risata per non farlo disperare ancora di più, era giorni che non dormiva e le sue occhiaie ne erano la conferma, poteva diventare abbastanza psicopatico quando era stanco e sotto pressione "sono sicura che sarà tutto perfetto anche senza quei 50 palloncini" rilassò le spalle strofinandosi una mano sulla faccia "apprezzo e so che ci tieni tanto però papà davvero tranquillo, è solo un compleanno" "ti prego non dire mai più l'ultima frase che mi metto a piangere" "d'accordo però ora tu vieni con me e gli altri a sederti all'aria aperta con un bel bourbon in mano e ti rilassi" annuii e mi poggiò la fronte sulla spalla "la mia bambina sta crescendo" sorrisi a quella affermazione e lo abbracciai "sarai per sempre la mia bambina vero?" sembrava avesse il ciclo "certo papà" mi abbracciò a sua volta e mi diede un bacio sulla fronte per poi seguirmi verso gli altri "a proposito prima di pranzo fatti una doccia, inizi a sapere di muffa" fece una smorfia "schiettezza senza dubbio ripresa da me" così presi una sedia ed il bicchiere e li portai con noi. Quando videro mio padre partì un applauso "quanto tempo Tony" "zitto Rogers" disse per poi sedersi da drama queen poco più distante da me sorseggiando il suo drink con la gamba accavallata, sempre il solito, notai poi la sedia alla mia destra vuota, iniziai a guardarmi intorno fin quando non lo vidi tornare da noi e sedersi affianco a me "perchè sei andato di sopra?" notai che Steve alzò lo sguardo dal suo cellulare da cui era appena arrivata una notifica e ci guardò trattenendo un sorriso ma non gli diedi molto peso, "nulla stavo cercando una cosa ma non l'ho trovata" disse per poi mordermi la guancia prima che potessi ribattere, mi avvicinai a lui e distesi le gambe scoperte dagli shorts sulle sue dove prese a lasciarmi delle carezze, "allora t/n ci dai un piccolo spoiler del tuo vestito? Insomma i nostri li sai tutti" era vero avevo aiutato ognuno con i loro vestiti, tuttavia scossi la testa, "assolutamente no è una sorpresa" tutti così iniziarono a parlare entusiasti a riguardo della festa di domani, nel frattempo avevo tuffato il viso nell'incavo del collo del mio ragazzo tanto che il suo odore andò a riempirmi i polmoni mentre continuava a massaggiarmi le gambe, ad un certo punto con il braccio in acciaio salì lentamente verso l'interno coscia dove poggiò la mano stringendo leggermente di più provocandomi un sospiro che percepì perfettamente sul suo collo tanto da incurvare la bocca in un sorriso complice, sentii che con il viso si girò verso di me iniziando ad instaurare una conversazione privata in un sussurro "spero soltanto che il suo vestito non sia come le ultime volte" "ah si? E mi dica signor Barnes, come mai è così speranzoso?" fece un altro sorriso "sa signorina Stark, ultimamente sono stato fin troppo bravo nel mantenere il mio autocontrollo, tuttavia non so per quanto ancora potrò continuare a farlo" disse per poi senza farsi vedere da nessuno spostare la mano dall'interno coscia ad una mia natica che strinse facendomi fare un sussulto che dovetti controllare, alzai leggermente la sua maglietta sul lato sinistro dove iniziai lentamente a fare dei grattini "Nonostante non ricordi molto dell' ultima sera, posso posso fare a meno di notare dalle sue allusioni che comunque non le sia dispiaciuto il mio, vestiario " lo vidi riflettere in uno sbuffo assottigliando gli occhi, iniziai a sentire qualcosa premere sulla mia gamba destra, e solo allora notai, o meglio, lo notai, ma non feci in tempo ad avere nessuna reazione se non un gran rossore in volto camuffato dalla leggera scottatura del sole, che riprese a parlare " non lo nego assolutamente, tuttavia, non so se si possa definire vestiario dal momento che di tessuto ce ne fu ben poco" a quel punto decisi di giocare una carta a mio vantaggio, 2 colpi in 1, eppure avevamo iniziato un gioco senza tener conto degli spettatori, che però fortunatamente per ora si tenevano impegnati fra loro e anche in modo molto entusiasmante, mi stavo scaldando, e questo non solo per il sole di quasi mezzogiorno ma anche per la situazione, tolsi la maglietta oversize che indossavo rimanendo soltanto con un top all'uncinetto bianco che andava a sostituire reggiseno e maglia, mi lanciò uno sguardo contrariato per poi puntare gli occhi prima sulla scollatura e poi sui piccoli rigonfiamenti ai centri dei seni, alzò un sopracciglio distogliendo lo sguardo per tirare la testa all'indietro e fare uno sospiro molto profondo "questo è giocare sporco t/n" disse togliendo le mani da me per metterle sui braccioli della sedia e stringerli "quindi le piace giocare James?" continuai ad infierire "molto" rispose continuando a guardare verso l'alto ed iniziando a fare dei movimenti nervosi con la gamba, mise la mia maglietta sul bacino per coprire agli altri l'ormai molto evidente rigonfiamento nei suoi pantaloni, gli presi il viso con una mano obbligandolo a guardarmi negli occhi, notai le sue pupille che si dilatarono leggermente ed un lieve strato di sudore sulla fronte "mi correggo, le piacerebbe giocare?" spostò il suo sguardo oceano sulle mie labbra dove rimase inchiodato "piccola ti conviene non oltrepassare il limite" "ah no?" chiesi avvicinandomi sempre di più al suo viso tanto da riuscirne a percepire il respiro leggermente affannato, mi rispose per l'ultima volta secco "no" per poi fiondarsi voracemente sulle mie labbra, un bacio su cui entrambi scaricammo tutta la tensione e l'eccitazione che ci eravamo procurati reciprocamente, in cui le nostre lingue sembravano frustarsi a vicenda, in cui lui mi morse accidentalmente il labbro inferiore tanto che dovetti reprimere un gemito ma che lui percepii perfettamente tanto da sospirare mentre le nostre bocche non volevano vedere neanche l'ombra dallo staccarsi, sentii pian piano le voci degli altri abbassarsi e diversi schiarimenti di gola provenire dall'altra sedia affianco alla mia su cui si trovava mio padre, ma non gli diedi ascolto fin quando qualcuno non urlò facendoci staccare dopo lunghi minuti "ragazzi cavolo un po' di contegno!" disse quella che sembrò la voce di mio zio Rhodey, anche se a fatica ci staccammo "ci siete andati giù pesante sta volta" disse poi Sam rivolgendosi a Cap ridendo, io e Bucky ci riguardammo arrossendo leggermente entrambi, guardò nuovamente verso le mie labbra e facendo un lieve sorriso avvicinò il pollice passandolo su quello inferiore, solo allora notai che stavo sanguinando dove mi aveva morso, mi alzai andando a prendere un fazzoletto e quando tornai lui mi guardò da testa a piedi con un sorrisetto malizioso, feci per risedermi sulla sedia ma mi afferrò per la vita facendomi ricadere sopra di lui, percependo una presenza sotto di me, decisi di far finta di nulla e lui mi prese il fazzoletto di mano tamponò sul labbro tirando qualche sospiro di tanto in tanto, dopo un po' cominciai a spazientirmi e a quanto pare anche lui così si mise in tasca il fazzoletto e prese direttamente a succhiarmi il mio labbro inferiore vivacemente senza togliere i suoi occhi dai miei, dopo un po' si staccò rivolgendo un veloce sguardo alle labbra accennando poi uno di quei suoi sorrisetti provocatori che mi fece attraversare il corpo da una scossa che arrivò fino alle mie gambe, "piccioncini ora basta è ora di pranzo ed i limoni non sono nel menù" disse mio padre tornando sul balcone mentre si asciugava i capelli con un asciugamano dopo che si era fatto una doccia sotto mio consiglio, scoppiarono tutti a ridere compresi io ed il mio ragazzo e dopo ci alzammo tutti diretti verso la cucina. Per tutto il pranzo tenne la mano sinistra in metallo sulla mia coscia nuda facendogli una carezza di tanto in tanto, finito di mangiare decidemmo di tornare di sopra, durante il tragitto mi mise un braccio intorno alla spalla "allora cosa vuoi fare nel tuo ultimo pomeriggio da minorenne?" ci pensai su, una cosa che mi piaceva molto da piccola ma che non avevo fatto quasi mai a causa del lavoro di mio padre era andare al parco giochi "mi porti al parco giochi? Vorrei anche le bolle di sapone... poi prendiamo la pizza con wrustell e patatine?" fece una leggera risata mentre nel frattempo arrivammo sulla soglia della porta di camera mia "va bene piccola" disse per poi tirarmi a se e lasciarmi un dolce bacio sulle labbra che come al solito mi fece venire le farfalle nello stomaco "tu aspettami in camera intanto, ci riposiamo un po' e poi andiamo, faccio una doccia veloce ed arrivo" annuii e mi posò un bacio sulla fronte.


Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora