Caro Babbo Natale.

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24 Dicembre, la Vigilia di natale, inutile dire che lui ancora non si era svegliato. Quella mattina fu davvero dura alzarsi dal letto, tuttavia dopo diversi tentativi da parte dei miei amici e di mio padre arrivò anche quello di una delle persone a cui volevo più bene.

"posso entrare?" stropicciai gli occhi ancora assonnati con le mani "si ma non mi alzerò" sprofondai il viso nel cuscino maledicendo il fatto che avessi accettato, volevo soltanto starmene tutti i giorni a letto fin quando queste vacanze che una volta amavo ma che ora erano soltanto angoscianti non finissero, sentii che venne a sedersi all'estremità del materasso facendomi una carezza dietro la testa "tesoro guardami un secondo" anche se un pò contraria mi girai a guardarla mentre mi sistemava i capelli ricci su una spalla "credimi quando ti dico che con gli uomini non è mai stato facile, e mai lo sarà" fece un leggero sorriso "quando successe il fatto degli accordi di Sokovia, io e tuo padre ci eravamo presi da poco una pausa ricordi?" "purtroppo si, ciò spiegava il perchè fosse uscito completamente di testa" ci facemmo una piccola risata e dopo poco tornò a guardarmi con uno strano sorriso, un sorriso che sapeva di mamma, "nonostante loro due non lo ammetteranno mai, tuo padre e Bucky sono molto simili per alcuni aspetti, uno di questi è sicuramente che è molto difficile stargli accanto, ma nonostante tutto, sanno amare tanto, e qualora ce ne sia bisogno, solo il tempo saprà aggiustare le cose..." si alzò porgendomi la mano "Nonostante ci fossimo presi una pausa nessuno dei due ha smesso di amare l'altro, sono sicura che voi riuscirete a fare meglio di noi" decisi di afferrarla ed alzandomi, senza esitare, la abbracciai forte "non so come avremmo fatto senza di te" "oh tesoro... ti voglio tanto bene".

Una volta alzata e lavata, come ogni anno misi il maglioncino di natale, però non misi il mio, misi quello che avevo regalato a lui l'anno scorso, ricordo ancora le nostre facce quando ci rendemmo conto che fossero uguali, ed invece sta volta non era nemmeno qua, "come cambiano le cose" sussurrai tra me e me mentre guardavo una nostra foto sul suo comodino prima di uscire dalla stanza. Nonostante l'umore sotto i piedi scesi per il pranzo della vigilia, "Peter!? che ci fai qui?" correndo per le scale andai ad abbracciare il mio amico che subito iniziò ad agitarsi "oh- ehy t/n ciao, io- ecco nulla, il signor Stark ha invitato me e mia zia a passare le feste qui" guardai verso mio padre facendo finalmente un sorriso sincero e mi fece l'occhiolino in risposta, poi spostai la mia attenzione sulla zia di Peter "May! Che bello vederti" "ehy bellissima, è da tanto che non passi a trovarmi" "lo so hai ragione, ultimamente..." mi sforzai per continuare a sorridere "sono stata un po' impegnata ecco" "non preoccuparti posso solo immaginare... Oh perdonami vado ad aiutare tu madre con il pranzo" corrugai la fronte non capendo fin quando non vidi che raggiunse Pepper "oh cavolo- scusala non lo sa" intervenne il ragazzo alle mie spalle "non preoccuparti è come se lo fosse infondo" fece un leggero sorriso prendendosi a grattare dietro la nuca "io- ti trovo benissimo oggi... Cioè non solo oggi- non fraintendermi intendo che- ehm" scoppiai a ridere inevitabilmente mentre lui diventava tutto rosso "Peter sta tranquillo ho afferrato, ti ringrazio" "ok bene, grande" quando qualcuno che ovviamente riconobbi come Sam non intervenne "ehy ragnetto sai di chi è il maglioncino che indossa?" "io- no signore" "è del suo ragazzo, ti ricordi braccio di ferro? Non sarebbe molto contento di vedere che ci stai provando con la sua ragazza, sai non è un tipo molto calmo" sentii Peter deglutire "Sam devo ricordarti che vi ha atterrati entrambi con un paio di ragnatele? Fatti un giro" roteando gli occhi al cielo se ne andò indignato "grazie, non serviva" "non preoccuparti odio quando fa così... Comunque se vuoi accomodati, arrivo subito" gli feci un sorriso e mi allontanai poco più in la afferrando il mio cellulare per fare una chiamata "ehy peste, buona vigilia" "ehy ghiacciolo auguri anche a te e Nat, come state?" "bene siamo arrivati in Wakanda un paio di ore fa, tu tutto bene?" ci misi un po' a rispondere " tutto ok" ci fu qualche secondo di silenzio che parlò da se "so cosa ti stai chiedendo... Mi dispiace" avrei voluto chiedergli se c'erano aggiornamenti, se c'era una piccola probabilità che si svegliasse, ma non ce ne fu bisogno, provai a parlare nonostante la voce che ad ogni parola si sgranava sempre di più "non preoccuparti, me l'aspettavo" "che ne dici di passare domani pomeriggio? Così magari lo vedi e saluti anche noi" feci un profondo respiro cercando di trattenere tutto dentro "si, vedo se riesco a raggiungervi in caso non riesca faremo una videochiamata, Nat ci penserai tu, Steve è un po' arrugginito" "non preoccuparti è in buone mani" rispose ridendo la mia amica dall'altro capo del telefono "d'accordo, allora ci sentiamo domani" "a domani, ti vogliamo bene" chiusi la chiamata e facendo scivolare la schiena lungo la parete mi sedetti qualche minuto dietro l'angolo del corridoio cercando di tornare in me, "scimmietta... Ehy che succede?" scossi la testa mentre mio padre si accovacciava per raggiungermi, scrollai le spalle "nulla di nuovo, lui è li bloccato, e a me manca" serrò le labbra e dopo avermi pizzicato una guancia si sedette a terra affianco a me prendendomi la mano "so che ti manca, è normale, ma non voglio vederti triste anche a natale, neanche lui vorrebbe" scossi la testa "è difficile papà" "per questo siamo Avengers, sennò che gusto ci sarebbe?" posai la testa sulla sua spalla "credi che mi amerà ancora una volta sveglio?" "la domanda è come si fa a non amarti?" poi si alzò tendendomi le mani che afferrai per rialzarmi "anche perchè se fosse il contrario, non sarà il braccio l'unica cosa che non avrà" risi a quella affermazione, era sempre il solito "così è decisamente meglio" mi accarezzò una guancia "comunque grazie per aver invitato Peter" "speravo ti avrebbe tirato un po' su il morale, sai a volte sa essere un po' esaustivo, ma infondo quel ragazzino è in gamba" lo ringraziai abbracciandolo e ricevendo in cambio un bacio sulla testa "ora andiamo che ci aspetta una grande teglia di gamberi".

Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora