Lui è ancora vivo.

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La mattina seguente mi svegliai a causa di un dolore lancinante al fianco, aprì velocemente gli occhi piegandomi su me stessa e respirando affannosamente "ehy ehy che succede?" chiese Bucky che a quanto pare era già sveglio al mio fianco "p-premi quel pulsante" glielo indicai con lo sguardo e dopo averlo premuto subito si alzò allarmato, entrò immediatamente un' infermiera che mi iniettò con una flebo l'antidolorifico ed antibiotico sotto gli occhi sconvolti del mio ragazzo, pian piano il dolore si placò e la dottoressa uscì dalla stanza, lui tentennante tornò a sedersi sul bordo del letto "mi hai fatto prendere un colpo" disse portandosi una mano sul cuore "scusa" mi sistemai meglio con la testa sul cuscino e lui tornò a distendersi vicino a me accarezzandomi i capelli "e di cosa?" mi lasciò un bacio sulla tempia ed io seguitai lasciandogliene uno sulle labbra che fece durare molto allungo "buongiorno anche a te piccola" disse con un sorrisetto in volto "buongiorno" sussurrai accoccolandomi sulla sua spalla "Steve mi ha mandato un messaggio chiedendomi se te la sentissi di ricevere un saluto dagli altri sta mattina" annuii "si così parlo anche con papà e tu vai al complesso per riposarti un po'" aggrottò la fronte "non esiste io resto qui" "Buck non sarò da sola e tu hai necessariamente bisogno di una lavata puzzone" sorrise a quel nomignolo "d'accordo ma poi torno subito qui" sorrisi scuotendo la testa e dopo un po' mi guardò serio "so che magari non è ancora il momento però, hai detto di averlo visto" le immagini dello sparo si fecero spazio nella mia mente alla velocità di un flash, ed un brivido mi provocò la pelle d'oca, lui se ne accorse e mi lasciò una carezza su braccio "nulla scusami, fa come se non ti avessi detto nulla" scossi la testa "se te lo dico promettimi che non gli farai nulla" cercò di mantenere la calma stringendo nella mano in vibranio il lenzuolo, iniziai a sentire i suoi muscoli tendersi "t/n a causa sua ho quasi perso la persona che amo di più al mondo, ti ho quasi persa, non puoi chiedermi di restarmene senza far niente " gli afferrai il viso con una mano guardandolo negli occhi ancora visibilmente stanchi ed irritati "Buck ti prego, non abbassarti ai suoi livelli, sei molto di più" sbuffò contrariato ma poi annuì "d'accordo" gli sorrisi e presi a muovere il pollice sulla sua guancia per lasciargli delle carezze "ti ricordi quel giorno al museo?" aggrottò le sopracciglia guardandomi perso "è stato lui, quell'uomo è ancora vivo" lo vidi sgranare gli occhi e mozzare il fiato "è i-impossibile...lui... lui si è letteralmente fatto esplodere davanti a noi" spostò lo sguardo nei diversi punti della stanza per cercare di trarre una conclusione e poi scosse la testa rassegnato "non riuscirò mai a liberarmi completamente dell' HYDRA" gli pizzicai la guancia "non importa" mi posò un bacio sulla fronte "ti amo piccola" mi accoccolai cautamente a lui "anche io Buck". Rimanemmo li mentre mi coccolava per un'altra oretta fin quando dopo la visita di controllo non arrivarono tutti gli altri, di colpo la stanza si riempì di palloncini e fiori oltre che ad una vagonata di Avengers, "d'accordo allora mi faccio una doccia e torno va bene?" mi diede un bacio sulla fronte e dopo avermi guardata negli occhi me ne lasciò un sulle labbra, amavo le sue labbra morbide, uscì così accompagnato da Steve e tutti si avvicinarono al mio letto per salutarmi. Restammo a parlare e scherzare con le fitte al fianco che arrivavano ad ogni minimo movimento o risata fin quando verso l'ora di pranzo non andarono via lasciandomi un po' di tempo con mio padre "allora? Come sta la mia bambina?" si sedette vicino a me facendomi una carezza sulla mano "sono felice" aggrottò le sopracciglia "solo tu potevi dire una cosa del genere dopo tutto quello che è successo" sorrisi "dovrai sopportare ancora per molto i miei capricci papà" scosse la testa ridendo per poi tornarmi a guardare "non potevo e non posso perdere anche te" ripensai a tutto e parve come se fossero passate poche ore, ogni momento in cui io e mio padre eravamo da soli, ogni sera che cercavo mia madre sapendo che non poteva venire mentre lui con gli occhi lucidi mi stringeva a se, poi pensai a quello che avevo visto durante la mia sorta di coma, pensai a lei "papà, io l'ho vista" parve non capire ma infondo percepivo che avesse intuito "ho visto la mamma..." il pollice che mi accarezzava si fermò e il suo sguardo fu come pietrificato, mi guardò per degli interminabili secondi "c-cosa?" annuì con le lacrime agli occhi e scoppiai definitivamente a piangere e lui mi abbracciò, mi sembrò di vivere un deja-vu "c-come... com'è possibile?" sussurrò ancora sconvolto "io non lo so, ho aperto gli occhi ed era li con me" mi lasciò un bacio sulla fronte "lei è sempre con noi scimmietta" mi staccai per guardarlo negli occhi che si trattenevano dal piangere "ha detto che è tanto orgogliosa di te" una lacrima gli sfuggì e sorrise tristemente asciugandola "e lo sai che lo sono anche io" mi mise un braccio intorno alle spalle poggiandosi con la schiena alla testiera del letto, "appena esci di qui ti preparo un cheesburgerone enorme per festeggiare, come piace a te" mi strappò un sorriso e con la manica della maglietta mi asciugò le lacrime dal viso "spero lei sappia che mi manca tanto" poggiai la testa sulla sua spalla "ne sono certa papà".

Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora