Missioni Turbolente.

992 50 5
                                    

Bucky:
Ed anche questa notte, niente di niente, zero, letteralmente zero incubi, ancora non me lo spiegavo, mi coprii la faccia con le mani per poi strofinarmi gli occhi cercando di darmi una svegliata, o forse per riuscire a ragionare più lucidamente, mi girai poggiandomi sul fianco destro e la vidi, mi venne da sorridere, istintivamente e ancora nel sonno si rannicchiò con la fronte contro il mio petto, mentre dormiva si faceva ancora più piccola, presi a giocare con una sua ciocca riccia rigirandomela tra le dita e dopo un po', nonostante tentennassi un po' per paura di svegliarla, mi decisi e le lasciai un bacio tra i capelli, quei suoi morbidi capelli che sapevano di lavanda, e giuro che in quel momento avrei dato di tutto per far si che il giorno precedente fosse stato uno dei miei dannati incubi, ma purtroppo non era così e prima o poi avremmo dovuto affrontare il discorso, ma mentre riflettevo e la guardavo dormire, un suo mugugno mi riportò alla realtà, lentamente aprì gli occhi e si, avrei potuto fare il finto tonto e distogliere lo sguardo per poi fingermi sorpreso appena avessi notato che fosse sveglia, oppure più semplicemente far finta di dormire, però no, lei aveva ragione, le avevo fatto una promessa, glielo dovevo, le dovevo la semplicità della verità, almeno per sta volta con questa banalità, "mhh... buongiorno" disse vedendomi e portandosi la mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio "giorno" dissi lasciando la ciocca di capelli per evitare di essere invadente con quel contatto, tentennò un po' ma poi parlò "sei riuscito a dormire?" senza dire nulla annuii, continuai a guardarla in quei suoi piccoli e dolci occhi, quegli occhi che all'apparenza possono sembrare dei comunissimi occhi marroni, ma che in un qualche strano modo ti catturano, la vidi aggrottare le sopracciglia e sorridere, quel dannato sorriso, "che c'è?" mi chiese divertita "nulla" dopo qualche secondo distolse lo sguardo staccandosi leggermente da me, voleva dire qualcosa, ma sembrava che non ci riuscisse, "tutto ok?" le chiesi cercando di attirare la sua attenzione "ehm...si, ora però devo andare, poi sono già le 6:00, tra un' ora dovete partire... dovresti-"  fin quando non mi ricordai quello che ci eravamo  detti la sera prima così la interruppi "si dovrei andare" ci guardammo per qualche altro secondo negli occhi fin quando non sbattè ripetutamente le palpebre per poi alzarsi e lasciarmi passare per tornare in stanza. Una volta li, mi feci una doccia e misi tutto l'occorrente per i 3 giorni in un borsone e uscii in corridoio, nel mio esatto momento uscirono dalle loro stanze anche Steve e Thor, "ei amico, ma dove sei stato sta notte? Sta mattina mi stavo preparando e dovevo chiederti il deodorante ma sono entrato e ho trovato solo il letto tutto intero" sbarrai improvvisamente gli occhi fin quando la persona che sarebbe stata la risposta alla sua domanda non fu annunciata da riccioli d'oro "Buongiorno t/n, non scendi a salutarci?" la ragazza era sulla soglia della porta di camera sua nell' intento di entrare senza farsi vedere, missione al quanto impossibile con 3 persone per il corridoio "io- si stavo solo... Lascia stare, tra 5 minuti scendo Thor" guardai prima quest'ultimo, chiedendomi perchè non si facesse mai i fatti suoi, per poi girarmi verso di lei notando l'occhiataccia furtiva da parte sua mentre rientrava nella sua stanza, dovevo rimanere clamo, giusto... Ma solo dopo notai Steve che mi fissava a sopracciglia alzate mentre sbatteva le palpebre "sta zitto Steve" fece una risata tramite un sospiro e passandomi affianco dandomi una pacca sulla spalla aggiunse, "ci aspetta un lungo viaggio" non avrei mai capito il suo gusto nel farsi confessare le cose se le aveva già intuite. Tuttavia scendemmo nella hall e una volta scesi tutti scese anche lei, salutò tutti a modo suo, nonostante i pochi giorni era riuscita a legare con tutti più di quanto lo avessero fatto tra loro in tutto questo tempo, era da ammirare, mancavamo soltanto io e indovinate chi? Thor, sembrava lo facesse apposta, salutò prima il biondo ovviamente " ciao piccola Stark, non divertirti troppo senza di me" lei le buttò le braccia al collo per abbracciarlo e lui sui fianchi, istintivamente il mio braccio in acciaio si strinse in un pugno facendo un fastidioso rumore metallico a cui tutti si girarono ad assistere, specialmente lei che si staccò dall' abbraccio, alzai lo sguardo, "beh? non avete mai sentito rumore di metallo?" mi stavo più tosto irritando, ma poi si avvicinò per salutarmi e tutti anche se solo apparentemente tornarono a farsi i fatti loro, mi prese per il braccio e mi allontanò dagli altri di qualche metro, ci guardammo per qualche istante, e mi abbracciò delicatamente "rilassati e concentrati solo sulla missione ora" la strinsi ancora di più a me "Grazie...per- per tutto ecco" si staccò e dopo qualche secondo mi sorrise, eppure non era un sorriso di quelli veramente felici, era uno di quelli che vogliono sembrare felici ma che in realtà se li scruti bene sono quelli che si celano tristi e malinconici, e purtroppo io ne sapevo anche il motivo, anzi, ne ero addirittura il motivo  "vedi di tornare sano e salvo che abbiamo un conto in sospeso" non dissi nulla, mi limitai a guardarla ed annuire con uno di quegli sguardi simili a quel sorriso, quegli sguardi colmi di diverse intenzioni ed emozioni, perchè volevo che con quello sguardo si sarebbe sistemato tutto, che con la telecinesi le avessi spiegato il perchè del mio allontanamento delle mie scenate, di tutto, eppure mi limitai semplicemente a tornare dagli altri.
"Bene fanciulle, finite di caricare tutti i borsoni sul jet che partiamo" così dopo averla guardata per l'ultima volta per i prossimi tre giorni, salimmo sul jet dando inizio alla missione, ognuno prese un posto a sedere, come al solito mi misi tra Sam e Steve sapendo già quale discorso mi avrebbe intrattenuto per questa prima mezz'ora, ma per mia sorpresa a parlare  fu proprio colui che era l'ultima persona che volevo sentire  "ei fustacchione, alla fine avete risolto tu e t/n?" voleva fare l'amico? cosa diavolo voleva ancora "io non credo siano affari tuoi barbie bionda" Steve intervenne "Bucky..." ma fu inutile, Thor improvvisamente si alzò facendo scattare anche me e puntandomi il martello al petto, beh era notevolmente un tantino più alto e muscoloso di me, ma in quel momento poco mi importava, "midgardiano porta rispetto, volevo essere soltanto cortese" Sta volta a parlare fu Banner "Thor calm-" ma lo interruppi "beh grazie ma sto bene così, non ti basta avermi fatto litigare con t/n?"  ma il biondo lo interruppe "io ti ho fatto litigare con t/n?! Magari sei tu che dovresti iniziare ad ammettere le co-" ad intromettersi a quel punto fu proprio lui che nel frattempo guidava il Jet, "mezze cartucce ho già sentito troppe volte il nome di mia figlia sulle vostre bocche in 5 minuti, cosa sta succedendo li dietro?" ma sta volta fu Steve ad alzarsi mettendosi tra me e l' Asgardiano e facendoci risedere "OK DIAMOCI TUTTI UNA BELLA CALMATA, Tony non preoccuparti, tu pensa a guidare che sono sicuro che nessuno voglia precipitare, per lo meno io no... non di nuovo... In quanto a voi due, non credo siano le circostanze adatte per litigare" si venne a risedere affianco a me ma io mi alzai mettendomi qualche minuto in disparte, dovevo calmarmi o oggi finiva male, la giornata era iniziata bene e non volevo finisse disastrosamente. Qualche minuto dopo tornai a sedermi "ti sei tranquillizzato?" mi limitai a rispondere con un "si" tramite uno sbuffo non molto convincente, la conversazione sembrava finita, ma come al solito mi sbagliavo, "ha funzionato di nuovo sta notte vero?" non risposi, o meglio, non risposi a parole, ma Steve lesse comunque tutto sul mio volto, come al solito, il resto del viaggio lo passammo a ripassare il piano e studiare le mosse che avrebbero potuto utilizzare, nonostante fosse dall' altra parte del mondo con il jet di Stark avremmo impiegato poche ore.


Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora