Io e te.

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Era li, immobile davanti a me che mi guardava negli occhi, e nonostante la voglia di correre verso di lui fosse smisurata, non feci nulla, più i secondi passavano più il battito del mio cuore aumentava, nessuno dei due disse nulla, fu come se i nostri occhi lucidi parlassero per entrambi, fu solo quando alzò di poco l'angolo della bocca in un sorriso impercettibile che capii che non stavo sognando, non più, cercai di regolare il mio respiro chiudendo gli occhi, quando li riaprii non lo guardai ma iniziai a camminare lentamente verso di lui mentre ad ogni passo venivo colpita da un'emozione diversa, fin quando non lo raggiunsi fermandomi davanti a lui, fui avvolta da quel suo profumo di cui nella sua stanza ormai ne erano rimaste solo poche tracce, dopo alcuni secondi facendomi coraggio alzai nuovamente il mio sguardo su di lui, quegli occhi azzurri erano così maledettamente vicini a me, vorrei poter dire che avevo quasi scordato come fosse essere guardata con quelle iridi, ma non è così, non potrei mai dimenticarlo, per nulla al mondo, eppure non so perchè, forse per l'ansia, per la rabbia che mi ero tenuta dento fino al quel momento, per la tristezza che avevo provato a reprimere, ma la prima cosa che feci fu dargli uno schiaffo in pieno guancia, il suo viso scattò verso una direzione e ci rimase per alcuni secondo, vidi la sua mascella serrarsi ed una lacrima scendere quando chiuse gli occhi, fin quando non tornò a guardarmi con quegli occhi tanto belli quanto carichi di emozioni, non resistetti più, presi il suo viso fra le mani e lo baciai, e di nuovo il contatto caldo con quelle labbra che tanto avevo atteso.

Bucky:

Le mie mani sui suoi fianchi, le sue tra i miei capelli e le nostre labbra unite così come i nostri corpi, non mi importava che gli altri ci stessero guardando perchè io percepivo soltanto i nostri respiri che si fusero in un solo, fu in quel momento che tornai a vivere, solo grazie a lei, e dannazione avrei voluto non staccarmi più ma le cose da dire erano troppe, posai la fronte contro la sua chiudendo gli occhi "Scusa, piccola scusa... Hai tutte le ragioni per non farlo, ma ti prego t/n perdonami" sussurrai con voce spezzata mentre sentivo le guance bagnarsi sempre di più ed il respiro bloccarsi, "ehy shhh, è tutto ok, respira" cercai di tranquillizzarmi ma senza risultati, fin quando alzandomi il mento con due dita non m costrinse ad aprire gli occhi per guardarla "io voglio te... Vorrò sempre solo e soltanto te, non riesco ad immaginare il mio futuro con qualcuno che non sia tu, non voglio neanche provarci..." fece un piccolo sorriso mentre mi asciugava le lacrime che si fermarono solo grazie al suo tocco, "ero arrabbiata ma non ho mai smesso di amarti" non dissi nulla, però la strinsi a me come mai avevo fatto perchè dopo nove mesi di cui ne avevo sentito solo i singhiozzi e qualche frammento di voce era di nuovo li, piccola fra le mie braccia.

"Ci sono anche gli altri, ti va di salutarli?" li guardai fuori dalla porta che facevano finta di non vederci e tra me e me ammisi che anche queste situazioni un po' mi erano mancate "tu resti qui vero?" mi accarezzò la guancia "certo, non vado da nessuna parte" annuii silenziosamente e lei andò a chiamare tutti, il primo che salutai fu ovviamente Steve "ben tornato fra noi amico" "grazie Steve" si mise una mano in tasca estraendo la scatolina che gli diedi prima di essere ibernato "credo che questa sia tua" la afferrai nascondendola il più rapidamente possibile così che nessuno l'avrebbe vista "sai già quando farlo?" feci un mezzo sorriso "ho senza dubbio un idea" tutto quello che accadde dopo non lo ricordo molto bene o meglio non che mi interessasse, ricordo solo che la guardavo e non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso perchè ogni minuto che passava era sempre più bella, credo che non smetterò mai di chiedermi se la meriti davvero. Finii di salutare tutti fin quando non mi accorsi di Stark che si stava avvicinando, mi misi inevitabilmente in guarda dati i miei precedenti, tuttavia prima che potesse succedere qualsiasi cosa mi diede una semplici pacca sulla spalla "tutto ok Barnes, acqua passata, non far caso a me" e passò oltre guardandomi con la coda nell'occhio, guardai verso t/n confuso che mi si avvicinò affiancandomi, "abbiamo molto di cui parlare" feci un piccolo sospiro "già".

Il ragazzo dagli occhi Blu // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora