Your heart is a ghost town,
my head is a nightmare
The more that I reach out,
the more that you're not there.Hyacinth era seduta sul letto dell'infermeria con lo sguardo assente, mentre le mani lavoravano sul nodo della cravatta.
Anche se le era stato concesso di rimanere un giorno in più, la verità era che non sarebbe mai stata pronta ad affrontare quello che l'aspettava. Non si era preparata alla possibilità di sopravvivere al suicidio e fare i conti con chi l'avesse saputo. Avrebbero usato discrezione oppure sarebbe stata avvezza a crudeli persecuzioni?
I professori le sorridevano gentilmente e veniva guardata con occhi pieni di pietà. Solo uno si era contraddistinto: Silente. Egli era andato a farle visita poco ma spesso assicurandosi che stesse bene, ma anche per scambiare semplici chiacchiere. A lui importava davvero di Hyacinth, nonostante lo avesse sempre nascosto.
Le sue visite si alternavano con quelle di Tom, il quale, l'assillava con lo studio metodico. Il motivo per cui lo facesse rimaneva un mistero; forse aveva dovuto trovare un pretesto per starle accanto, senza coinvolgere pensieri inappropriati. Tuttavia, sembrava che ogni tanto perdesse la ragione e finiva per agire assecondando gli impulsi emotivi. Per quanto gli costasse ammetterlo, era ancora molto giovane e inesperto. A sedici anni poteva già essersi spinto oltre le leggi della Magia, pianificato il suo futuro bramando l'immortalità. Eppure, la sua inesperienza era dovuta a ben altro. Anelava alla conquista del "proibito", al sentirsi appagato tramite il piacere carnale.
Non capiva cosa stesse cambiando in lui e soprattutto perché. Ma era quasi certo, che tutto era iniziato da quando aveva incontrato la ragazza vestita d'argento quella sera.«Pensavo fossi pronta.»
Hyacinth scattò sull'attenti e il suo sguardo smarrito si focalizzò su Tom. Aveva la mascella contratta, la postura rigida. Le parlava sempre con quel tono autorevole, privo di tatto.
«Lo sono.» Mentì. «Ma questa dannata cravatta...»Tom si rese conto di aver accorciato le distanze, solo quando si trovò ad un passo da lei. L'aveva vista cercare i suoi occhi, come se sperasse di trovare in lui il conforto e la protezione che non poteva darle.
Egli prese un sospiro e iniziò ad armeggiare con la sua cravatta.
In amore le persone sono abituate a cercare la chimica, ma Tom e Hyacinth avevano trovato l'alchimia. In altre parole sperimentavano e creavano nuovi modi di amare. I chimici amano per necessità, gli alchimisti per scelta. Anche se, nel loro caso, non ne erano del tutto consapevoli.Hyacinth poteva sentire le sue nocche solleticarle il mento. Fu percorsa da un brivido, avvertendo il suo corpo acclamare molto di più.
Distolse lo sguardo, avvampando. Per camuffare l'imbarazzo, decise di interrompere quel silenzio prolungato. «Sei molto abile con il nodo alla cravatta. Chi te lo ha insegnato?» Glielo aveva domandando con innocenza, senza pensare che una domanda del genere, potesse alludere ad una figura paterna.Tom si irrigidì, dando un ultimo strattone al nodo. «Nessuno. L'ho imparato da solo.» Aveva risposto con asprezza, quasi a volerla rimproverare.
«Oh. C-Comunque, ti ringrazio.» Si alzò, allontanandosi da lui per prendere la vecchia tracolla. «È che sono nervosa... Credimi, se potessi, me ne andrei via.» Poi abbassò improvvisamente il tono della voce, nonostante fossero soli. «So che non dovrei dirlo, ma tornerei volentieri in orfanotrofio.
Credevo che nessun posto sarebbe stato peggio di quello, ma evidentemente mi sbagliavo.» Pensò alla scuola, ai compagni Serpeverde così meschini. Alla compassione degli adulti e al fatto che evitassero di indagare oltre. Magari temevano di scoprire verità nascoste che avrebbero messo in cattiva luce Hogwarts.Nella testa di Tom la parola "orfanotrofio" fece eco.
Anche se lui lo sapeva già. Aveva intuito che la ragazza senza cognome doveva essere per forza un'orfana. Anche se alla fine si era scoperto chi fosse suo padre, c'erano ancora troppe cose da sapere. E chissà se avesse voluto andare fino in fondo.
Lui lo aveva fatto e adesso sapeva perfettamente chi fosse.
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The Night We Met - Tom Marvolo Riddle
FanfictionDietro una persona silenziosa, molto spesso, si celano misteri e segreti inconfessabili. Hyacinth è un'orfana dalla timida presenza, si nasconde nell'indifferenza degli altri e reprime le sue sofferenze dentro di sé. Non ha alcun motivo di sperare...