11: Amore a senso unico.

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Suddenly, he felt that the world had no place for him, despite how large it was.
墨香铜臭, 魔道祖师 [Mó Dào Zǔ Shī]

C'era una rabbia in lui, un furore che gli ribolliva dentro da anni. Seviziare, manipolare, uccidere. Nella sua mente non ci sarebbe mai stato spazio per altro.
Forse aveva qualcosa che non andava, forse era malato. La signora Cole non mancava mai di dirgli che sarebbe dovuto finire in un manicomio e gli altri bambini incalzavano dandogli dello "psicopatico".
Tutti erano abituati a sparare sentenze su di lui, credendo di conoscerlo. Ma la verità era che nessuno sapeva un bel niente di Tom. Nessuno poteva conoscerlo più di sé stesso. Ciò nonostante, non era in grado di riconoscere quel turbine di emozioni che mulinavano dentro di lui. E questo lo terrorizzava.
Pensava di salvaguardare il proprio bene, mettendolo prima di ogni altra cosa. Come se niente fosse più importante o meritasse la sua attenzione. Eppure non aveva resistito. Non era riuscito a controllarsi quando aveva visto cosa le stavano facendo.

Hyacinth aveva trovato la forza di alzarsi, nonostante lo shock e il dolore alle braccia. Lucretia era più importante, doveva portarla via prima che diventasse vittima della furia di Tom.
Le si avvicinò facendole avvolgere il braccio attorno al suo collo e cercando di sostenerla saldamente.

Lucretia emise un lamento, probabilmente le doleva la testa. «Mi sento come se mi avessero chiusa in una lavatrice...» Gemette, afflosciandosi. Per fortuna Hyacinth fece ricorso a tutta la sua forza per non farla cadere.

Tom sfogò la sua collera su Nott e Rosier, mentre per Mulciber aveva in serbo qualcosa di raccapricciante.
Hyacinth sapeva che non era saggio lasciare che li torturasse anche se, a dirla tutta, se lo meritavano. «Tom...» Lo chiamò con un filo di voce.

«Zitta.» Le rispose burbero. «E vattene.»
C'era qualcosa, in quel suo modo di dare ordini, che era eccitante. Aveva un tale potere.
Le persone si sentivano obbligate a ubbidirgli senza la minima protesta.
Farebbero qualunque cosa lui chieda.

Tuttavia, «M-Ma...»

«Adesso.» Il tono austero di Tom sembrava risuonare nelle orecchie di Hyacinth come una minaccia di morte.

«Ragiona, ti prego.» Disse, cercando di misurare bene le parole. «Se fai loro del male, potresti finire nei guai.»

Lui non rispose ma mantenne il contatto visivo su Nott e Rosier, tenendoli sospesi per la gola. Erano diventati lividi in volto, segno che stavano per collassare per asfissia.
Sciocchezze. Aveva il monopolio su tutto il corpo insegnanti, compreso quel sempliciotto del preside Dippet. Nessuno avrebbe osato bandirlo da Hogwarts e nemmeno punirlo. «Ti ho detto di...»

«Ad un certo punto ho iniziato a pensare che il mondo fosse diventato minuscolo e il solo pensiero di doverlo condividere con altri esseri umani mi angosciava. Perché avevo smesso di credere nel prossimo, ed ero stanca di rimanere delusa ogni volta che mi trovavo di fronte a tanta ignoranza e soprattutto superficialità. Non ho mai sentito il bisogno di legarmi emotivamente a qualcuno... Prima di incontrare te.» Per un attimo si dimenticò che non c'erano soltanto loro due. «So che ti potrò sembrare un egoista o un'egocentrica quando dico che ho bisogno di te. Non deve sembrare una richiesta e neppure un obbligo...» Gli sorrise dolcemente, gli occhi brillavano di una luce diversa. «Ma è solo ciò che sento. Non m'importa se per te non è lo stesso.» Perché amare a senso unico è sempre meglio che non amare affatto.

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«Uuugggghhhh....»

The Night We Met - Tom Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora