Questo è il primo viaggio della mia vita e sono emozionatissima. La compagnia per la quale lavoro sta per concludere un contratto molto importante ed esclusivo con una società thailandese che si occupa di artefatti e adesso il mio capo, io ed altre colleghe stiamo andando a Bangkok per sistemare gli ultimi dettagli.
Lavoro per una società di import-export italiana che si occupa di arte e manufatti con sede a Los Angeles. Questo lavoro è da sempre il sogno della mia vita e ho faticato molto per ottenerlo. Mi sono trasferita a Los Angeles quando avevo più o meno ventun anni e ne sono ormai passati nove da quando lavoro per la mia compagnia. La mia famiglia mi ha sempre sostenuta nonostante le tante difficoltà. Loro sono rimasti ad abitare in Italia, ma vado a casa ogni volta che ne ho la possibilità.
Quando sento annunciare l'arrivo del nostro volo, scatto in piedi.
«È il nostro!» Sono molto carica per questo viaggio. Se tralascio quello che ho fatto all'inizio per venire in America, questo è il mio primo e vero viaggio d'affari.
Simona, il mio capo, sembra entusiasta tanto quanto me.
«Sembri una ragazzina in gita scolastica, lo sai?»
Le colleghe ridacchiano per la sua battuta.
«Che ci posso fare? Ti rendi conto che stiamo per andare in Thailandia?»
«Lo so, fidati... Faccio fatica a crederci anche io. Questo è un affare molto importante e se riusciamo a concludere l'accordo come stabilito, la nostra società farà un grande passo avanti e potremmo concorrere per diventare i leader del nostro settore.»
La società, quando è nata, era poco più che niente, ma con il passare del tempo si è ingrandita sempre di più fino a diventare famosa e di rilievo. È nata a Roma e deve la sua fortuna al nonno di Simona. Lui era un ricco ereditiere e poco prima di morire avviò la società e poi lasciò tutto nelle mani di sua suo figlio e sua nipote, ovvero Simona. Quando ho iniziato a lavorare per lei, svolgevo faccende di poco conto come fare fotocopie, preparare il caffè e stilare rapporti. Con il tempo ho dimostrato di saperci fare e alla fine sono diventata una consulente. Trovo clienti, cerco di tenermeli ben stretti e, se serve, divento un mastino. Fortunatamente la mia parlantina mi è di aiuto.
Dopo aver passato tutti i controlli, saliamo finalmente sull'aereo. Mi sistemo sul sedile proprio vicino al finestrino e scatto qualche foto come ricordo.
Simona si siede proprio vicino a me.
«Vogliamo rivedere la strategia?» Mi chiede aprendo un paio di fascicoli.
«Ti sei realmente portata i documenti sull'aereo? Poi sarei io quella ansiosa.»
Simona sogghigna e mi passa alcuni fogli.
«È una cosa grossa questa, Luna.»
«Lo so, lo so. Conosco bene le implicazioni se falliamo, ma abbiamo un ottimo piano e tecnicamente andiamo lì solo per una firma. È già tutto stabilito.»
Simona non sembra molto convinta.
«So perfettamente che hai ragione, ma sai come vanno queste cose. Finché non vedrò la firma sul contratto, non riposerò tranquilla.»
Prendo dalle sue mani gli altri fogli ed inizio ad ispezionarli. I documenti sembrano essere tutti in ordine, così come i preventivi già pattuiti con i nostri acquirenti.
Importiamo ed esportiamo praticamente di tutto e in questo caso particolare, stiamo lavorando per importare una serie di reliquie. Il museo di Los Angeles ci ha ingaggiati per fare da mediatori.
«Mi sembra che sia tutto in ordine. Qui però non vedo i documenti riguardanti il pagamento.»
«Quelli sono chiusi in valigia. Sono troppo importanti per portarli in giro.»
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Fino all'ultimo battito
ChickLitLuna ha finalmente raggiunto il suo traguardo; è diventata una delle migliori mediatrici della sua compagnia e i successi stanno cominciando ad arrivare dopo tanti anni di sacrifici e privazioni. Ora che c'è di mezzo un grosso affare, dovrà volare...