7 - Luna

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È finalmente arrivato il giorno dell'asta e devo ammettere di essere su di giri. Tornare anche solo per una serata a essere ciò che sono veramente, mi fa rigenerare di linfa vitale. Adoro il mio lavoro e soprattutto adoro farlo bene. Sono già vestita per l'occasione. Ho indossato un tailleur pantalone a sigaretta e la giacca che si abbina perfettamente al mio incarnato chiaro, mi fascia in tutti i punti giusti. Mi guardo allo specchio e mi vedo sexy più che mai. Devo fare di tutto per accontentare Vegas perché forse, con questo piccolo lavoro, riuscirò ad avvicinarlo ancora di più.

Esco dalla mia camera e vedo che Vegas non è nella sua, né tantomeno in cucina. Mi incammino per il lungo corridoio illuminato sempre da luci fioche e minacciose e alla fine arrivo alla vetrata che dà sul giardino. Jom è proprio lì fuori ad aspettarmi.

«Se è pronta, signorina Vinci, la accompagno dal signor Vegas.»

Annuisco alla guardia del corpo e, tenendo ben saldo il mio tablet, la seguo con passi sicuri e felini. Vicino alla berlina nera ci sono altre due guardie del corpo. Una di loro mi apre la portiera dell'auto e una volta entrata, un'altra si siede proprio accanto a me sul sedile posteriore. Jom si posiziona sul sedile passeggero mentre controlla con molta attenzione il percorso da fare.

«Posso chiedere come mai questa rigidità oggi?» Chiedo al capo delle guardie del corpo di Vegas.

«Non c'è nulla di cui si debba preoccupare, signorina. Queste sono le normali procedure.»

Vorrei tanto rispondergli che è la prima volta che le vedo comportarsi in questo modo, ma mi trattengo perché non voglio guai.

Arrivati finalmente al casinò, due uomini aprono le portiere dell'auto e mi scortano diligentemente all'interno dell'edificio. Anche se è pomeriggio, ci sono già parecchie persone che fanno le loro puntate e scommettono chissà che cosa. Adesso che cammino tra questi corridoi non più come una prigioniera, ma come qualcos'altro a cui non so nemmeno dare un nome, riesco a vedere questo posto in maniera diversa. Mi metto a pensare a tante cose, ma proprio quando sto per arrivare al punto focale, arriviamo davanti l'ufficio del mio rapitore.

Busso e attendo pazientemente che mi facciano entrare e non devo attendere molto perché la voce di Vegas che mi incita ad entrare, arriva velocemente alle mie orecchie.

Ci sono parecchi uomini qui dentro e capisco che la riunione è al completo non appena entra anche Jom.

«Siediti, Luna.» Vegas mi indica con il braccio una poltrona vuota. La sua espressione è parecchio seria e non riesco a capire il motivo di tutto questo trambusto. Fino a ieri non voleva nemmeno partecipare a quest'asta; da quando ho pronunciato il nome del nostro avversario di stasera, è cambiato qualcosa. Sono piuttosto brava a riconoscere quando qualcuno attira l'attenzione di qualcun altro. E sono estremamente sicura che Michail Kozlov abbia tirato l'attenzione di Vegas. Il motivo non mi è ancora chiaro, ma è qualcosa su cui ho intenzione di indagare.

Dopo che Vegas si sistema sulla sua scrivania, la sua voce si fa grave e la sua espressione molto seria.

«È proprio vero che le occasioni vanno prese al volo.» Dice incrociando le mani. «Questa sera ci si presenta un'occasione che non possiamo di certo sprecare. Il capo della Bratva è nel nostro territorio e si è presentato a casa nostra senza invito. La mafia thailandese e quella russa sono nemiche e lo sono diventate nel momento in cui ci siamo alleati con Hiroto Tanaka. Kozlov è qui e a quanto pare non voleva essere scoperto. Non ho idea del perché sia interessato a partecipare a quest'asta, ma è la serata ideale per scoprirlo.»

Jom si fa avanti e mostra al suo capo qualcosa sul tablet. «Abbiamo coperto ogni punto cieco. Non c'è un angolo che non sia visibile dalle nostre telecamere. Abbiamo il completo controllo delle entrate e delle uscite; perciò, nessuno può entrare o andarsene senza il nostro permesso. Ho già posizionato due dei nostri all'ingresso principale e saranno addetti al controllo iniziale.»

Fino all'ultimo battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora