Fino all'ultimo battito

25 - Vegas

Mi è bastato sentire la voce di Alyssa per fissare lo sguardo verso l'apertura della grotta cercandola dietro la figura prorompente della compagna di Hiroto.
Anche lei sente l'urgenza di cercarmi e non le serve molto per trovarmi dal momento che sono un pezzo di carne maciullata appoggiata alla parete della fredda roccia.

Luna si avvicina verso di me con grandi falcate. I suoi occhi sono velati da lacrime che sono certo tratterrà.
«Vegas...» La sua voce è rotta e nel pronunciare il mio nome c'è tutta la tensione accumulata fino ad adesso.
«Va tutto bene.» Le afferro una mano e la stringo come se non volessi più lasciarla andare.

Qualche secondo più tardi vedo avvicinarsi uno dei miei uomini, una delle guardie più giovani. Jom si avvicina al ragazzo e gli dà delle pacche sulle spalle.
«Stai bene, Nukea?» Gli chiede Jom cercando potenziali ferite.
«Sto bene, ma gli altri... Sono tutti morti.»
Quindi siamo gli unici superstiti.

Questo pensiero mi rattrista perché so di aver perso molte guardie valide. Uomini che mi avevano giurato fedeltà e che erano disposti a tutto per me e la mia causa.

Piangerò per loro e una volta tornato a casa, porterò i miei omaggi alle loro tombe e alle loro famiglie.
Sapere che Luna è sana e salva mi dà forza. La consapevolezza di essere tutti qui insieme mi permette di respirare regolarmente anche se il pensiero di ciò che potrebbe succederci continua a bussare nella mia mente.

Torno a guardare il capo delle mie guardie del corpo. «Quanto è brutta la situazione?» Ho bisogno di lucidità e in questo momento solo l'esperienza di Jom può darmela.
«Quattro uomini, due donne e un disabile. Due su sette feriti gravemente. L'aereo è precipitato in un punto estremamente isolato e la nostra unica possibilità è avvicinarci quanto più possibile ad un villaggio. Lì, possiamo sperare di trovare un telefono e contattare i rinforzi, ma ogni linea sarà controllata dai soldati. Le probabilità di essere scoperti sono molto alte. Quelle di essere uccisi, ancora di più.»
«Mamma mia... Potevi anche essere meno dettagliato.» Hiroto lo guarda con aria quasi schifata mentre abbraccia Alyssa.
«Lo sappiamo tutti che moriremo, ma non c'è bisogno di ripeterlo ogni volta.» Adesso che si è ricongiunto con la sua dolce metà è tornato quello di prima.

Scuoto la testa cercando di scacciare via il pensiero di una nostra dipartita. Devo riuscire a mettermi in contatto con il generale Lee. Lui può essere la nostra sola e unica fonte di salvezza.

Dividerci significherebbe sentenziare la nostra morte, ma indubbiamente sia io che Hiroto rallenteremo il gruppo. Per non parlare poi di Black. Non posso nemmeno lasciare da sola Luna. Gli unici che al momento possono davvero fare qualcosa sono Jom e Nukea; il maestro e l'allievo.

«Quanto è messa male la tua gamba?» Chiedo al giapponese anche se conosco già la risposta.
«È rotta.» Risponde come se non sentisse dolore.
Non si sofferma a pensarci più di tanto, anche perché da quando è di nuovo con Alyssa, sembra che il suo dolore sia svanito nel nulla.

Hiroto di sicuro non può permettersi di affrontare un lungo viaggio e io non sono messo meglio. Anche se Jom ha cauterizzato la ferita, dovrei accertarmi di non avere emorragie interne in corso.

Torno a guardare il mio braccio destro. «Trova il villaggio più vicino e cerca di sondare il terreno. Porta Nukea con te. Per nessun motivo al mondo dovete ingaggiare un conflitto a fuoco. I coreani non devono assolutamente scoprirvi o per voi sarà game over. È chiaro?»
«Sì, signore!»
Jom non perde tempo ed esegue immediatamente il mio ordine seguito dal giovane apprendista.
«Vegas, lo sai che finirà male, vero?» Luna si siede accanto a me, spalla contro spalla.
«Non hai fiducia in me, come sempre.» Cerco di sembrare indifferente alla sua constatazione, anche se le sue parole hanno un peso enorme.
«Sono felice di sapere che sei vivo.» Le sue parole sono un sussurro appena. Non so se le abbia dette in questo modo per non farsi sentire dagli altri, ma in qualche modo mi toccano nel profondo.