Cammino lungo la selvaggia vegetazione illuminata solo dalle prime luci dell'alba e Luna tiene il passo fissando dritta davanti a sé.
«Allora... ti va di parlare di quello che sta succedendo?» Immagino che tutta questa situazione stia facendo scoppiare la testa di Luna e forse parlare con qualcuno potrebbe aiutarla a rilassarsi. Per quanto sia possibile, ovviamente.
«Non particolarmente.» Mi risponde lei. «Parlerei volentieri di altro.»
Rallento un po' il passo. «Mmm... vuoi parlare di quello che sta succedendo tra te e Vegas?»
Luna si blocca e capisco di aver fatto centro.
«Non succede nulla tra di noi.» La risposta è veloce, ma la voce non mi inganna.
«Posso capirti, sai?» Riprendo a camminare perché non possiamo perdere troppo tempo. «La mia vita non è stata semplice e innamorarmi di Hiroto non ha fatto altro che complicarla, ma sono felice. Lo sono come non lo sono mai stata. Non tutti i mali vengono per nuocere.»
I passi di Luna sono lunghi e decisi. «Paragoni Vegas ad un male?
«No, tu lo fai.» Le rispondo onestamente ed è ora che finalmente volge lo sguardo verso di me. «So perfettamente come ti senti. Tu sei una persona onesta e la vita che stai conducendo con lui ora ti sta portando da tutt'altra parte.»
«Se vogliamo essere del tutto onesti, non sto conducendo nessuna vita con lui. Tutto ciò mi è stato imposto. Mi ha rapita e fatto di me prima una serva, poi un'assistente e ora...» Allarga le braccia e indica ciò che ci circonda.
«Gli sguardi che vi scambiate dicono altro.» Sposto un grosso cespuglio e faccio passare entrambe. Non manca molto, ma è bene essere prudenti.
«Non c'è nulla tra noi, Alyssa.»
«Va bene se non ne vuoi parlare, ma non mentire a te stessa.» Decido di non farle più domande perché non mi va di infastidirla ulteriormente.
Camminiamo per una buona mezz'oretta e l'ansia e la paura cominciano a farsi strada dentro di me. Possiamo realmente farcela? È una domanda alla quale ho paura di rispondere.
Luna sembra piuttosto calma e devo ammettere che tutto ciò mi sorprende visto che non appartiene a questo mondo. È una persona "comune" e tutto questo per lei dovrebbe essere solo ed esclusivamente un incubo.
«Ti ammiro, sai?» Le dico con sincerità. «Riesci a mantenere la calma in una situazione del genere. Non è da tutti. Ma non mi stupisce in realtà; Vegas non ti avrebbe scelta altrimenti.»
Luna si volta verso di me e mi sorride. «Nel mio lavoro occorrono sangue freddo e lucidità. Devo essere in grado di prendere decisioni rapidamente perché una scelta sbagliata potrebbe far perdere alla mia compagnia tanti soldi. Con questo non voglio dire di essere completamente a mio agio, ma riesco a mascherarlo molto bene.»
«Mascheri tante cose allora.» Ammetto che la mia affermazione suoni molto come una frecciatina, ma non lo faccio con cattiveria.
«Perché sei così curiosa del mio rapporto con Vegas? Hai già la tua vita abbastanza complicata a cui pensare, non penso ti serva intrometterti nella mia.» Luna sta tirando fuori gli artigli. Bene, sarà tutto più divertente adesso.
«Puoi dirlo forte.» Le rispondo con un leggero ghigno stampato in faccia. «La mia vita è tutt'altro che semplice, però un po' di gossip tra ragazze non guasta mai.»
Le appoggio una mano sulla spalla. «Non è facile essere nella situazione in cui ti trovi adesso e so quanto può essere dura non avere nessuno con cui parlare. Vorrei solo poterti essere di aiuto. Avrei voluto avere qualcuno con cui parlare durante il periodo più buio della mia vita.»
«Vegas ed io...» Interrompo bruscamente Luna quando sento rumori di rami spezzati non così distanti da noi. Le faccio cenno di stare in silenzio e ci accucciamo dietro un enorme cespuglio.
Sporgo leggermente la testa e vedo un gruppo di soldati con i fucili in mano setacciare il territorio circostante.
«Merda...»
«Quanti sono?» Mi chiede Luna che si fa sempre più piccola vicino a me.
Mi rifaccio e ne conto sette. Troppi per noi. Cerco di schiarirmi le idee. Affrontarli è fuori discussione. Fare le finte tonte nella situazione in cui siamo lo è altrettanto.
Se fingessimo di essere delle turiste disperse, potremmo avere una possibilità ma dovremmo spiegare troppe cose. Prima fra tutte, il perché non abbiamo ancora dato l'S.O.S.
Parlano in coreano e per questo non capiscono nulla di ciò che dicono; l'unica cosa che so è che si stanno dirigendo proprio verso di noi e se non ce ne usciamo con qualcosa entro venti secondi, ci prenderanno.
«Alyssa, che facciamo?» Anche se sta sussurrando, la voce di Luna è un'ottava sopra del normale.
Dieci secondi.
«Alyssa!»
Per la prima volta in vita mia, non so cosa fare. Questo non è un nemico comune e non sono certa di potermela cavare questa volta.
Cinque secondi.
«Forza Alyssa!»
«누구세요?»
I fucili puntati sulle nostre fronti sono il preludio di un'indicibile sofferenza.
Non ho idea di cosa abbiano detto.
L'unica cosa che so è che implorare non servirà a niente questa volta.
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Fino all'ultimo battito
ChickLitLuna ha finalmente raggiunto il suo traguardo; è diventata una delle migliori mediatrici della sua compagnia e i successi stanno cominciando ad arrivare dopo tanti anni di sacrifici e privazioni. Ora che c'è di mezzo un grosso affare, dovrà volare...