Oggi fa un caldo pazzesco e persino io che amo le alte temperature, soffro un po'. Cammino beatamente tra le strade della mia stupenda città incurante dei pericoli e di tutto il resto. Non ho una scorta con me; non la voglio e secondo mio fratello nemmeno me la merito. Sono il figlio bastardo di Decha Romsaiton. Mio padre comanda la più grande organizzazione criminale della Thailandia e io sono costretto ad essere il suo umile e fedele servitore. Mio fratello maggiore subisce un trattamento completamente diverso. Lui è il principe di casa e il futuro erede della nostra organizzazione. Mi odia e se potesse mi piazzerebbe un proiettile negli occhi. Sfortunatamente per lui e fortunatamente per me, non può farlo. Lui sarà anche il figlio legittimo di mio padre, nonché suo erede, ma sono io a fare tutti i lavori sporchi per la mia famiglia. Ho costantemente dovuto provare quanto valessi e quando finalmente mio padre si è reso conto delle mie abilità, ha deciso di allentare il guinzaglio. Adesso gestisco alcuni affari di famiglia e sono diventato il proprietario del più grande casinò di tutta la Thailandia. Ho costruito il Pentagon partendo da zero. Ho controllato personalmente i progetti con gli architetti e gli ingegneri; l'ho creato proprio come volevo io. Gli affari vanno alla grande e il mio locale è diventato tappa fissa per i turisti più ricchi.
In città la mia famiglia è temuta e rispettata, anche perché la governiamo da anni.
Proprio mentre passeggio, mi squilla il telefono. Rispondo senza nemmeno controllare il mittente.
«Com'è la situazione stasera?» Chiedo senza dire nient'altro.
«C'è molta affluenza soprattutto ai tavoli da poker, signore.» Quando sono assente in serate come queste, c'è un mio uomo di fiducia che vigila sulla situazione.
«Bene, sarò lì tra un quarto d'ora. Tieni d'occhio gli angoli VIP.» Chiudo la telefonata e continuo a camminare. Amo fare lunghe passeggiate e in generale adoro fare attività fisica. Vado a correre quasi tutte le mattine; tratto il mio corpo come un tempio ed evitare di prendere la macchina o la moto, è un impegno che mi sono imposto.
Come previsto, arrivo al Pentagon in orario. Non faccio la fila e supero tutte le persone in attesa di entrare. Salgo i dieci gradini che separano l'ingresso dalla strada e i miei uomini mi aprono la porta come se fossi un re.
Mi viene subito incontro quello che lui stesso ama definirsi "il mio assistente" e apre il suo tablet.
«Come può ben vedere i tavoli sono tutti occupati. L'andamento è piuttosto regolare, ma c'è qualcuno nella stanza rossa che sta vincendo un bel po' di soldi.»
Lawan mi segue fin dentro al mio studio. Mi siedo sulla mia immensa poltrona nera e apro i monitor delle telecamere di sorveglianza. Voglio proprio vedere chi è che sta vincendo.
Mi salta subito agli occhi una donna dai lunghi capelli biondi.
«È una straniera.» Commento ad alta voce.
Lawan non perde l'occasione di pavoneggiarsi. «Ho provveduto a fare un controllo su di lei, signore. Simona Mora, trentaquattro anni, nubile e di origini italo-americane. Lavora per una società di import-export chiamata Alimbra. Alloggia in una suite nell'hotel Starts.»
«Chi l'ha fatta entrare nella stanza rossa?» Chiedo continuando ad osservarla attraverso i monitor.
«Uno dei nostri ha detto che continuava a vincere e quindi ha pensato bene di portarla nella stanza rossa. Lei sembrava disposta a rilanciare sempre di più.»
Passo a guardare anche gli altri monitor e la situazione mi sembra piuttosto tranquilla.
Passano un paio di ore e quando sento bussare nuovamente alla porta, capisco che è quasi ora di chiusura.
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Fino all'ultimo battito
ChickLitLuna ha finalmente raggiunto il suo traguardo; è diventata una delle migliori mediatrici della sua compagnia e i successi stanno cominciando ad arrivare dopo tanti anni di sacrifici e privazioni. Ora che c'è di mezzo un grosso affare, dovrà volare...