16 - Vegas

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Hiroto ci ha interrotti un'altra volta sul più bello, ma questa volta per un buon motivo. Ivan Kozlov è morto. Asserire che si tratti di una morte naturale è opinabile. Non era di certo un ragazzino, ma era in ottima salute. Adesso il potere è tutto nelle mani dell'unico figlio rimasto in vita. Michail, secondo quanto riportano i giornali, ha ufficialmente stretto l'alleanza con la Corea del Sud e ciò significa che tanta brava gente della Thailandia rimarrà senza lavoro. La Corea ci ha chiuso i porti e se non trovo un modo per riaprirli, dovrò licenziare parecchie persone. Non appena metto piede nel mio studio, Lawan corre ad informarmi dell'arrivo di mio padre e di mio fratello.

«Sono arrivati senza preavviso, signore. Non ho potuto evitare di farli salire.»

«Dove sono adesso?» Mi chiedo non trovandoli nel mio studio.

«Hanno detto che si sarebbero sistemati nella sala riunioni.»

Sono sicuro che è un'idea di mio fratello. Che bastardo... Viene nella mia proprietà e pretende che sia io a spostarmi da lui. Sono sicuro che l'ha fatto apposta.

«Chiama Luna e dille di venire. Se mio padre è venuto qui per ciò che penso io, l'aiuto di Luna mi sarà molto utile.»

Lawan se ne va immediatamente mentre io vado alla scrivania per prendere alcuni incartamenti. Esco poi dal mio ufficio e mi dirigo verso la sala riunioni. È proprio in quel momento che vedo spuntare la testa di Luna fuori dal suo ufficio. Si guarda intorno, come per cercare il mio sguardo. È da stamattina che cerca di evitarmi a causa di quello che è successo. Se ci ripenso, mi eccito all'istante. Lei mi fa uno strano effetto. Sono stato con parecchie donne nella mia vita, eppure in lei noto un guizzo di follia che mai in nessuna avevo visto prima. A prima vista può sembrare una donna ordinaria e conoscendola più da vicino balza subito all'occhio il suo essere maniaca del controllo, eppure... Sotto quella scorza dura che la protegge da tutto e da tutti, si cela qualcos'altro. Qualcosa che al mio lato sadico piace da morire. Qualcosa che spaventa persino lei, tanto da ricacciarlo sempre indietro.

Il mio lato peggiore fiuta questa parte di lei e ogni volta che sono stato sul punto di scoprirlo, la sua mente ha ripreso le redini del corpo.

Quando si accorge della mia presenza, esce fuori cercando di non guardarmi mai negli occhi.

«Lawan ha detto che mi cercavi.»

«Sì, vieni con me. Quando saremo dentro non parlare a meno che non sia io a dirti di farlo.»

Non mi risponde, ma so che ha capito perfettamente.

Apro la porta della sala riunioni e trovo mio fratello stravaccato sulla poltrona a capotavola e fissa il vuoto come se ne fosse il padrone.

Mio padre, invece, è affacciato alla finestra con sguardo fisso verso l'orizzonte.

Mio fratello mi nota immediatamente. «Strano vederti al lavoro così presto; ti hanno forse buttato giù dal letto?»

«Strano vederti lavorare, ti hanno forse promesso un premio questa volta?»

«Non cominciate.» Mio padre blocca immediatamente il nostro botta e risposta. «Vieni, Vegas. Siediti.»

Mi accomodo e faccio un cenno a Luna di fare altrettanto.

«Questa è una riunione privata.» Inizia subito a dire Torn. «La tua segretaria può aspettare fuori.»

«Lei è esattamente dove deve essere, al contrario di te.»

«Pensi di avere qualche diritto su questo posto? Ricordati chi te l'ha dato.»

«Come potrei dimenticarlo se non perdi occasione di ricordarmelo. Ti brucia ancora che papà l'abbia dato a me, non è vero?»

«Vi prego, basta. Abbiamo una questione molto più urgente da affrontare. Avrai di certo saputo la notizia.» Mio padre sembra stanco oppure è semplicemente stressato per la situazione.

Fino all'ultimo battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora