15 - Luna

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Ciao a tutti readers! Scusate l'attesa ma mi sono beccata il covid. Sono stata malissimo e adesso sto cominciando a riprenderi, anche se sono comunque a letto con mal di gola e raffreddore. Scuate per l'attesa di questo capitolo, ma non ce la facevo veramente a scrivere. Un bacio a tutti e grazie sempre per il meraviglioso sostegno che mi date 😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘


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Apro gli occhi e la prima cosa che faccio è voltare lo sguardo e osservare la sveglia che segna le 3:30 di mattina.

Sospiro pesantemente e mi domando come abbia fatto a finire in una situazione del genere. Avevo tutto; avevo tutto ciò che una ragazza della mia età potesse mai desiderare: una bella casa, una famiglia che mi sostiene, il lavoro dei miei sogni e un futuro radioso davanti a me. Improvvisamente il mio castello di sabbia si è sgretolato sotto l'onda minacciosa di Vegas Romsaiton.

Se mai avrò l'occasione di rivedere Simona, le dirò chiaramente che razza di miserabile ella sia. La reputavo un'amica, eppure mi ha abbandonata senza pensarci due volte. Credevo che fossimo più di semplici colleghe e invece mi sbagliavo.

Mi faccio coraggio e mi trascino fuori dal letto. Non ho idea di cosa mi aspetti oggi, ma di sicuro non sarà nulla di buono. Ieri sera è cambiato qualcosa in Vegas. Nei suoi occhi non ho letto semplicemente odio e disgusto per lo zio, ma vero e proprio sguardo omicida. Gli occhi minacciosi che ho fissato ieri notte erano quelli di un killer; di un uomo che nella sua mente ha fatto una scelta. Quale essa sia, lo scopriremo molto presto.

Entro in bagno e mi faccio una doccia calda per rilassarmi. Non ci metto molto, ma il getto caldo mi fa sgombrare la mente per qualche minuto.

Quando torno in camera, sono completamente nuda e mi guardo allo specchio notando di aver perso peso nonostante stia mangiando praticamente di tutto. Probabilmente sarà dovuto allo stress e al tanto esercizio fisico causato alla smania di Vegas di non rimanere mai fermo.

Indosso dei semplici jeans e una maglietta bianca e poi esco dalla mia camera con l'intento di farmi un bel caffè.

Uscendo fisso la porta della stanza di Vegas e mi sembra che da essa provengano strani rumori... Che si stia già allenando?

Non mi fermo di certo a controllare e mi dirigo verso la cucina.

Entro con disinvoltura, ma la mia consapevolezza di essere da sola, visto l'orario, viene smontata dalla presenza di Hiroto. Se ne sta seduto sullo sgabello della cucina e fissa la tazza che ha davanti a sé. Il suo sguardo sembra essere perso nel vuoto e i suoi occhi a mandorla esprimono preoccupazione ed irrequietezza.

«Buongiorno.» Lo saluto cordialmente conoscendo la sua storia, soprattutto il suo passato.

Hiroto si volta di scatto e dal suo sguardo sorpreso deduco che non si fosse accorto della mia presenza. «Buongiorno. Come mai sei già sveglia a quest'ora?»

«Avevo difficoltà a dormire e tu?»

Hiroto torna a guardare la sua tazza e poi mi sorride.

«C'è qualcosa che ti preoccupa?» Gli chiedo avvicinandomi con discrezione.

«La situazione mia e di Alyssa è precaria. Temo solo che il Tavolo possa già essere a conoscenza della nostra presenza.»

Sinceramente non so cosa rispondergli. Non vorrei di certo essere nella loro situazione.

«E invece qual è la tua scusa per essere seduta qui con me alle 4:00 di mattina?» Mi chiede cambiando discorso.

«Tu hai le tue preoccupazioni e io ho le mie.»

Fino all'ultimo battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora