9 - Luna

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Non posso credere di essere seduta nell'aereo privato di Vegas. Ci stiamo veramente dirigendo in Italia. Siamo seduti uno di fronte all'altra e mentre io osservo le nuvole che assomigliano vagamente a dello zucchero filato, lui è intento a studiare qualcosa sul tablet.

«Sembri molto preso da ciò che stai leggendo. Posso sapere cos'è?»

Afferra il calice pieno di champagne dal tavolino accanto a lui e poi mi passa il tablet.

«Sto cercando di capire perché Kozlov era così interessato a quell'opera. Ha preferito che io facessi rapporto al Tavolo piuttosto che dirmi la verità. Questo non fa altro che creare dei sospetti ancor più grandi. Ho cercato su Internet, ma tutto quello che ho trovato è semplicemente la storia di quel periodo. Tu sai qualcosa di più di me?»

«Questo vaso è stato realizzato nel periodo medio della dinastia Joseon, la quale ha vissuto parecchie lotte di potere tra le fazioni politiche che hanno indebolito il paese; inoltre, ci sono state parecchie invasioni da parte del Giappone e dei Manciù che sono stati quasi in grado di rovesciare la dinastia. Il potere si è alternato per parecchi anni tra le fazioni che venivano accusate di tradimento e sanguinose epurazioni. Da qui in poi è cominciato un ciclo di vendetta che non è più finito. Si dice che questo vaso sia stato commissionato da Jeong Cheol, il capo della fazione occidentale che doveva combattere contro i pirati del mare. I libri di storia dicono che lo abbia commissionato per sua moglie, ma la leggenda sulla magia di quel vaso risale a molti anni dopo la sua creazione. Nel 1904 viene firmato il trattato di protezione tra la Corea e il Giappone e poco tempo più tardi un secondo trattato nel 1905 porrà fine alla guerra russo- giapponese. La leggenda narra che questo trattato fu possibile solo grazie alla magia scaturita dall'apertura di questo vaso. Grazie ad essa il Giappone riuscì a consolidare il suo potere e la sua influenza sulla Corea. Da quel momento la Russia perse sempre più potere e predominio su tutte quelle zone e si dice che, se mai i russi fossero stati in grado di recuperare il vaso, sarebbero riusciti a riottenere il loro grande potere.»

Vegas mi guarda come se ciò che avessi appena detto fosse uscito da un libro per bambini.

«Non guardarmi così! Volevi sapere del vaso? Ora lo sai. Questo è ciò che dice la leggenda; per quanto riguarda il vaso in sé e per sé, è fatto con un materiale molto pregiato e le incisioni su di esso sono molto precise e create da mani molto esperte. Il colore con il quale è dipinto il drago blu, ed è stato creato utilizzando solo elementi presenti in natura ed è l'unico vaso giunto a noi fino ad ora che presenta quelle caratteristiche. È per così dire un pezzo unico e raro; unico superstite di quel periodo. A causa delle guerre, molte opere d'arte sono andate perdute.»

«La vera domanda è perché mai Kozlov era interessato a questo vaso al punto da rischiare la testa.»

«Non so rispondere a questa domanda, ma sono certa che troveremo la risposta. Adesso sono io a farti una domanda... stiamo veramente andando a Roma?»

«Ti sei comportata bene e hai fatto il tuo lavoro in maniera impeccabile. Questo è il premio che ti sei meritata. Passerai una giornata intera con la tua famiglia e poi torneremo al lavoro. Ovviamente so che terrai la bocca chiusa su tutto il resto.»

«Sarà una sorpresa per loro vedermi lì. Cosa dovrei dirgli?»

«Dì loro che sei in vacanza.»

Quando atterriamo all'aeroporto di Fiumicino, mi sembra di respirare aria di casa. Era un po' che non tornavo a Roma. La calca di gente all'aeroporto mi ricorda vagamente il mio primo viaggio per andare in America. Vegas è proprio dietro di me e quando in lontananza vedo un uomo appoggiato ad una berlina nera farci un cenno con la mano, capisco che è il nostro autista.

Fino all'ultimo battitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora