Sono un po' di giorni che vedo mia figlia strana, mangia sempre meno e la cosa mi inizia a preoccupare sempre di più, non vorrei che ricadesse in quella brutta bestia in cui era capitata
E poi è sempre nervosa, vorrei capire cosa le sta succedendo, però con me non parla... E dopo quello che le ho fatto passare è comprensibile, però voglio veramente aiutarla, non deve essere un bel periodo che sta passando
"Papà io esco, vado da Emma a studiare"
Si oggi sono a casa, o meglio, sto lavorando, ma sono riuscito a portarmi il lavoro a casa
"Bella, bella, aspetta"
Mi alzo dalla sedia per andarle in contro, visto che con lo zaino in spalle, si stava avviando verso la porta
"Si?"
"Senti volevo chiederti... È un po' che non usciamo soli, io e te... Volevo chiederti se stasera ti andava di... Di andare a cena da qualche parte... Oggi Delia non c'è, e sai che non me la cavo in cucina... Ti va?"
"Mh... va bene, dove mi porti?"
"C'è un ristorantino carino non troppo lontano da qui, ci andavo sempre con mamma, a lei piaceva tantissimo, penso piacerà anche a te"
Lei mi abbozza un sorriso e mi annusice, mi rendo conto di quanto sia ancora 'piccola' quando fa queste espressioni diventa di una tenerezza unica
"Allora non tornare troppo tardi, così per 20:30 usciamo, si?"
"Va bene... Allora ci vediamo dopo, ciao papà"
Mi fa un cenno con la mano che ricambio e poi la vedo uscire dalla porta, facendomi rimanere solo in casa negli istanti successivi, sono felice che sta sera passerò un po' di tempo con lei, voglio chiederle tantissime cose, perché purtroppo, nonostante viviamo nella stessa casa, non so nulla di lei, e questo è solo colpa mia
Torno a lavorare e riesco ad andare abbastanza avanti, passo almeno due ore davanti al computer e devo dire che, a discapito di ogni aspettativa, anche lavorando da casa riesco ad essere produttivo... continuo ad esaminare l'ultimo caso della giornata, ma continuo a pensare al fatto che sono solo a casa... Sono tentato di fare una cosa, ma non so quanto possa essere efficace, ma se lei non mi parla, da qualche punto dovrò pur partire
Nonostante non l'abbia mai fatto, decido di andare in camera di mia figlia, è sempre così ordianata, non so da chi abbia preso, sicuramente non da me visto che quando non si tratta di lavoro, sono il distiridne in persona
Ho una vocina che mi dice di uscire, ma la mia voglia di volerla aiutare è troppo forte e quindi, nonostante vada contro alle mie tendenze, mi metto a guardare in giro, nella speranza di trovare qualcosa che possa aiutarmi a capire cos'abbia bella
Sono quasi arreso, quando mi metto a guardare nell'ultimo posto che mi mancava, la sua libreria, inizio a guardare tra i suoi libri e quaderni di scuola, che devo dire essere tutti belli ordinati
Apro ancora un quaderno, era sotto una mole consistente di altri libri e quaderni, e dentro di esso, ci trovo un figlio bianco, lo prendo, lo giro nelle mani, ed il mio cuore perde un battito
È un disegno, fatto da una bambina, che si è firmata, con la scrittura tipica dei bambini
Evelyn Styles... Ed io questo nome lo conosco, ma la domanda è, come fa ad avercelo lei, com'è possibile che si conoscono se lei ed Harry si sono conosciuti due settimane fa
Poi mi torna un flashback... Quando Harry ha portato sua figlia a lavoro, e la bambina ha detto che aveva fatto un disegno... Con Bella...
Collego tutto, non posso credere che mi abbiano mentito per tutto questo tempo!
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Reality [Larry Stylinson]
FanfictionBella desiderava rivedere il suo papà felice, erano anni che avevano perso il loro bellissimo rapporto, e questo faceva soffrire la ragazza più di ogni altra cosa Voleva riavere il suo papà, così come l'aveva conosciuto, il padre che non metteva mai...