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Sono un paio di giorni che mi sembra di aver ritrovato la luce, la stessa di cui mio padre parlava l'altra sera, quando è arrivato in fretta e furia per riabbracciarmi

È stato un momento che non dimenticherò mai, dopo anni sono riuscita di nuovo a riprovare quelle braccia, dalle quali non avrei mai voluto staccarmi, finalmente ho rittovato il mio papà, appena c'è stato di nuovo un contatto tra di noi ho capito quanto realmente mi fosse mancato e quanta fatica avessi fatto in queste settimane e tenerlo lontano da me

Oggi però non riesco a mangiare, è un giorno orribile, nonostante tutto sembri tornare in superfice, ma come ogni anno, questo giorno è destinato ad arrivare, a riaprire quella ferita che non si è mai richiusa completamente, se non con un leggero strato vulnerabile, proprio come me oggi

"bella forza, il piatto non è pulito"

"Ada ti prego, oggi non ho proprio fame, non riesco a buttare giù niente"

"Proprio per questo ti devi sforzare tesoro... Coraggio è solo un po' di pasta" Ada si allontana avvicinandomi il piatto che avevo spostato da davanti a me, oggi anche solo l'odore mi dà fastidio... Sono una delle poche rimaste in sala, serena è riuscita a finire tutto ed l'hanno fatta tornata in stanza, nonostante volesse rimanere qui con me a darmi supporto... Sono molto felice per lei, stiamo cercando di affrontare questa cosa insieme, in due è più facile

Fisso quel piatto di pasta che mi sembra sempre più pieno, impugno la forchetta e tiro su un rigatone al sugo, la avvicino lentamente alla bocca, sento la mia mano tremare un po' e un'ansia impossessarsi di me, ci provo ma ho troppa paura, rinuncio nel mio intento, ripongo tutto nel piatto e lo copro con un altro piattino presente sempre sul tavolo "Basta non ci riesco"

Sapendo che probabilmente mi verranno a cercare visto che il piatto è ancora pieno, faccio per alzarmi ma una voce che arriva dritta alle mie spalle mi fa voltare incredula "non è da te arrenderti"
e riconoscerei quella voce tra un milione nonostante siano settimane che non lo sento

"Harry" lo vedo dopo tanto tempo, e per un attimo sono confusa, cosa ci fa qui, dovrebbe odiarmi per quello che gli avevo detto al telefono

"Ciao bella" si avvicina lentamente a me mentre io mi risiedo al mio posto vedendolo avanzare "Sei stata così forte da riuscire a fronteggiare tuo padre che sono sicuro che riuscirai anche ad affrontare un piatto di pasta"

Si viene a sedere affianco a me mentre io non lo sguardo, fisso solo il piatto coperto che in questo momento mi fa così paura
"Per quanto riguarda mio padre, hai fatto tutto tu... Mentre per la pasta... è un discorso diverso"

Lui mi prende delicatamente il viso e mi fa spostare lo sguardo sulla sua figura, ha sempre quel viso dolce, prento ad aiutarti, che mi sento in colpa ad averlo trattato male l'ultima volta che l'ho chiamato... Lui ha fatto tanto per me, anche quando non era compito suo

"Io non so quello che stai provando, stai combattendo una battaglia di cui io non so niente... Però so che sei forte, sei cabarbia, e che riuscirai a superare anche questo" io ascolto le sue parole e guardo il piatto, io voglio uscire da qua, voglio tornare a casa con mio padre adesso che possiamo veramente ricominciare da zero, solo che finché non supero questo problema,  non mi è possibile fare nulla

Prendo coraggio e mi riavvicino il piatto scoperchiandolo, provo di nuovo ad afferrare un pezzo di pasta ma di nuovo mi blocco prima di riuscire a metterlo in bocca, sospiro frustata portandomi le mani sulla faccia per cercare di non piangere, ma oggi mi è veramente tanto difficile

"Coraggio piccola" sento Harry passarmi la sua mano grossa e calda sulla schiena, facendo su e giù "i-io non c'è la faccio Harry, non sono forte come pensate tutti" a quel punto sento le sue braccia circondarmi ed avvicinarmi a sé, lo stringo forte... Non posso negare che mi sia mancato tanto anche lui

Reality [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora