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"hai intenzione di non parlarmi vero?" Come ha ben intuito decido di rimanere in silenzio, guardo solo fuori dal finestrino la pioggia che si schianta contro questo, ed è sicuramente un clima che rispecchia il mio umore oggi

Mio padre mi sta riportando in clinica, avrei sperato di non finirci più, invece rieccoci dinuovo in questa situazione

Ieri sera mio padre mi ha trovato a vomitare, mi sono vergognata tantissimo, deve essere stata una scena disgustosa... Penso che la mia vita non possa andare peggio di così

Lui capendo che non riceverà risposta a questa ed a nessun'altra domanda, rimane in silenzio fino all'arrivo, guardo la struttura da dietro il vetro e mi viene il magone a pensare che starò qui per chissà quanto tempo

Sento lo sguardo di mio padre addosso ma ancora non voglio guardarlo, scoppierei a piangere e sarei tentata di abbracciarlo, ma ancora non posso e mi farei solo del male

"Dai andiamo" sussurra lui, ma sento lo stesso la nota malinconica della sua voce, e percepisco anche un leggero tremolio nel pronunciare quelle parole

Scendo anche io dalla macchina e prendo la mia borsa, con tutto ciò che mi può servire per questo periodo, prima che mio padre potesse precedermi, lo sento chiudere la macchina e raggiungermi all'ingresso

Appena metto piede nella struttura sento un peso sul petto che mi fa bloccare in mezzo al corridoio... In un secondo mi passano in mente tutte le giornate passate qui, tutti i pianti, le debolezze, la voglia di scappare che avevo

Non posso credere di esserci tornata, non posso immaginare di creare nuovi ricordi qua dentro... Ho fatto di tutto per dimenticare questo posto, ed alla fine ci sono tornata

Sento mio padre poggiarmi una mano sulla spalla, ma subito mi sposto andando avanti, vado nella sala di attesa per poter fare il colloquio con la psicologa, che ormai mi conosce bene, mio padre si siede accanto a me, sento che mi guarda, ma ancora una volta faccio finta di nulla

"Isabella" Sento la voce della psicologa chiamarmi, alzo lo sguardo e la vedo sorridermi mentre si avvicina "come stai?"

Io la guardo ovvia, sicuramente non bene visto che sono qui, ma mi limito ad alzarmi, prendere la mia borsa ed incamminandomi verso il suo studio, tanto già so che mi avrebbe detto di andare

Sento che saluta mio padre, assicurandogli che starò bene e che lo avrebbero chiamato per qualunque evenienza

Mi siedo davanti a lei ed aspetto che ritorni dalla conversazione con mio padre, io qui non ci voglio stare, è stata tutta colpa di Harry, come se le pillole centrassero qualcosa con questa storia

"Allora bella... Eccomi qui" Entra lei chiudendo la porta e sedendosi sulla sua poltrona davanti a me "tuo padre mi ha detto che oggi non hai tanta voglia di parlare, però qualcosina me la devi dire, così posso capire come è meglio aiutarmi"

Le rivolgo uno sguardo e mi rendo conto che non è un brutto sogno, tra poco non mi risveglierò nel mio letto, è la pura realtà che ultimamente mi svaneta così tanto


***

"Amoreee, dai che è tardi"

"Papi per te è sempre tardi, però poi arriviamo sempre prima degli altri"

Dice mia figlia venendomi in contro con il suo zainetto pronto per andare a scuola

"Però intanto ti ho fatto scendere" La sollevo prendendola a mo' di sposa facendole il sollettico con delle pernacchie sulla pancia
"Nono dai papàaa hahaha"

La metto a terra in modo che potesse mettersi a tavola per fare colazione, prende il suo latte i suoi biscotti ed inizia a mangiare allegramente

Mentre la guardo penso a quando sarà più grande, penso a come diventerà... Non ho nessuna aspettativa, lei potrà fare quello che vuole a prescindere da tutto, ed avrà sempre il mio appoggio... L'unica cosa che voglio da lei è che sia felice

Reality [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora