20 Cap.

411 19 0
                                    


"Pete ho parlato con kinn, devo andare ".
"Va bene, quando devi andare?"
"Domani mattina,presto"
"Va bene, due giorni vero?"
"Massimo tre"
"Okay"
"Pete Non voglio andare"
"Lo so"
"Khun Vegas"
"Amore devo andare"
"Si, a dopo"
"A dopo"

"Pete cos'hai? Perché sei così pensieroso?"
"Macau! Non ti ho sentito arrivare. Hai detto qualcosa?"
"Perché sei così pensieroso? Riguarda Vegas?"
"Si, ha appena chiamato, deve andare lui ai casinò. Ma, non vuole andare. La sua voce è così triste. Deve, essere giù".
"Immagino. Sai perché Vegas non vuole andare a controllare i casinò?"
"Si, mi ha detto che non vuole lasciarmi".
"No, cioè anche per questo. La verità è che ha paura".
"Paura? Di cosa"
Macau indicò la ferita
"Che possa succederti qualcosa in sua assenza, che lui non possa essere qui a proteggerti. È per questo che non vuole andare. Pete la paura più grande di Vegas è non riuscire a proteggere la sua famiglia, non riuscire a proteggere te".
"Dici?"
"Dico"
"Pete sono a casa"
"Siamo in cucina"
"Ragazzi miei"
"Dadà"

Venezia allungò le braccia verso Vegas.
"Vuoi venire in braccio a Dadà?"
La bimba sorrise
"Vieni piccola"
Macau e Pete si scambiarono un sorriso complice.
"Macau che compiti stai facendo?" "fisica"
"Vuoi aiutato?"
"Si"
"Venezia che dici aiutiamo tuo fratello?"
"Macau"
Vegas si mise accanto Macau con Venezia in braccio, è aiutò suo fratello a fare i compiti.
Pete sorrise nel vedere la scena,
Prese il cellulare e scattò una foto ai 3 fratelli, concentrati sui compiti di fisica.
"Finito"
"Thanks bro"
"Mhh"
"Vado un' attimo in camera mia"
"Tra poco la cena è pronta"
"Yes"
"Vegas metti Venezia nel seggiolino, deve cenare"
"Passami il suo piatto"
"Ecco"
"Venezia provi a mangiare con Dadà, mentre, papà si riposa un pochino. Si".
La bimba mangiò tutto in braccio a Vegas. senza il minimo capriccio, per la felicità di Pete. Che non smetteva di sorridere, scattando foto di nascosto a loro due.
"Pete perché sorridi?"
"Devo piangere?"
"No, assolutamente no"
"Sono soltanto felice. Insomma, guardati ti stai occupando di Venezia ma, soprattutto lei non sta piangendo ma, ansi è tranquilla fra le tue braccia. Ciò mi rende felice".
"Mhh. Vedi con un pó di tempo e pazienza riesco,ad occuparmi di nostra figlia".
"Ripetilo"
"Cosa, che con un pó di tempo"
"No l'ultima parte"
"Nostra figlia"
"Ridillo"
"Nostra figlia"
"Ti amo"
"Ti amo anch'io"
Pete diede un bacio nei capelli di Vegas.
"Adesso falla addormetare"
"Non credo di riuscirci"
"Prova, in caso mi chiami"
2 minuti dopo
"Pete, Pete sta piangendo"
"Vieni da papà. Shh tranquilla, tranquilla"
5 minuti dopo Venezia dormiva tranquillamente tra le braccia di Pete".
"Pete Vegas ceniamo?"
"Si"
"Pete domani, torno a casa per l'ora di cena"
"Perché"
"C'è la partita di basket della scuola"
"Va bene, manderò Nong a prenderti"
"Yes"

Più tardi, quella sera
"Pete devo preparare la valigia, per domani"
"Mhh"
"Vegas stai tranquillo. Lo dico davvero, si tratta soltanto, di qualche giorno dopotutto".
"Mhh"
"Ho dato disposizioni, Nong rimane qui. Mentre, Nop è altre 2 guardie del corpo vengono con te".
"Tre guardie del corpo?"
"Meglio 4? Facciamo 4".
"Dove stai andando?"
"Da Nop"
"Lascia stare Nop. Tre guardie del corpo vanno bene. Prima andavo soltanto con Nop".
"Prima. Adesso, avrai 3 guardie del corpo armate".
"Va bene, amore mio".
"Cosa stai facendo?"
"Sto baciando, il mio premuroso fidanzato"
"Non mi stai soltanto baciando".
"Ah no!?"
"No, mi stai spogliando"
"Allora, togliamo tutto".
"Mhh"
Baci, Baci, Baci..........

Quando la sveglia prese a suonare, Vegas era avvolto nel confortante abbraccio di Pete, con il viso affondato nel suo collo.
Chiuse immediatamente la sveglia, così che Pete potesse continuate a dormire tranquillamente.
Si spostò piano, ispirando l'odore familiare di Pete, lasciandogli un piccolo bacio sulla punta del naso di Pete.
"Ti preparo la colazione"
"Non preoccuparti, continua a dormire"
"No, ti preparo la colazione. La facciamo insieme".
"Ti aspetto giù".
"Ho preparato il porridge ed il caffè. Sui dai siediti"
"Grazie"
"Vegas mi raccomando, quando sei lì devi fare pasti adeguati, non saltairli, non devi bere troppo caffè".
"Si tranquillo"
"Chiamami a qualsiasi ora, per qualsiasi cosa"
"Certo amore"
Pete prese la mano di Vegas stringendola.
"Vegas dimmi cosa ti turba"
"Niente"
"Cucciolo di Koala, parla con me"
"Ecco, sarai qui quando tornerò?"
"Si, non vado da nessuna parte".
"Perfect, my love"
"Perfect my heart"
I due risero insieme.
"Devo andare. Vado a prendere la valigia"
"Mio Vegas vieni qui"
Pete strinse Vegas tra le sua braccia. "Mi raccomando, non combinare casini"
"Si"
"Torna da me. Ti aspetto"
"Mhh. Vegas in valigia hai una pistola con silenziatore ed un caricatore in più".
"Sarei io quello fissato con la sicurezza"
"Shh, non lamentarti".
"Non mi sto lamentando, mio raggio di sole".
"Chiamami e scrivimi per qualsiasi cosa. Mi raccomando. Non voglio lasciarti andare. Vegas devo confessarti una cosa".
"Cosa"
"Questa notte, ti ho quasi ammanettato al letto per non farti andare"
"Sul serio?"
"Si, prendendo le manette, quando tu ti sei mosso, poggiando la testa sul mio petto perciò, ho lasciato perdere. Perché non volevo svegliarti".
"Ti amo cucciolo mio"
"Anch'io tanto, tantissimo. Adesso va, prima che cambia idea sull'ammanettarti al letto".
"Mhh"
"Ti accompagno alla porta"
"Buongiorno Khun Vegas Pete"
"Buongiorno Nop, mi raccomando la sua sicurezza è la vostra priorità. Lo rivoglio, integro così com'è".
"Si Pete"
"Si Khun Pete"
"Andate"
Pete e Vegas si scambiarono uno sguardo complice, indecifrabile per gli altri, ma, non per loro. Quello sguardo racchiudeva tutto il loro amore. Segui con lo sguardo la macchina di Vegas finché, questa non risultò troppo lontana.

The butterfly Effect VegasxPete Fanfiction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora