Capitolo 10

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Dopo quattro ore, io, Aaron e Travor eravamo ubriachi marci e stavamo cercando di ritornare al tavolo.

"Mi sa che è di qui?" biascicai indicando un punto imprecisato del locale. "Di li c'è il muro" disse Travor scoppiando a ridere. Io lo imitai e quasi non mi accasciai per terra "ho trovato il tavolo" disse Aaron e con la camminata mal ferma lo seguimmo. Ci ritrovammo fuori dal locale. "Non vedo il tavolo" dissi girandomi in torno e spostandomi dalla folla "Aaron ho fame" piagnucolai io saltandoli addosso.

"Anch'io ho fame" disse Travor cercando di saltarci addosso ma con scarsi risultati visto che cademmo per terra tutti e tre. Io scoppiai a ridere mentre mi tiravo giù il vestito. "Li ho trovati" sentì una voce roca che veniva dall'alto. Mi girai a pancia in su appoggiandomi a Travor che stava ancora ridendo e vidi la faccia di Alex annoiata e con le braccia conserte. Gary e Dylan arrivarono e appena ci videro Gary scoppiò a ridere. "Dobbiamo andare" disse Gary tendendomi una mano.

"Ho voglia di una sigaretta" mi imbronciai io incrociando le braccia "ma Susan dov'è?" chiesi poi guardandomi intorno "collassata in macchina" mi spiegò Gary che aiutava Travor e Aaron a alzarsi. "Facciamo così, io porto Aaron e Travor a casa loro, tu Alex porti Dylan, Paige e Susan" disse Gary mentre cercava di tenere fermo Aaron che voleva rientrare nel locale. "Io non faccio salire nessuna ragazzina ubriaca sulla mia macchina" disse lui contrariato.

Io lo fulminai e mi alzai andando davanti a lui, alzai la testa e lo fulminai di nuovo "senti bello, uno non sono una ragazzina, e due non vomiterò sulla tua lussuosa macchina se è questo che pensi e tre dammi una sigaretta" dissi sbiasciacndo e incazzandomi. Lui fece un sorrisetto divertito "Prenditela se ne hai il coraggio" mi disse lui con aria di sfida.

"Dylan io vado buona fortuna con questi due" sentì dire da Gary "vi aspetto in macchina, piuttosto trascinala ma non farla andare da sola in giro" si raccomandò Dylan andando a vedere se Susan fosse viva.

Io ostinata toccai le tasche dei jeans a Alex trovando il pacchetto di sigarette, inserì la mano e lui in uno scatto mi prese dai fianchi facendo sbattere i nostri corpi "ti consiglio di toccare di meno se non vuoi che ci siano conseguenze" mi sussurrò lui all'orecchio "non è colpa mia se tu non sai tenere a bada gli ormoni" dissi sorridendo sorniona. "Sei sicura che non sia io a non saper tenere a bada gli ormoni? perche quello che si sta strusciando sul mio cazzo di certo non sono io" disse sorridendo furbo.

Mi accorsi che mi ero avvicinata al suo corpo per sentire il calore che emanava. Sprofondai in quelle iridi che contenevano un bosco infernale e mi dimenticai di tutto e di tutti.

E quella sensazione, quella sensazione era come quando ingoiavo una pastiglia di exstasy. L'energia frizzante che scorreva nelle mie vene, il respiro affannato, la voglia di godimento e la passione che ardeva in me.

Il giorno dopo mi sarei dimenticata tutte queste sensazioni, ma in quel momento avrei solo voluto prolungarle e aumentarle.

"Adesso, se non vuoi che ti scopi qui, sali in macchina" mi sussurrò lui all'orecchio mettendomi una mano dietro alla schiena mettendo pressione e facendo inarcare la mia schiena.

Completamente accecata dalla voglia di lui, dalla voglia di quel sentimento, di quel fuoco che ardeva in me non sentì neanche una delle sue parole.

Lui vedendo che non mi muovevo sorrise soddisfatto e si abbassò prendendomi a mo di sacco di patate. "Alex o mi metti giù o giuro che ti farò pentire amaramente di avermi toccata" ringhiai sulla sua schiena. "Scusami non ti sento" disse mentre a lunghe ma tranquille falcate raggiungeva la macchina. Io mi arresi e mi abbandonai sulla sua schiena.

Delicatamente mi posò sul sedile davanti visto che Dylan aveva la testa di Susan sdraiata sulle gambe. Io chiusi gli occhi e abbassai il finestrino non appena partimmo.

Mi beai dell'aria sul mio viso, e per un attimo stetti li ferma. Non pensai a nulla, tenendo gli occhi chiusi mi abbandonai al sedile di quell'auto.

"Paige" mi riscosse una voce "Paige non ti prenderò in braccio quindi o ti svegli o dormi in macchina" mi ringhiò la voce che capì essere di Alex. Mugugnai qualcosa infastidita e girai la testa dall'altro lato.

"Dylan" tentò di chiamarlo Alex ma a quanto seguito dalla sua imprecazione nessuno rispose.

Sentì le mani di Alex che si insinuarono sotto le mie ginocchia e dietro la schiena. La mia testa penzolava e io tenevo gli occhi chiusi ancora rincoglionita dal sonno. Vista la pulsazione alla testa gli allacciai le braccia al collo e posai la testa sul suo petto.

Sentì il suo cuore battere, le sue mani calde che mi sorreggevano e il suo respiro sulla nuca. Mi accoccolai ancora di più a lui sentendomi protetta e al sicuro. Lui in sua risposta mi strinse leggermente.

Quel momento sarebbe rimasto segreto per sempre, segreto a tutti ma non a noi, e in quel momento non mi interessano delle conseguenze.

Sentì che entrammo in casa "la metti tu a letto?" chiese la voce di mio cugino "ti sembro un baby-sitter per caso?" imprecò lui "Gary si sta facendo una doccia, io devo mettere a letto Susan" disse Dylan "ricordami di non andare mai più in una discoteca con delle ragazze" sbuffò Alex incamminandosi al piano di sopra.

Sentì che mi posò sul letto, si staccò le mie braccia dal collo e mi coprì con il lenzuolo. Mi sistemai meglio e li diedi le spalle. "Mi devi un favore ragazzina" sentì prima che la porta si chiudesse.

Mentre cercavo di prendere sonno la porta si riaprì "Paige sei sveglia?" chiese in un sussurro la voce di Gary. Io mugulai in verso di assenso non avendo voglia di muovermi. Lui si avvicinò e mi tolse le scarpe "scommetto che ti ha messo a letto Alex" disse ridacchiando. Dopo aver finito si sdraiò affianco a me e io li allacciai le braccia al collo e lui mi abbracciò dalla vita.

"Hai voglia di parlare?" chiese alludendo al mio comportamento con Alex. Scossi la testa e mi coprì di più con le coperte. "Va bene buona notte Paige" disse dandomi un bacio sulla nuca.

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