Dopo le due ore di inizio, andammo in mensa. Il caos più totale. Non ero mai stata in mensa, avevo sempre mangiato di sfuggita fuori in giardino.
Alex mi teneva la mano squadrando i ragazzi, io e Sky entrarono, tutti si ammutolirono fissando la mano stretta alla sua. "Perché fanno così?" sussurraio io a Alex. "Uno perché lo fanno sempre visto che sono il capitano della squadra di basket e con i ragazzi siamo i primi in classifica, e due perché siamo puttanieri, e il più puttaniere, ciò è io, si è fidanzato stabilmente" mi spiegò in breve lui. Andammo dritti all'ultimo tavolo dove c'erano ragazze pom pom e giocatori "io non mi siederò li lo sai vero?" chiesi disgustata da quel ceto sociale. Alex rise e mi sembrò vedere tutte le ragazze stringere le coscie.
Andatevene via dai coglioni lui è mio.
"Non ti parleranno neanche se non vuoi" mi disse lui prendendomi sotto braccio e andando a capotavola con al fianco Dylan e Travor e Aaron nella sedia dopo. "Okay ragazzi io piuttosto ingoio un topo che stare qui, quindi ciao ciao" disse Sky scoppiando una bolla. "Aspettami Sk..." stavo per scappare anch'io ma Alex mi tenne dalla vita. "Eddai non c'è neanche una sedia per sedermi, vado con lei" lo pregai io piagnucolando. Lui sorrise in modo malizioso e tirandomi giù dalla vita mi fece sedere su di lui. "Adesso la sedia c'è" disse alzando le sopracciglia. Io sbuffai.
Parlai un po' con Aaron e Travor del più e del meno mentre Alex inceneriva tutti i ragazzi che mi parlavano o guardavano troppo. "Scusami" mi chiamó una voce squillante e fastidiosa. Mi girai e vidi Jennifer a braccia incrociate. Tutta la mensa si ammutolí. "È il mio posto" disse a denti stretti "peccato" dissi solamente non volendo darle corda. "Spostatí" scandí bene battendo un piede a terra. "mmmmh" feci una finta faccia pensierosa "no" dissi poi con un sorriso palesemente finto. "Alex dille di spostarsi" disse lei furente a Alex "perché dovrei? È la mia ragazza" disse lui tranquillo godendosi la scena. "Te la scopi soltanto perché è la cugina del tuo migliore amico" sbottó lei. Alex si alzó facendomi delicatamente scendere da lui e torreggió su di lei. "Jennifer mi hai davvero scassato i coglioni, prova a dire un'altra cosa simile che giuro che in questa scuola non sarai più la ben accetta, soprattutto tra i ragazzi" la minacciô lui fulminandola. Lei preparò uno schiaffo che andò a finire dritto sulla guancia di Alex.
In quel momento sbottai.
Mi misi davanti a lui "Bello picchiare un uomo che non alzerebbe mai un dito su una donna vero Jennifer?" sibilai io fulminandola con lo sguardo. "fallo a me" la sfidai io. Vidi una scintilla di incertezza balenargli negli occhi. Alzó di scatto la mano ma prima che potesse andare a contatto con la mia guancia, io la fermai dal polso.
"Perché ti devi ridicolizzare così tanto?" chiesi io in tono amaro "Ti piace stare su un piedistallo, lo capisco, capisco che ti piace essere venerata, temuta e importante. Ma sei soltanto una cometa passeggera, e se continuerai a accecare tutti con la tua cattiveria, sposteranno gli occhi su un altra stella. E tutti si dimenticheranno di salvarti mentre tu cadrai dispersa nell'universo" le sussurrai io. Vidi che strabuzzava gli occhi e smetteva di fare forza per togliermi il suo polso dalla mano. "Pensa prima di aprire bocca o alzare le mani" sibilai lasciandole brutalmente il polso. Lei abbassó lo sguardo e si diresse a passo veloce fuori dalla mensa.
Io sbuffai esasperata "ti vorrei picchiare per avermi portata qui" dissi seria a Alex. Aveva il segno rosso della mano di Jennifer sul viso "lo so" borbottó lui sedendosi arreso. Io mi sedetti sulle sue ginocchia e gli accarezzai la guancia rossa "perché non l'hai fermata?" li chiesi in tono più dolce. "Perché forse me lo meritavo" disse lui sospirando "io non le ho mai dato aspettative, ho precisato fin da subito che era una cosa senza impegno. Eppure evidentemente non sono stato abbastanza chiaro e l'ho fatta stare male" disse lui cingendomi la vita con le sue braccia. "Lei non sta male per ciò che sei tu, ma per ciò che era lei quando era con te" dissi io riferendomi alla sua posizione in questa scuola e alla popolarità.
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pain on painting
RomancePaige, ragazza con un passato doloroso. Si trova a essere presa in custodia da sua zia dopo i quattro anni passati in orfanotrofio. Era la ragazza solare che strappava un sorriso quando passava. Adesso è cambiata perché la vita, sua madre, e quell'...