Capitolo 23

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"Ragazzina" mi scosse la spalla una mano. "Mhh" mugugnai io girandomi dall'altra parte e rannicchiandomi per trovare ancora un po' di buio. Il mio sedere però urtò un corpo e solo in quel momento mi ricordai che Alex era li. "Paige non voglio avere un erezione già da adesso" brontolò lui non facendo nulla per spostarmi però.

Io ancora assonata mi girai e vidi che il mio sedere combaciava perfettamente alla sua zona sensibile, così mi sistemai meglio e usai il suo corpo come scudo per il sole rannicchiandomi all'altezza delle sue spalle.

"Paige devo passare da casa" mi disse lui togliendomi i capelli che erano finiti sul viso "si si basta che chiudi le tapparelle" biascicai io ancora stordita dal sonno "che bel buongiorno" disse ironico lui alzandosi e aprendo ancora di più le tende facendo entrare la luce completamente nella mia stanza.

"Alex" sbottai io lanciandoli uno dei due cuscini sul letto. "Se non vuoi farti sentire da tuo cugino ti consiglierei di abbassare la voce" mi ricordò lui divertito mentre abbassava le tapparelle.

Sentì che andava in giro per cercare le sue cose. Poi non sentì più niente e mi preparai a dormire, quando listante dopo percepì il suo fiato sulla guancia, non feci in tempo a aprire gli occhi che le sue labbra erano già sulle mie e la sua lingua nella mia bocca.

Notai che era ancora a petto nudo e ciò fece andare il mio sistema nervoso su di giri. Mi sdraiai a pancia in su e lui puntellò un ginocchio tra le mie gambe per sostenersi.

Intensificò il bacio e mi strinse i fianchi facendo finire la sua mano sotto la mia canottiera nera aderente, con l'altra teneva le chiavi della macchina, la maglietta e il suo telefono. io presa dal libido che stava invadendo ogni angolo del mio corpo, misi una mano sui suoi addominali caldi e perfetti e l'altra dietro al suo collo per farlo avvicinare di più.

"Fanculo può aspettare" disse lui d'un tratto lanciando la sua roba da qualche parte della mia stanza e mettendomi anche l'altra mano sul fianco. Io sorrisi sulla sua bocca mentre sentivo le sue dita sfiorare i miei seni.

Iniziai a muovere il mio bacino sotto di lui, cosa che lo fece impazzire visto che prese a baciarmi possessivamente il collo e a fare dei sospiri spezzati ogni volta che col bacino indugiavo all'altezza del suo membro.

Sentivo l'erezione che si gonfiava ogni bacio di più, e con lei, la mia pulsazione tra le gambe. Ansiamai quando lui prese a lasciare piccoli morsi verso il mio lobo dell'orecchio trovando i miei punti deboli.

Sentì l'energia pura che scorreva nelle mie vene, l'eccitazione che annebbiava ogni mio possibile giudizio, il mio cuore che batteva sempre più forte spezzando a ogni battito i rami spinati.

Iniziò a baciarmi lo sterno e lo spazio in mezzo al seno mentre con una mano palpava ardentemente il mio seno destro. Io mi lasciavo scappare degli ansimi con la testa all'indietro e la mente già nel paradiso del sesso.

Iniziai a passare le mie mani sulle sue spalle definite e possenti per arrivare ai suoi capelli e immergerci le dita.

Alex iniziò a torturarmi un capezzolo con il pollice, cosa che mi fece andare completamente in ecstasy. Gli alzai il viso e riunì le nostre labbra ormai rosse e desiderose di qualcosa di più.

Invertì la situazione e gli finì a cavalcioni. Inarcai la schiena e iniziai a muovermi su di lui facendolo ringhiare sulle mie labbra. Mi strinse i fianchi e poi scese arrivando al fondo della mia schiena e infilando le mani dentro i pantaloncini stringendo il mio sedere pelle contro pelle. Sentire le sue mani li mi mandò ancora più su di giri, così con una mano scesi, dal suo collo, al suo sterno, ai suoi pettorali e ai suoi addominali. Stuzzicai l'elastico dei suoi boxer con un tocco suadente e provocante. Lui ringhiò di nuovo sulla mia bocca e invertì di nuovo la situazione.

Inutile dire che ci volevamo ogni secondo di più, lui con una tacita richiesta di permesso racchiusa in uno sguardo mi abbassò con un dito la prima spallina della canottiera e posò sulla mia spalla nuda alcuni baci bollenti. Io non riuscendo più a trattenere la voglia, glielo feci capire prendendo i lembi dei suoi pantaloni e abbassandoli. Lui sorrise sulla mia clavicola e mi aiutò a toglierseli.

Sentì la sua chiara erezione che toccava la mia entrata e spingeva sul tessuto dei miei pantaloncini e dei suoi boxer, Alex mi tolse anche l'altra spallina e fece scivolare la canottiera verso il basso scoprendo i miei seni sodi e rotondi.

Vidi una scintilla di lussuria che gli attraversò lo sguardo prima di buttarsi a baciare il mio capezzolo ormai turgido facendo partire una scarica di piacere proprio da quel punto.

Iniziò a trascinare il suo dito, dallo sterno fino al centro tra i miei seni, e poi dove c'era ancora la canottiera arrotolata e l'elastico dei pantaloncini.

Tolse la canottiera dal basso con estrema lentezza e io sperai che quella tortura finisse presto, stava per togliermi finalmente anche i pantaloncini quando la porta si aprì di scatto.

"Oh merda" sentì dire dalla voce di Gary mentre Alex di scatto mi spostava da sotto di lui per coprirmi con il lenzuolo che ci era finito in vita e per spostarmi dalla visuale di chiunque fosse entrato.

"Ma che cazzo ci fate qui?" ringhiò verso i nuovi arrivati Alex. Io feci spuntare la mia testa da sopra la spalla di Alex e guardai Aaron e Gary a bocca spalancata e a mani a mezz'aria che ci guardavano sbalorditi "chiudete la porta" dissi subito per paura che Dylan potesse assistere allo spettacolo. Aaron lo fece e si chiusero in stanza con noi "intendeva con voi fuori" specificò infastiditò Alex sistemandosi di schiena sul letto e cercando di non sbraitarli addosso per quell'interruzione.

Io mi sollevai col busto tenendo bene il lenzuolo sopra i seni. "Almeno ci potete fare rivestire?" sbottò Alex visto che quei due cretini non si erano ancora mossi.

"Tanto l'ho già vista nuda" disse Gary risvegliandosi da uno stato di trance "perché l'hai già vista nuda?" chiese Aaron confuso "c'ho fatto sesso" disse Gary semplicemente facendomi buttare di schiena sul materasso esasperata "hai fatto sesso con Gary?" chiese confuso e ancora fresco di incazzatura Alex "si" dissi io cercando in giro un qualcosa con cui coprirmi.

Aaron si sedette tranquillamente sul letto, e lo stesso fece Gary. "Ma lo capite che siamo mezzi nudi o no?" chiese esasperato Alex mentre recuperava la sua tuta dal fondo del letto. "Va bene, io esco, ti lascio con i tuoi amanti principessa" disse Aaron facendomi l'occhiolino, e quasi quasi preferì che fosse rimasto.

"Gary, maglietta per favore" dissi con un finto sorriso che pareva più una smorfia cercando di non avere un crollo nervoso. Gary sbuffò e si allungò a prendere la mia canottiera lanciata poco fa.

Io me la rimisi stando attenta che nulla si vedesse e poi Alex si alzò per rimettersi la tuta. "Merda io devo andare" disse Alex guardando l'orologio. "Ci vediamo dopo" disse a Gary. Poi mi guardò e nel suo sguardo vidi lo sguardo del ragazzo che un attimo prima stava baciando parti di me quasi intoccate e mi stava facendo vibrare ogni angolo del corpo dal piacere. "Ci vediamo ragazzina" disse facendomi il suo solito sorrisetto da stronzo e uscendo dalla mia stanza.

"Non dire nulla" dissi frettolosamente a Gary alzandomi dal letto per vestirmi per la giornata. "Avete scopato?" chiese lui alzando le sopracciglia curioso "no perché siete entrati voi due" dissi fulminandolo e sedendomi sul letto rimandando per i vestiti "Dylan mi ha detto che stava dormendo in camera degli ospiti" disse lui in sua discolpa "si ma potevate bussare" piagnucolai io volendo ritornare all'attimo fa dove lui aveva ancora la bocca sulla mia. "Paige" mi distrasse dalle mie fantasie Gary. Mi guardò con un espressione seria e io lo guardai confusa "sicura che non provi nulla per Alex?" mi chiese Gary scrutandomi negli occhi per percepire ogni tipo di mia reazione. "Troppa attrazione fisica" sbuffai io rassegnata.

"Vado in tilt ogni volta che ci guardiamo Gary" piagnucolai lascandomi andare di schiena sul materasso. "Non vorrei dirtelo ma te lo dirò, l'attrazione fisica è data dai corpi, non dagli occhi" mi disse divertito dalla mia situazione di merda. "Basta parlare di Alex, andiamo dagli altri" dissi io frettolosamente incominciando a vestirmi.

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