capitolo 76

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Sei mesi dopo...

Ero gonfia come un anguria.

Stavo aspettando che Alex tornasse a casa dal lavoro mentre io, ormai entrata in maternità, oziavo sul divano mangiando gelato.

La porta della nostra casa si aprí "amore sono tornato" disse Alex entrando poco dopo in salotto.

Mi guardò e sorrise, venne verso di me mentre io stavo mangiando il mio amato gelato al cioccolato e mi fece spostare mettendosi dietro di me, io appoggiai la schiena al suo petto e mi rilassai mettendomi la coperta sulle gambe. "Com'è andata al lavoro?" chiesi io girandomi verso di lui e dandoli un bacio. "Benissimo, abbiamo salvato un battaglione che stava andando in un campo di ordigni" disse lui fiero di se. Io sorrisi.

"E invece voi come state?" chiese accarezzandomi la pancia nuda visto che ero in reggiseno sportivo. "Sono andata dalla ginecologa e ha detto che devo ancora prendere peso" borbottai io. "In effetti non sembra una pancia da sesto mese" disse lui accarezzandomi l'addome arrotondato "ma mi sento un anguria" piagnucolai io "vomito, mi fa male la schiena e la pancia" mi imbronciai come una bambina. "È normale bimba, sei incinta" ridacchiò lui accarezzandomi la pancia.

"Vuoi vedere una cosa che mi ha insegnato la ginecologa?" li chiesi io guardandolo "vai" disse lui annuendo.

Li presi la mano e feci pressione in un punto leggermente più in basso del seno. Dopo qualche secondo, si formò una protuberanza nel segno di un calcio. "O mio dio" sussurrò Alex sorridendo e rifacendo il gesto. Il calcio si fece ancora vedere. "sta bene quindi" mi disse lui facendolo ancora un paio di volte con il sorriso sul volto "benissimo, hanno solo detto che o prendo peso o mi dovranno ricoverare per una settimana e farmi fare una dieta di carboidrati e proteine" borbottai io. "Paige Anderson" mi rimproveró lui. Io sussultai e li presi la mano mettendola sotto l'ombelico. Si sentivano vari calcetti. Alex sorrise e mi massaggiò la pancia. "Adesso mangi di più, pulisci la casa di meno, ozi sul divano più di prima" mi disse lui serio. "Va bene" dissi io annuendo e baciandolo.

"Guarda te che tette che ti sono venute" disse Alex palpandomene una "cretino" ridacchia io prendendoli la mano.

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