Finí di baciare ogni mia cicatrice, si avvicinò di più a me e mi lasciò un bacio sulla tempia. Mi beai di ogni sua azione, bacio, tocco.
Mi mise un braccio intorno alla vita "con me non devi nasconderti" mi disse appoggiando la sua fronte al mio collo. "Questo mondo è un posto senza anima Paige, però non farti privare della tua" mi sussurrò lui. "La mia se n'è già andata" sussurrai io con la vista offuscata dalle lacrime "e lo è da tempo" aggiunsi trattenendo le lacrime. "No bimba, tu un anima ce l'hai ancora, la stessa che vuole andare in Italia, la stessa che si è presa cura di Jolly, la stessa che ha aiutato Allison, la stessa che riservi a Gary. Io la tua anima la vedo, ed è una delle anime più belle e forti che io abbia mai visto" mi disse lui.
Io mi girai e lo guardai. In quel momento una voce nella mia testa capí cosa io provassi per lui. Lo capí e me lo urlò talmente forte che io non potei ignorarlo.
Feci incontrare i nostri sguardi e capí che forse anche una parte di lui l'aveva capito. Quelle parti di noi avevano capito che io e lui ci appartenevamo
Posai la testa sul suo petto e lasciai un bacio dove c'era il cuore. Cercai con tutta le stessa di imprimerglielo dentro. E in quel momento mi accorsi che non importava se la mia corona di spine mi stringeva esternamente il cuore, perché lui era dentro, era dentro al mio cuore, e lo stava proteggendo dalle spine.
Appoggiai la testa sul suo petto e mentre lui mi faceva dei pigri grattini sulla schiena io glieli facevo sull'addome, mi rilassai completamente, e quando stavo per chiudere gli occhi presa dal sonno, bussarono alla porta.
Scattai su guardando Alex che si bloccò "si?" chiesi io cercando di rimanere calma "Paige abbiamo ordinato le pizze, è arrivata la tua" disse Dylan "aspetta non aprire" dissi io subito visto che stava aprendo la porta "Arrivo io" aggiunsi.
Mi alzai nonostante fossi nuda e corsi in bagno a prendere un asciugamano e me lo avvolsi intorno al corpo. Alex mi guardò con un sorrisetto pervertito e io alzai gli occhi al cielo. Andai alla porta e la aprí di pochissimo.
Dylan mi guardò in asciugamano "ti sei fatta una doccia di più di mezz'ora?" chiese lui stranito "si e allora?" sbuffai io alzando gli occhi al cielo. "E perché hai i capelli asciutti e tutti scompigliati?" chiese stranito mentre Trevor e Aaron se la ridevano tranquillamente "perché ho fatto il bagno nella vasca e non volevo bagnarmi i capelli" dissi io inventando una scusa su due piedi "mh" disse Dylan poco convinto. Mi passò la pizza e io aprí un minimo permettendo al mio cane di sgattaiolare dentro "grazie ciao" dissi chiudendo di scatto la porta a chiave. Ascoltai i loro passi andarsene mentre vidi Alex divertito dal fatto che Jolly non riuscisse a salire sul letto.
"Aiutalo poverino" dissi imbronciandomi "è un cane, deve imparare da solo" disse lui con un alzata di spalle "è un cucciolo" dissi contraria mentre lo aiutavo a salire.
Andò da Alex che aveva la pizza in mano e salí sul suo petto "satana vai via da qui" disse lui fulminandolo. Jolly li abbaió addosso scodinzolando e aspettando le coccole. "Vuole che lo accarezzi" dissi io ovvia mentre mi mettevo delle mutandine e la maglietta di Alex e mi rimettevo a letto con lui.
Alex sbuffò, posò la pizza al letto e iniziò a grattargli il punto dietro all'orecchio mentre gli accarezzava la schiena. Jolly si sciolse e gli leccò la mano.
"La mia pizza preferita tre anni fa era quella con la bufala e i funghi, vediamo se Dylan c'ha azzeccato" dissi io prendendo il cartone della pizza. "Bingo" dissi vedendo che era quella.
Non mangiavo una pizza da quanto? Cinque anni? Si probabile.
"Tieni" dissi dando la mia pizza a Alex "no cara mia, è la tua e poi sono allergico ai funghi" disse con un alzata di spalle "Jolly vuoi un po' di pizza?" chiesi al mio cane che non appena sentí l'odore di quella prelibatezza sbavò e smise di scodinzolare.
"No Jolly non è per te" disse Alex allontanandolo "Paige sincerità e domanda" disse lui guardandomi serio "se proprio ci tieni..." sbuffai io sapendo già la domanda "perché non mangi nessun tipo di carboidrato?" chiese lui alzando le sopracciglia "mia mamma mi obbligava a non farlo" risposi io vagamente. Lui mi guardò e sospirò pesantemente "ti fai ancora condizionare da quella stronza? Mangia e dimostra a te stessa che non sei più succube dei suoi giochetti mentali" si impose lui categorico "non..." stavo per dire che non avevo fame ma lui mi interruppe "mangia" disse serio mentre Jolly si era appisolato sui suoi addominali. Ti capisco cagnolino, ti capisco...
Mi ripresi dalle mie fantasie e presi uno spicchio sotto gli occhi di Alex. Ce la dovevo fare, Alex aveva ragione, basta farmi condizionare. lo morsi e dio mio, quanto mi era mancato tutto ciò. Feci un verso di approvazione chiudendo gli occhi e quando li riaprí vidi la sua espressione soddisfatta. Prese una fetta di pizza e fece un morso "Alex ci sono i funghi" dissi io subito in allerta riferendomi al fatto che lui mi aveva detto che ne fosse allergico. Mi guardò con un espressione divertita e io capí che prima si era preso gioco di me, lo fulminai e in poco tempo ci spazzolammo via metà pizza a testa.
"Okay adesso sto per vomitare" dissi finita la pizza "esagerata, io me ne posso finire tre di pizze" disse lui tranquillamente "si ma tu sei un energumeno" brontolai appoggiandomi a lui "okay ora mi metto a piangere" disse facendo il labruccio e beffeggiandosi dei miei insulti, io lo fulminai e mi alzai dal letto sentendo la doga rotta "mi devi dare una mano a spostare il materasso" dissi io porgendoli una mano per alzarsi "sto bene qui ma grazie per l'offerta" disse lui stuzzicandomi per infastidirmi e mettendo le mani dietro la testa, "Stronzo" borbottai, mi tolsi la sua maglia e mi misi una tuta e un top bianco, andai in bagno a pettinarmi i capelli e aprí le finestre per l'odore di sesso che c'era in quella stanza.
"Alex dobbiamo trovare un modo per farti uscire senza che Dylan ti veda" dissi io lanciandoli i boxer e i suoi vestiti che erano sparpagliati per la mia stanza "dalla finestra" disse lui semplicemente "dopo ritorni qui?" chiesi sperando in una risposta positiva mentre mi avvicinavo e sedevo sul bordo del letto "cosa vuoi che faccia bimba?" chiese lui facendo lo stronzo e cercando di farmi ammettere che io lo volevo qui. Ma io non avrei ceduto facilmente "non mi interessa quel che fai" dissi con un alzata di spalle e un sorrisetto furbo "mmmh quindi se chiamassi jennifer?" chiese lui provocandomi "pregherei per te che non ti venga una malattia venerea" dissi io tranquilla "oh merda ma..." dissi pensando che io e lui l'avevamo fatto senza preservativo. Lui scoppiò a ridere, io lo fulminai anche se cercai di incanalare il suono di quella risata "non l'ho mai fatto con nessuna senza preservativo" mi disse lui tranquillamente.
Il fatto che io ero l'unica con cui l'avesse fatto senza mi fece stare bene, mi sentivo in un certo senso più importante delle altre. "Beh in tal caso vacci pure sapendo però che io sono l'unica e l'ultima con cui lo farai sempre preservativo" dissi io con un sorrisetto e un alzata di spalle.
Lui in quel momento si avvicinò a me e mi baciò ardentemente spingendomi contro di lui "l'unica e l'ultima eh?" chiese tra un bacio e l'altro "esattamente" dissi staccandomi.
E in quel momento volevo chiederli cosa fossimo noi due, cosa stessimo combinando, ma non lo feci per paura di rovinare tutto.
"Dai vestiti esci dalla finestra e poi rientra" dissi io incamminandomi fuori dalla porta per non arrivare giù nel l'esatto momento in cui Alex sarebbe entrato. Lo guardai un ultima volta mentre si rivestiva, bello come non mai, la luce che entrava dalle finestre lo rendeva un dio ai miei occhi. E in quel momento, in un attimo di quel momento, desiderai che fosse mio e solo mio.
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pain on painting
RomancePaige, ragazza con un passato doloroso. Si trova a essere presa in custodia da sua zia dopo i quattro anni passati in orfanotrofio. Era la ragazza solare che strappava un sorriso quando passava. Adesso è cambiata perché la vita, sua madre, e quell'...