Capitolo 59

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La mia temperatura corporea era tornata normale finalmente.

Ero in salotto a parlare con papà, i ragazzi erano andati in hotel per sistemare alcune cose.

"Alex mi piace" esordí mio padre mentre mangiavamo dei pop corn. "Ho voglia di andare a pattinare" dissi io pensandoci su.

Dovevo superare ogni cosa del mio passato.

Non c'era più mia madre che mi urlava addosso. Ora c'ero io e le mie scelte. Lei non avrebbe avuto più potere nella mia vita.

Mio padre mi sorrise "andiamo a pattinare allora" disse lui dolcemente. "Chiamo i ragazzi allora" dissi io prendendo il telefono di papà.

"Paige" mi rispose Dylan "stiamo arrivando da te" aggiunse masticando qualcosa "Dylan andate al padiglione del ghiaccio" dissi io subito. Ci fu qualche secondo di silenzio. "Okay" disse poi semplicemente.

"Io se vuoi ho tenuto un paio di tuoi pattini" disse mio padre "perfetto allora" dissi io alzandomi dal divano.

Dieci minuti dopo mi ero messa i miei leggins da pattinaggio e la mia maglietta nera corta con i buchi per i pollici. Avevo il borsone sotto braccio e uscimmo.

"Hai paura a andare in moto?" chiese papà facendomi vedere una BMW nera opaca 1400. "No" dissi io subito sorridendo alla vista della moto. Lui sorrise e mi diede il casco integrale. Mi prese il borsone e lo mise nel baule. Salí mettendosi il suo casco e mi fece salire. "Aggrappati a me o hai maniglioni sotto la sella" mi disse abbassando la visiera del casco.

Io allacciai le braccia al suo petto muscoloso appoggiandomi alla sua schiena. Sentí il suo corpo rilassarsi e con una mano mi accarezzó il braccio. Volevo dimenticare tutto e rifare tutto da capo con papà. Avevo bisogno di felicità e leggerezza in quel momento, e se da lui li avrei trovati, non mi sarei tirata indietro.

Papà partí e io non smisi di sorridere per tutto il tragitto.

Quando arrivammo vidi un SUV nero con a fianco i ragazzi che stavano parlando. Papà parcheggiò li vicino e scese aiutandomi a togliere il casco. Scesi anch'io e presi il borsone. "Vuoi farlo da sola?" chiese lui riferendosi a entrare dentro. "È uguale" dissi io anche se preferivo andare da sola. Papà non è venuto spesso a trovarmi sul ghiaccio. E so che farlo aspettare al freddo non era la cosa migliore. "Sappi che sono orgoglioso di te. Del modo in cui ne sei uscita e nel modo in cui sorridi ancora. Se hai bisogno chiamami" disse lui prendendomi il viso con le mani. Quelle parole da parte di mio padre smossero qualcosa in me. Qualcosa di grande che nessuno a parte di lui avrebbe potuto toccare.

Lo abbracciai appoggiandoli la testa sul petto e sentendo il marmo sotto di me mentre le sue braccia mi stringevano forte e in modo deciso. "Comunque ho proprio ragione" dissi staccandomi e guardandolo. Lui mi guardó confuso "sul trovarti una donna" dissi io ammiccando. "Te l'ho detto, io e Cody stiamo benissimo da soli, e poi con il lavoro non potrei stabilirmi e creare una relazione" disse mio padre alzando le spalle. In quel momento mi venne in mente una cosa "quindi tu ritornerai in missione?" chiesi io cercando di nascondere la delusione.

Mio padre però se ne accorse "Amore mio se mi vuoi a fianco a te mollo tutto e mi trasferisco dove vuoi per stare con te. Adesso che ti ho ritrovato, prometto di non perderti più" disse seriamente portando i capelli dietro le orecchie. Io annuí pensierosa "pensiamoci dopo, adesso vai a divertirti" disse lui sorridendomi e dandomi un bacio sulla fronte. Lo salutai e andai verso ai ragazzi che avevano assistito alla scena.

Alex mi mise un braccio attorno alle spalle "tutto bene?" mi sussurró dandomi un veloce bacio "dopo parliamo" gli sussurrai io sorridendo. Lui mi sorrise e mi bació la tempia.

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