Capitolo 51

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L'incontro iniziò.

Si studiarono giusto un attimo e poi l'avversario che scoprí chiamarsi Klaus, sferrò il primo pugno alla testa. Alex lo schivó e usò il consiglio di Gary per tirargli un pugno dritto su un pettorale che aveva lasciato scoperto. Klaus non fece una piega.

Il primo colpo arrivò dopo qualche secondo, dritto sul fianco, Alex fece un ringhió e si buttó su di lui cercando un punto libero. "No, cazzo gli avevo detto di non fare così" sbottò Gary "perché?" chiesi io subito non distogliendo lo sguardo "perché si stancherà a cercare un punto d'entrata Klaus vedrà il suo modo di colpire, e saprà i suoi punti di entrata" mi spiegò Liam che era vicino a Gary.

Vidi Klaus messo all'angolo, non per molto però perché scattò in basso e tirò un pugno all'altro lato del fianco per fare spostare Alex. Alex barcolló e si giró di scatto per non perdere mai il contatto visivo.

Non riuscivo a vedere i suoi occhi, e in quel momento pensai che anche se avessi incrociato il suo sguardo avrei trovato solo rabbia e fuoco. Mi accesi una sigaretta. Al secondo tiro arrivó il primo pugno in faccia a Alex che mi fece stringere ancora di più la mano di Gary. Gli è arrivato sullo zigomo, li aveva aperto un piccolo taglio. "Gary non si può fermare un incontro? Piuttosto incendio la stanza" dissi io al suo orecchio "È Alex che vuole farlo, riprogrammerebbe l'incontro" disse Gary serio. L'avrei ammazzato, l'avrei ammazzato, l'avrei ammazzato.

Stava quasi per finire il primo tempo quando Klaus tirò due pugni al petto di Alex mandando a segno ogni incasso. Vidi il dolore nel suo viso, ma lui non si piegò. Vidi sul suo petto che già stavano apparendo segni rossi. Klaus non sembrava umano. Non sudava, non aveva il respiro accellerato. Non era possibile.

Klaus mise all'angolo Alex e in un secondo si sentí lo schiocco di tre pugni, spalla, fronte e mento.

"Gary" sussultato io vedendo la testa di Alex che andava all'indietro "manca un minuto al break, resisterà" disse lui sicuro di se.

Alex si riprese e ringhiò a denti stretti, incasso ruotando il busto e li diede un gancio che fece traballare Klaus, poi caricò un montante che gli arrivó sul mento e fortunatamente sembrava che lo avesse deconcentrato.

L'arbitro fischiò e gli sfidanti si staccarono. Alex si appoggiò di schiena agli elastici verso di noi, ansimava a testa china. Io scattai in avanti e delicatamente toccai una spalla nuda di Alex.

Lui si girò e mi vide, mi fece un sorriso lieve mentre i ragazzi ci giardavano. "Sto bene" disse tra gli ansimi sedendosi a denti stretti sullo sgabellino. "No non stai bene" dissi sfiorando delicatamente il suo zigomo da cui usciva un rivolo di sangue. "Alex ascoltami" disse Gary venendo verso di noi. "Prima cosa devi rotare quel cazzo di busto, cosa sono quei pugni molli?" chiese Gary incazzato "mi ha colpito al fianco, mi fa male se lo muovo" disse lui toccandosi il rossore sul fianco. Io lo guardai e aveva una brutta cera in effetti "Può avere una costola rotta, l'incontro deve finire" dissi io risoluta "non ho costole rotte" disse Alex addolcendo il tono.

"Alex ascoltami, lui prevede le tue mosse, ti sta facendo stancare, ti ho detto di aspettare un apertura quando lui tira un pugno, non prima. Ti colpisce al busto perché pensa che così diventi più vulnerabile e i movimenti diventino più difficili, appena si abbassa per un montante e un dritto, colpiscilo in faccia" disse serio Gary. "Hey stai bene?" chiese Dylan venendogli a dare una pacca sulla nuca "si" disse Alex affaticato "se è troppo Alex finiamo qui" disse serio Dylan, i suoi occhi erano velati di preoccupazione "ho ancora ladrenalina che mi tiene su" disse Alex cercando di scherzare. "Alex ti prego non farlo" sussurrai io prendendoli il viso tra le mani per far unire i nostri occhi. "Bisogna combattere le proprie battaglie, dimmi che lo farai con me, dimmi che sarai al mio fianco" mi sussurrò lui guardandomi negli occhi. Io annuí "però non farti ammazzare va bene?" chiesi con un fiebile sorriso "ti prometto che stasera faremo sesso sfrenato" mi sussurrò lui sorridendo in modo malizioso. Io alzai gli occhi al cielo con un sorriso.

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