CAPITOLO 12

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Rientrato a casa, Yoongi si chiuse la porta alle spalle e si ritrovò da solo nel suo piccolo appartamento, si sdraiò sul divano accendendosi una sigaretta cercando di fare mente locale sulla serata appena trascorsa.

Non fumava praticamente mai, solo in occasioni in cui aveva la testa congestionata dai pensieri, e questa era una di quelle occasioni.

"Aaaah devo essere impazzito! Cosa cazzo mi è saltato in mente?" Non aveva mai raccontato a nessuno della sua adolescenza e del rapporto con i suoi genitori.
Perché proprio adesso?
Perché ad un ragazzo che neanche conosceva bene? Si mise una mano sugli occhi e la tirò verso le labbra cercando di schiarirsi le idee.

Provava emozioni contrastanti, sentiva il cuore dire una cosa e la testa un'altra.

Negli ultimi anni, da quando era scappato di casa, aveva imparato a programmare bene, nei minimi dettagli, ogni sua azione.
Sperava che così facendo non sarebbe inciampato in nessun imprevisto e magari avrebbe sofferto meno...
Lo ha creduto fino a qualche giorno prima.. Prima di conoscere Hoseok. 

Il loro incontro non era minimamente programmato e questo lo faceva sentire confuso, la sua mente era affollata da pensieri contrastanti. 

Da una parte aveva imparato ad apprezzare quel sorriso dolce e quei capelli così morbidi, gli piaceva Hoseok e gli piaceva passare del tempo con lui.

Dall'altra sentiva ancora il peso del suo passato sulle spalle e il disprezzo del padre. Stava cercando davvero di scrollarselo di dosso, ma non era facile.

Si ritrovò a sorridere pensando a tutte le attenzioni che gli dava il minore. Trovava dolce il fatto che lo andasse a trovare al lavoro e lo aspettasse a chiusura, però non aveva minimamente programmato di lasciarsi andare e non era certo di riuscire a farlo.

Ancora non era sicuro di aver accettato se stesso, non aveva la sicurezza di cui aveva bisogno o che avrebbe voluto.

Sarebbe stata la sua prima relazione e non sapeva quindi come comportarsi. Non sapeva neanche se potesse meritare qualcuno che lo amasse.
Di una cosa era convinto, una sola. Hoseok gli piaceva. Gli piaceva davvero, ed era la prima volta che sentiva quel tipo di attrazione per qualcuno.

Senza rendersene conto aveva iniziato a cercarlo nei propri pensieri e attendeva con ansia di vederlo entrare dalla porta.

Il suo passato non era un segreto o qualcosa di cui vergognarsi, era solo una parte molto intima di se, lo aveva formato e plasmato fino a farlo diventare quello che era oggi ed era sicuro che non gli piacesse essere così.

Voleva diventare una persona capace di amare e di farsi amare da qualcuno, ma come poteva se nemmeno lui si amava? Avrebbe volto essere a suo agio fra le braccia di Hoseok, invece, ogni volta che si sfioravano si irrigidiva e il panico prendeva possesso di se.

Questi pensieri lo cullarono fino a farlo addormentare disteso sul divano, spinto dalla voglia di riuscire a lasciarsi andare e tentare di essere felice. Lo voleva davvero.

...

Dopo aver accompagnato Yoongi a casa, Hoseok decise di fare due passi per godersi l'aria fresca e schiarirsi le idee. Era stata una giornata intensa e piena di emozioni, aveva bisogno di mettere in ordine i suoi pensieri.

Camminò sul prato sotto casa del moro, passando sotto ai ciliegi in fiore, illuminati dalla luce leggera di alcuni lampioni.

Non aveva grossi problemi a raccontare del padre, aveva bellissimi ricordi con la sua famiglia, anche se sentiva la sua mancanza. Lo avevano sempre appoggiato e protetto, gli avevano insegnato ad amarsi, ad amare gli altri e a credere nel futuro.

Pensò a Yoongi, che invece non era mai stato appoggiato, era sempre stato nascosto dentro una bolla di vetro pronta a sbriciolarsi se urtata da una piccola vibrazione.

Si sentiva male ad immaginare ciò che aveva passato il maggiore. Lo vedeva stretto sulle sue ginocchia mentre singhiozzava silenziosamente temendo di essere trovato e picchiato. 

Non riusciva a comprendere la follia del padre e l'odio verso suo figlio. 

I suoi genitori gli avevano insegnato sempre a non giudicare nessuno, in nessun caso. Ma pensava a quest'uomo e gli veniva solo voglia di odiarlo.

Ripercorse tutto il racconto del più grande e rivide la sua forza nel descrivere le immagini di ciò che ha vissuto. Non si era fatto sfuggire neanche una lacrima.

Hoseok si chiese quanto dolore aveva dovuto sopportare per provare la sensazione di paura mista a indifferenza che gli aveva visto nel profondo degli occhi. Non aveva visto odio, neanche un briciolo.

A lui piaceva Yoongi, gli piaceva dal primo momento in cui si erano incontrati, lo sapeva bene. Credeva che il ragazzo avesse bisogno di sentirsi amato per poter iniziare ad amarsi a sua volta.

Nei giorni precedenti si era confidato con Junkook e Jimin, aveva chiesto loro come poteva approcciarsi al maggiore, dato che lo vedeva molto timido e non era sicuro che ricambiasse il suo interesse e, i due amici, gli avevano suggerito di essere semplicemente se stesso.

Adesso si sentiva terribilmente stupido a ripensarci.
Dopo stasera non poteva lasciarsi andare e farsi travolgere dalle emozioni.
Temeva che un comportamento troppo impulsivo lo avrebbe spaventato facendolo fuggire. Sicuramente gli avrebbe fatto anche male, ampliando la ferita nel suo cuore.

Non riusciva a tollerare che una persona tanto buona avesse vissuto un inferno del genere, l'avevano rotto sia dentro che fuori.

Probabilmente ci avrebbe messo del tempo, ma avrebbe aggiustato ogni singolo frammento del cuore di Yoongi, pezzo dopo pezzo.
Avrebbe sigillato tutte le fessure della sua anima rotta dal dolore e macchiata dal disprezzo.

Decise che lo avrebbe supportato e lo avrebbe protetto da chiunque lo minacciasse di farlo sentire sbagliato o fuori posto.

Si sentiva bene quando entrava nel locale e vedeva una piccola testa nera girarsi verso di lui, amava la delicatezza del maggiore e sapeva che se ne sarebbe preso cura.

Let Me Love You   -   sopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora