CAPITOLO 23

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Una volta posate le valigie nel loro appartamento, la coppia di sposi, andò a farsi una doccia per rinfrescarsi e togliere la stanchezza del viaggio, mentre Yoongi rimase ad aspettarli in soggiorno.

Dopo aver messo al corrente i suoi migliori amici di ciò che era accaduto negli ultimi giorni nella sua vita, si sentiva un po più leggero.

Avrebbe avuto il loro appoggio in ogni caso, anche se sapeva quanto fossero in pena i ragazzi.
Lo trattavano come un figlio, un fratello, parte della loro famiglia, e non lo avrebbero mai voluto vedere soffrire e tenerli all'oscuro di una cosa così importante sarebbe stato impossibile.

...

Hoseok si sentiva tremendamente impaziente e teso all'idea di conoscere i due amici di cui gli aveva parlato il maggiore, sapeva quando bene gli volessero e quanto si preoccupassero per lui.

Lo avevano visto soffrire, cadere nel buco nero del rifiuto verso se stesso e avevano cercato di tirarlo fuori prendendosene cura e iniziando un percorso di accettazione.

Sentiva una morsa sulla bocca dello stomaco e il respiro era pesante, era dall'esame di ammissione alla scuola in cui insegnava che non si sentiva così in ansia, rincuorato solo dalla consapevolezza che da li a poco avrebbe visto anche Yoongi.

Era stanco, era stata una lunga giornata e gli mancava, voleva stringerlo fra le sue braccia.

"Jiminah! sbrigati! Quanto ci metti a fare la doccia?" Gli gridò scalpitando dagli spogliatoi.

"Arrivo, arrivo! Mamma mia" Stava davvero cercando di fare veloce, ma anche lui doveva farsi bello per il suo Jungkokie.
"Non riesci proprio ad aspettare eh?" Scherzò mettendosi un asciugamano in vita ed uscendo dalla doccia.

Jimin lo guardava divertito, non lo aveva mai visto tanto preso da qualcuno. Durante le pause fra un corso e l'altro, si mettevano a chiacchierare qualche minuto e qualunque fosse l'argomento, Hoseok trovava sempre il modo di parlare di Yoongi. 

Hoseok lo guardò di traverso con gli occhi più chiusi del solito cercando di decifrare l'espressione del minore.

"Ti piace, eh?" Gli chiese all'improvviso mettendo su un piccolo ghigno malizioso. Il castano arrossì cercando di distogliere immediatamente lo sguardo. 

Era ovvio che gli piacesse, ormai ne stava diventando dipendente, ed era accaduto tutto così in fretta che non riusciva a rendersene conto.

"Ha qualcosa Minie, qualcosa di diverso da chiunque. Quando sono con lui mi sento tranquillo, a casa. E non vorrei essere in nessun altro posto." Il suo tono si fece serio, come se stesse facendo una confessione importante.

"É come se fossimo collegati in qualche modo, riusciamo a capirci guardandoci" Proseguì guardando un punto lontano e sorridendo da solo, immerso nel suoi pensieri.

Il ragazzo dai capelli argento continuò a guardarlo, sentendosi intenerito. Voleva approfondire quella conversazione... Sapeva cosa stava pensando Hoseok, ma voleva sentirlo dalle sue labbra.

"Jiminah! Non mi guardare così! I tuoi occhi potrebbero farmi un buco in testa se continui!" Lo sgridò il maggiore.

"Sei carino hyung, sembri una ragazzina alla sua prima cotta!" Rise alla sua stessa osservazione e gli saltò addosso imprigionandogli il collo fra le braccia.

"Pensa al tuo SUPER MACIO KOOKI!" Lo rimbeccò finendo per scoppiare entrambi in una risata sguaiata.

Hoseok era così, andava d'accordo e scherzava con tutti, era sempre pronto a tirare su il morale a gli altri.
Con Jimin aveva uno splendido rapporto, avevano sempre studiato nelle stesse scuole di danza, anche se frequentavano corsi diversi, si conoscevano da molto tempo.

"Muoviti, andiamo a casa" Lo afferrò per un braccio e lo trascinò finalmente fuori da quella palestra. Voleva andare a casa ad aspettare che Yoongi arrivasse.

...

Yoongi suonò al campanello, Jungkook gli accolse calorosamente in casa salutandolo e andando in contro ai suoi capi.

Si fecero strada dentro l'appartamento salutando tutti gli altri e presentandosi a Taehyung, entusiasta di conoscerli dopo aver sentito cos tanto parlare di loro.

Lo sguardo di Hoseok si piantò sulla figura un po impacciata del moro, era bellissimo, e un sorriso si fece strada sul suo volto.

Andò a salutarlo e gli diede un dolce bacio sulla tempia, cingendogli un fianco.
"Mi sei mancato Yoon" Subito dopo si diresse a presentarsi alla coppia di sposi che erano rimasti qualche passo indietro.

Le guance di Yoongi si tinsero di rosa a quel gesto inaspettato e si schiarì la voce per osservare l'incontro fra i tre.

"Grazie per averci invitati a casa vostra" Namjoon era sempre molto cortese e teneva a fare una buona impressione.

Seokjin aveva osservato come Hoseok si comportasse con il moro. Si sorprese di tutta quella premura, credeva fosse molto attento nei suoi confronti, quasi avesse paura di romperlo.

"Vieni Yoon, ti faccio vedere la casa" Lo prese per un polso e, con un enorme sorriso a forma di cuore lo condusse nelle varie stanze fino a portarlo nella sua camera da letto.

Il cuore del moro stava battendo forte, non erano soli in casa, tutta quella audacia in pubblico ancora non gli apparteneva. Si sentiva un ragazzino.

Entrò titubante nella stanza, con Hoseok che lo toccava facendogli coraggio. 

Le dimensioni erano nella norma, le pareti intorno al letto erano di un interessante grigio scure, gli ricordava l'asfalto della città dopo una giornata di pioggia, prima che sbuchi l'arcobaleno. 

Di fronte al letto era posizionato un armadio bianco ed una vetrina piena di accessori e action figure di alcuni anime che conosceva anche lui.

Sorrise trovandola perfettamente in linea con la personalità del minore, sapeva di Hoseok.Il castano si avvicinò all'altro abbracciandolo da dietro.

"Ti piace camera mia Yoon?" Sperava davvero di si, voleva piacere davvero al maggiore e voleva che anche la sua camera gli piacesse.
Sperava che un giorno Yonngi ci avrebbe dormito, quindi voleva farlo sentire a suo agio.

"Si, sembra proprio come te, semplice e piena di colori." Gli diede un timido bacio sulla punta del naso divincolandosi dalla sua presa.

"Torniamo dagli altri, ci staranno aspettando." Hoseok sapeva che il moro si sentiva un po sotto pressione in pubblico e che ancora non era riuscito a liberarsi del tutto dalle voci che aveva nella testa.

Let Me Love You   -   sopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora